Il giardino di Campo di Marte da questa mattina è arricchito da una casetta per lo scambio gratuito di libri. L'installazione è stata inaugurata alla presenza dell'Assessore al Welfare, Andrea Vannucci, l'Assessore ai Beni Comuni, Alessia Bettini, la vicepresidente Fondazione Cr Firenze, Donatella Carmi Bartolozzi, il Direttore Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna (UIEPE) Salvatore Nasca, Il Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, il Vice Direttore di APAB Gaia Citriniti e il Presidente Aleteia Simone Stefani. Presente anche il giornalista di Controradio, Domenico Guarino, che ha donato il libro sulla Bekaert ('La fabbrica che non volle chiudere') scritto col segretario della Fiom di Firenze, Daniele Calosi.
L'installazione rientra nel più ampio progetto denominato Biblioteca di Comunità e ha visto il coinvolgimento degli utenti in messa alla prova, i quali hanno realizzato le casette che verranno installate presso i seguenti giardini fiorentini: Borgo Allegri - Quartiere 1- Giardino Baden Powell - Quartiere 5 Parco Albereta - Quartiere 3 Giardino di Campo di Marte - Quartiere 2 Villa Vogel - Quartiere 4 Cascine - Quartiere 1.
Sopra le casette sarà installata una targa con una frase evocativa dell'atto di restituzione alla Comunità: “Non aver paura di voltare pagina perché c’è sempre un libro nuovo che ti aspetta” (Rudy Zerbi). All’interno i cittadini potranno trovare alcuni libri per i quali si ringrazia per la donazione la Biblioteca Luzi del Quartiere 2.
Tutto questo si svolge nell'ambito del progetto MeF ideato dalle associazioni fiorentine APAB ed Aleteia per aumentare l’efficacia della giustizia alternativa e realizzato anche in questo caso col determinante contributo della Fondazione CR Firenze. Esso consiste nell’attivazione di percorsi riparativi e di responsabilizzazione della persona che potrebbero portare ad una possibile diminuzione della recidiva attraverso una metodologia integrata di mediazione, riparazione e formazione di soggetti in messa alla prova o esecuzione pena.
“Abbiamo pensato che gli elementi di arredo urbano -osserva l'assessore ai Beni Comuni Alessia Bettini- possono veicolare tanti messaggi. Una panchina, una piccola teca, ci dicono che può essere un luogo per leggere, per riportare cultura e socialità. Oggi iniziamo sul Quartiere 2 ma l’idea è di allargarla. Abbiamo anche gli Angeli del Bello che si prendono cura di questo luogo, la Biblioteca Luzi, insomma invito tutti ad approfittare di questa opportunità”.
“Ci sono tante storie dietro quella casetta -aggiunge l'assessore al Welfare, Andrea Vannucci- con la teca che rappresenta da un lato quello che c’è scritto, e cioè che si può sempre voltare pagina, e dall’altra la circolarità della cultura. E’ un progetto che vede una collaborazione interistituzionale di ottimo livello, il tutto al servizio di una comunità”.
“La casetta -osserva Gaia Citriniti, vicepresidente di Apab- è stata realizzata da un utente in messa alla prova, in carica all’Uiepe. Abbiamo fatto un bilancio delle competenze e, in questo caso, la competenza di falegnameria è stata essenziale per realizzare questa casetta. Il cittadino potrà aprire la cassetta, prendere i libri, leggerli seduto sulla panchina. E’ anche un modo diverso di vivere il parco. L’attività l’abbiamo chiamata Biblioteca di Comunità proprio per coinvolgere tutti i cittadini. Apab è il capofila del progetto, e lo ha realizzato in partneriato con Aleteia, col contributo fondamentale della Fondazione Cr Firenze, insieme alla collaborazione dell’Uiepe e del Comune di Firenze, che ha dato la possibilità anche di inserire utenti della messa alla prova negli uffici comunali. Il progetto riguarda appunto persone in esecuzione penale esterna, ma abbiamo voluto unire il sociale all’ambiente, ai beni comuni e alla cultura”.
“La Fondazione Cr Firenze-ricorda la vicepresidente Donatella Carmi Bartolozzi- ha partecipato a questo progetto, finanziandolo, come già in altri casi per questo tipo di iniziative, ricordiamo ad esempio le panchine sul viale Galileo. E’ importante il lavoro della messa alla prova come rieducazione. Gli errori possono servire come miglioramento della propria vita. E scambio di libri, in questo caso, significa anche scambio di cultura e tenere presente che è molto importante avere l’altro in mente, cioè colui che prenderà il libro, o colui che darà il libro per te”.
“Noi -sottolinea Salvatore Nasca, Direttore Uiepe- seguiamo tante persone, in numero crescente, a cui viene sospeso il procedimento penale, per la messa alla prova, di cui fa parte il lavoro di pubblica utilità. E’ un passo molto avanti anche nella visione di una giustizia più riparativa che punitiva”.
“Il Progetto Mef, che portiamo avanti con Apab -aggiunge Simone Stefani, presidente di Aleteia- si rapporto alla comunità, nel senso che chi ha commesso un reato ha la possibilità di restituire alla comunità tramite il proprio lavoro, un qualcosa che diventa prezioso per tutti. Il ruolo di Aleteia nel progetto, assieme ad Apab, è di analizzare e approfondire le competenze e le esigenze del percorso che deve fare la persona. Allo stesso tempo, i nostri operatori valutano le esigenze dell’ente locale o dell’associazione del territorio per vedere come effettuare un incontro tra queste due esigenze e realizzare qualcosa di veramente utile per la comunità”.
Gli utenti che si sono rivolti al Centro Orientamento sono in maggioranza: uomini , di età compresa tra 30 e 55 anni, italiani , con stabile impiego e studenti. I reati per i quali si procede a titolo esemplificativo sono: guida in stato di ebbrezza, lesioni, detenzione di sostanza stupefacenti; falso in atto pubblico; oltraggio a pubblico ufficiale e tentato furto.
Importante la collaborazione con l’UIEPE e con il Comune di Firenze, quest’ultimo, convenzionato con il tribunale di Firenze, ha dato disponibilità ad accogliere 10 utenti in messa alla prova con la possibilità, visto il successo, di raddoppiare per il 2020 i numeri. Sono stati individuati vari uffici dell'amministrazione pubblica che hanno accolto gli utenti in base alle loro competenze: le piscine, le biblioteca, il canile di Ugnano, in questo caso sono stati utenti con competenze di falegnameria a realizzare le casette che riportano una frase metaforica del concetto di “voltare pagina”, infatti anche l’errore può costituire una opportunità di crescita e di maturazione dell’individuo.
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