"La Giunta regionale ha da poco approvato una legge che impedisce la costruzione nelle zone interne all'alveo dei fiumi toscani, giusto, peccato che durante l’ultimo Consiglio sia stato approvato un altro provvedimento che mira a eliminare i vincoli di costruzione per impianti fotovoltaici proprio in zone sensibili come aree protette o a ridosso di fiumi e bacini anche perché 'degradate' e quindi da recuperare”.
Così la consigliera regionale Marina Staccioli (Gruppo Misto), all’indomani dei disagi e dei pericoli seguiti alla ‘bomba d’acqua’ che si è abbattuta in molte aree della Toscana tra sabato e domenica, interessando anche zone recentemente già duramente colpite da esondazioni.
“Anche strutture del genere – sottolinea la consigliera - in caso di esondazioni, possano subire e causare danni venendo trascinate via e ostruendo il deflusso delle acque, questo è uno dei motivi per cui in consiglio abbiamo votato contro".
“Nonostante gli episodi degli ultimi anni, dall’esondazione del Serchio al fiume di fango di Aulla e Lunigiana, ad oggi il nostro territorio continua a mostrare il fianco facendosi trovare costantemente impreparato - continua Staccioli - è innanzi tutto da rielaborare in tempi brevi un sistema di allerta e prevenzione efficace e funzionale che permetta di ridurre al minimo i rischi per persone e cose”.
“Oltre alla scarsa prevenzione del rischio idrogeologico, al quale la Toscana sembra non riuscire a trovare una soluzione efficace, c’è stata una colpevole sottostima del fenomeno – accusa la consigliera - un errore di scarsa valutazione che non è stato fatto in Liguria per esempio, dove memori degli accadimenti dello scorso anno, le famiglie erano state allertate già da diversi giorni e non la notte stessa come accaduto, per esempio, in provincia di Massa Carrara”.
“Con le moderne tecnologie è possibile prevedere con anticipo l’entità delle perturbazioni, permettendo quindi di prendere contromisure adeguate, come per esempio controllare il funzionamento delle idrovore, pulire i canali e abbassare i livelli delle dighe – prosegue la consigliera – è inaccettabile che ancora oggi, dopo numerosi casi, non si sia ancora arrivati ad un sistema funzionale ed efficace di prevenzione e intervento, cos’è stato fatto finora con i milioni spesi?”.
“Proprio in termini di mancata prevenzione non si può non sottolineare quanto accaduto nell’Oltreserchio, dove i sacchetti di sabbia sono stati consegnati a partire dalle 14 della domenica, dopo numerose sollecitazioni, con l’acqua oramai già nelle case, e non nei giorni precedenti quando gli stessi cittadini, allarmati dalle previsioni, avevano cominciato a richiederli sentendosi rispondere che il servizio non era ancora attivo” racconta la consigliera. Staccioli poi punta il dito contro la nuova idrovora di S.Alessio, costata oltre un milione di euro e guastatasi dopo appena due ore, “non è stato possibile nemmeno far venire subito i tecnici per ripararla visto che sono di Vicenza”.
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