''Il lavoro fatto in questi anni ci consente di candidare l'Opificio delle pietre dure al coordinamento di una struttura di ricerca europea per i beni culturali, nell'ambito del programma Horizon 2020''. Lo ha detto l'assessore alla cultura della Regione Toscana, Cristina Scaletti, intervenendo alla giornata di studi per gli ottanta anni del Laboratorio di restauro dei dipinti mobili (1932-2012) a Firenze. Per l'assessore questo porta ''a compimento cio' che si e' aggregato attorno a vari progetti finanziati dall’Unione Europea, grazie all'impegno diretto del segretario generale del ministero Pasqua Recchia''. ''Per dar seguito a questo obiettivo – ha spiegato l'assessore – e' stato messo a punto il testo di un'intesa fra Mibac, Regione Toscana e Cnr, affinche' l'Europa riconosca all'Opificio il ruolo di leader nella conservazione e valorizzazione dei beni culturali''. La rete degli istituti di ricerca e' incentrata sulla cooperazione tra il laboratorio scientifico dell'Opificio e gli istituti del Cnr e delle universita' di Firenze, Pisa, Siena, Perugia, Bologna, dell'Enea di Roma, e comprende un ricco tessuto di imprese. ''La connessione tra l'Opificio, il sistema della ricerca ed il sistema delle imprese – ha concluso Scaletti - e la capacita' di far interagire queste diverse dimensioni e competenze e' stata la chiave che ha consentito, ad esempio, di affrontare l'emergenza determinata dall'alluvione del 1966''.
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