''Il mio comportamento dopo la scoperta dell'omicidio indica la mia innocenza. Non sono scappata dall'Italia mentre ne avevo l'opportunita'". A scriverlo, in una email letta stamattina alla Corte d'Assise d'Appello di Firenze, e' stata Amanda Knox, contro cui e' in corso il processo bis per l'omicidio di Meredith Kercher. ''Sono rimasta a Perugia - aggiunge - e rispondevo alle chiamate della polizia per piu' di 50 ore in quattro giorni, convinta di poterli aiutare a trovare il colpevole. Mai avrei pensato che avrebbero usato la mia ingenua spontaneita' per supportare i loro sospetti''. Ma il messaggio di posta elettronica spedito dall'America non ha persuaso la Corte. La mail che Amanda Knox ha inviato alla Corte d'assise d'appello di Firenze ''e' irrituale. Chi vuol parlare nei processi viene nei processi'' ha detto il presidente della Corte d'assise Alessandro Nencini prima di leggere la mail inviata da Amanda Knox. ''Non sono dichiarazioni spontanee'', ha precisato Nencini parlando con i difensori della Knox. Il presidente della Corte ha anche sottolineato che sono i difensori ad attribuire ad Amanda la paternita' del testo: ''Io non l'ho mai vista, non la conosco''.
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