«Chiediamo a tutte le persone di buona volontà di capire che o si cambia o le aziende saltano. All'autista dell'Ataf o alla maschera del teatro comunale dico che ci sono due alternative: se volete che si possa andare avanti e non si arrivi tra un anno a una crisi per cui tutto salta in aria, allora oggi dobbiamo cambiare le regole; per questo ai sindacati chiedo di capire che non si può continuare a fare i buchi». Lo ha detto il Sindaco di Firenze Matteo Renzi, ieri in Palazzo Vecchio, a margine della festa per i 157 anni della Polizia municipale. Nei giorni scorsi i lavoratori dell'azienda di trasporti e del teatro comunale hanno organizzato scioperi per protestare nel primo caso contro le ipotesi di cessione di parte della società a privati, e nel secondo contro il taglio del contratto integrativo dei dipendenti profilato dalla sovrintendente Francesca Colombo e dallo stesso sindaco Renzi in qualità di presidente della Fondazione del Maggio musicale per ripianare i buchi di bilancio dell'ente. «Quello che è fondamentale è che si sappia che Maggio e Ataf sono due vicende ben diverse ma tenute insieme da una stessa impostazione - ha spiegato - e cioè che non si può continuare ad andare avanti così come siamo sempre andati avanti. In passato si facevano i buchi e i debiti, e poi arrivava qualcuno a dover ripianare. Ora questa storia per cui arriva il pubblico e ci rimette un pò di soldi è finita. Noi ora siamo qui a ricoprire i buchi del passato, e lo facciamo tra insulti e offese perché pensiamo che gli amministratori seri debbano avere il coraggio di non fare andare a scatafascio aziende e istituzioni così importanti». Il sindaco, che mercoledì prossimo ha convocato una riunione con i sindacati dei dipendenti del Maggio musicale, spiega che sul fronte delle trattative con le organizzazioni dei lavoratori «i tavoli sono sempre stati aperti» e tali «continueranno ad essere» anche se, ha aggiunto, «in alcuni casi i sindacati se ne sono andati». Renzi si reputa comunque «ottimista sul fatto che chi ha un posto in Ataf o al Maggio abbia la consapevolezza di quello che sta accadendo fuori dalle loro realtà - ha detto - e abbia la consapevolezza che o si cambia e si mettono in moto meccanismi nuovi o il loro posto di lavoro diventa a rischio». «Siccome siamo in una fase di crisi - ha poi proseguito - diamoci una mano e un aiuto tutti. Tiriamoci su le maniche e mettiamoci a lavorare per il bene di Firenze, di Ataf e del Maggio, e non per fare polemiche e gli insulti che tra l'altro non ci fanno né caldo né freddo: noi si va comunque a diritto per salvare Maggio e Ataf».
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