Immigrati, ecco dove verranno sistemati

Tre centri di accoglienza a Firenze per una trentina di profughi, uno dei quali nel cuore storico della città, nel quartiere popolare di San Frediano, in Oltrarno, 'teatro' dei romanzi di Vasco Pratolini con le sue viuzze, le tante botteghe artigiane, i negozi di antiquari, meta di turisti ma ancora abitata dai fiorentini. Nella città di La Pira, le organizzazioni cattoliche e il Comune si sono messi subito all'opera individuando le sedi in cui ospitare una parte degli immigrati, una trentina, circa il 10% della prima tranche di arrivi da Lampedusa in Toscana: dieci a villa Pieragnoli; dieci all'Albergo Popolare; dieci alla Madonnina del Grappa. L'Albergo Popolare, in via della Chiesa nel borgo di San Frediano, è un antica struttura del Comune di Firenze destinata a indigenti italiani e stranieri (massimo 63 persone) per un periodo limite di 6 mesi, ed è dotato di 18 minialloggi. L'edificio sorge accanto al Convento del Carmine, nel quartiere popolare che prende il nome dell'omonima porta, dove nacque Vasco Pratolini. Luogo simbolico da cui lo scrittore fiorentino si ispirò, nel filone letterario del 'nuovo realismò, per descrivere in maniera diversa la vita cittadina come realtà corale di sentimenti, di solidarietà e comunanza, in primo luogo. A Settignano, i migranti, in gran parte tunisini, saranno accolti a Villa Pieragnoli, una struttura dell'Arcidiocesi di Firenze, gestita dalla Caritas e destinata ai richiedenti asilo, profughi e rifugiati, uomini e donne singoli e nuclei familiari per un massimo di 55 persone. Tra i servizi che il centro offre sono previsti vitto, alloggio, vestiario, l'erogazione di pocket-money nella misura di 2 euro giornalieri, corsi di alfabetizzazione e formazione, consulenza legale. Terza destinazione a Firenze è l'Opera della Madonnina del Grappa, fondata nel 1923 da don Giulio Facibeni, che dispone di diverse strutture in città per l'accoglienza di minori, di adolescenti, casa di riposo, casa famiglia, dormitorio per i senza tetto.