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Wednesday, 26 February 2014 - 15:44
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politica in città

Forza Italia e Nuovo Centro Destra - La storia triste del Pdl a Palazzo Vecchio

Da 15 consigliere eletti rimasti solo in 3 'fedeli' al leader
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Da 15 a 3, dal 2009 ad oggi. Questo il bollettino di 'guerra' del Popolo della Libertà a Palazzo Vecchio a Firenze, perchè dei 14 consiglieri eletti, più Giovanni Galli candidato a Sindaco,  alle scorse amministrative sotto la comune bandiera berlusconiana oggi ne sono rimasti soltanto tre. Marco Stella, Iacopo Cellai e Mario Tenerani. I superstiti di questi anni di fibrillazioni nel centrodestra, o almeno i 'fedeli' al disegno di Silvio Berlusconi ieri con il Pdl oggi con Forza Italia. Tre storie politiche completamente diverse, per Stella la 'scesa' in campo con Fi e le elezioni sotto la bandiera tricolore del Cav prima al quartiere 5 poi nel 2004 a Palazzo Vecchio e successiva rielezione nel 2009 nel Pdl; per Cellai uno storico passato in Alleanza Nazionale, poi la confluenza nel Pdl e infine la fedeltà a Berlusconi con la permanenza in Forza Italia; per Tenerani, invece, prima l'elezione nel 2009 nella lista civica a sostegno di Galli, poi il gruppo unico con il Pdl ed oggi l'entrata nella versione aggiornata del partito nato nel '93. 

 

Con la nascita del Nuovo Centro Destra di Alfano e la divisione dal leader storico e naturale del partito, il gruppo di Palazzo Vecchio ha perso anche il consigliere Emanuele Roselli, legato al sottosegretario Gabriele Toccafondi, che comunicherà al consiglio comunale il suo passaggio al gruppo Misto-Nuovo Centro Destra. Con Roselli quindi salgono a 12 le uscite dell'originario Pdl. Da Giovanni Donzelli, eletto in Regione e tra i fondatori di Fratelli d'Italia che in consiglio comunale ha visto l'adesione di Stefano Alessandri e Francesco Torselli ai consiglieri Stefano Bertini e Riccardo Sarra che hanno aderito al progetto di Fini passando a Fli così come ha fatto Bianca Maria Giocoli, poi ripensandoci e creando insieme all'ex Pdl, poi Udc, Massimo Pieri il gruppo a sostegno del sindaco Noi con Matteo Renzi. Mentre la truppa di Giovanni Galli, composta da Mario Tenerani (di cui sopra) Alberto Locchi, Massimo Sabatini, e da Marco Semplici che ha sostituito Giambanco, con il candidato sindaco in testa, iniziò il mandato amministrativo confluendo direttamente nel Pdl per poi 'fuggirne', tranne Tenerani, qualche mese dopo. 

 

L'attuale situazione del centrodestra a Palazzo Vecchio, logorata dallo spezzettamento di partiti, soprattutto in termini di voti, rischia di essere un clamoroso boomerang per lo schieramento opposto al Pd e a Renzi o chi per lui alle prossime elezioni amministrative. Se Fratelli d'Italia con Razzanelli (Lega) ha lanciato la campagna per le primarie sequenziali con un modello originale per l'Italia, e forse fin troppo per il centrodestra,  il parlamentare Achille Totaro si è autoproclamato candidato sindaco con la sua lista civica Alleanza per Firenze, mentre dovranno capirsi le nuove posizione di Marco Stella, capogruppo in Palazzo Vecchio di Fi, che non nasconde, almeno nei fatti, l'intenzione di voler 'correre' a sindaco e di Gabriele Toccafondi, passato da due giorni nel neo nato movimento alfaniano, e che fino a qualche settimana fa poteva ricevere il consenso di una buona parte di quel che fu del Pdl. 

 

Oggi prevale l'esercizio della divisione ma, numeri alla mano, tutte le anime del centrodestra dovranno riflettere se vorranno sperare di arrivare al ballottaggio alle elezioni di primavera e per non essere cancellati definitivamente dalla vita politica cittadina l'unica strada che hanno è quella di presentarsi insieme.  Perchè è apparso ovvio in questi quattro anni di legislatura che Renzi protagonista della vita politica nazionale abbia magicamente cancellato le problematiche di Firenze e soprattutto l'opposizione di centrodestra in questa città che dal canto suo, in questi anni, ha sufficientemente latitato. Come è ovvio che Firenze è città di sinistra che se può va a sinistra, soprattutto nella scelta di un'alternativa. Lo hanno dimostrato gli ottimi risultati di liste alternativa al Centrosinistra ma collocate più a sinistra che negli ultimi anni hanno espresso un'opposizione consiliare costante nei confronti dell'amministrazione e che si pongono oggi con un progetto amministrativo più chiaro di quello del centrodestra. Bene, no? 

 

Massimo Sconforto

 

 
 

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