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La comunità degli abusi

Processo Forteto chiesti 21 anni per Fiesoli. Il PM: "Coinvolti anche Magistratura e servizi sociali"

Ieri la requisitoria di oltre 9 ore
Immagine articolo - Il sito d'Italia

21 anni di condanna per Rodolfo Fiesoli. Questa la pena richiesta dal PM Ornella Galeotti al termine di una requisitoria durata oltre 9 ore nel processo del Forteto.

Per il fondatore della comunità di recupero Rodolfo Fiesoli (il Profeta) pesantissime accuse: maltrattamenti e violenza sessuale. 15 anni richiesti per Goffredi, il principale collaboratore di Fiesoli, per reato di maltrattamento. Goffredi è considerato dal PM una specie di ideologo dei crimini commessi dentro la cooperativa. 15 anni anche per Daniela Tardani, la quale è accusata di aver costretto un minore - a lei affidato dal tribunale dall'età di 5 anni - a subire atti sessuali dagli uomini del Forteto.

Per maltrattamenti, il pm Galeotti ha chiesto tra 10 e 11 anni di reclusione per altri 12 imputati; 8 anni per 2 imputati; 7 per uno. Le richieste minori hanno riguardato 3 imputati.

Il pm ha chiesto anche due assoluzioni.

Durissimo attacco anche alla magistratura e ai servizi sociali nella requisitoria del PM Ornella Galeotti. "Per un lungo periodo al Forteto le leggi dello Stato hanno subito una sospensione per colpa di un'azione criminale" e "tutti i diritti al Forteto avevano poca fortuna. Anche dopo la sentenza della Corte europea dei Diritti dell'Uomo hanno continuato come prima eludendo con accorgimenti le visite degli ispettori. Gli imputati hanno pervicacemente proseguito il proprio disegno criminoso". "In questa vicenda – ha sottolineato Galeotti - non sono coinvolti solo gli imputati di ora, ma anche magistrati e addetti ai servizi sociali", in relazione all'affidamento dei ragazzi da parte del tribunale dei minorenni.

"Abbiamo compreso che punto centrale erano i maltrattamenti fisici e morali inflitti a persone deboli, sfortunate, già abusate", ha anche detto il PM, tanto che "la paura di essere 'svergognati' era la vera forza di Fiesoli. La punizione per chi non si adeguava ai suoi ordini era l'emarginazione da parte di tutti". Anche in riferimento ai 'chiarimenti' serali, le riunioni plenarie al termine della giornata di lavoro nelle quali Fiesoli esprimeva con autorità il suo credo di 'profeta' del Forteto, spesso a sfondo sessuale, il pm Galeotti ha affermato che "Fiesoli ha usato la sua superiorità morale fisica e psicologica, sociale ed economica per ottenere ciò che gli piaceva in nome di una sua asserita purezza".

 

 

 

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