Per le casse di Palazzo Vecchio pronto piano di 'recupero crediti' da 9 milioni di euro: la somma verrebbe prelevata direttamente dagli stipendi di alcune migliaia di dipendenti, e sarebbero relative al percepimento di alcune indennita', sulla cui legittimita' sono in corso indagini della Corte dei Conti e del Ministero dell'Economia, delle quali e' gia' stato sospeso da tempo il pagamento. A darne notizia sono Cgil, Cisl, Uil e Usb, dopo un incontro avuto ieri con i vertici di Palazzo Vecchio. ''Sono state predisposte 3233 lettere di messa in mora per altrettanti lavoratori dell' Ente - spiega una nota dell'Usb, in cui si annunciano ''azioni legali per bloccare'' la manovra - le cifre richieste ai lavoratori e alle lavoratrici variano da 100 euro a oltre 18.000, sono riferite al periodo 2003 – 2012 e riguardano 9 diverse indennita' che sono quelle per le quali era gia' stato sospeso il pagamento. Dei 3233 lavoratori/trici coinvolti 1846 sono ancora in servizio, mentre gli altri non hanno piu' un rapporto di lavoro con il Comune di Firenze (pensionati, trasferiti, tempi determinati, ecc) . A coloro che avrebbero un cosiddetto 'debito' fino a 100 € non arrivera' comunicazione scritta, ma l’azione di recupero partira' dal mese di dicembre; per gli altri ci sara' la messa in mora in modo formale con un piano di rientro massimo in 72 mesi. I lavoratori e le lavoratrici colpite operano in quasi tutte le Direzioni, ma i settori piu' colpiti sono Polizia Municipale e Istruzione''. Per Cgil, Cisl e Uil, ''le lettere di messa in mora ai dipendenti non devono essere inoltrate''; le organizzazioni sindacali, spiega una nota congiunta, ''ritengono la decisione di procedere al piano di recupero assolutamente immotivata e di una gravita' inaudita. Pertanto diffidano l'amministrazione comunale a compiere questo atto del tutto arbitrario e illegittimo''.
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