Il Consiglio Comunale di Firenze approva una mozione presentata da Sinistra Progetto Comune che divide sia i consiglieri di maggioranza sia quelli di opposizione.
La mozione 527 chiede l'impegno dell'Amministrazione nel reperire fondi da destinare agli aiuti delle famiglie fiorentine che a causa del Coronavirus versano in gravi difficoltà economiche.
Pacchi alimentari, buoni spesa, fondo affitti e bollette possono essere finanziati attingendo dal bilancio di Palazzo Vecchio in attesa dell'arrivo di nuove risorse erogate da parte del Governo.
La proposta fu presentata alla stampa lo scorso aprile e indicava come reperire 6 milioni di euro (attraverso le società partecipate, la riduzione delle spese dell'Amministrazione per le utenze nel periodo di chiusura parziale degli uffici e il rinvio del pagamento degli interessi sui mutui accesi dal Comune).
Oggi pomeriggio la mozione è stata approvata con 21 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astenuti.
Oltre ai proponenti Bundu e Palagi di Sinistra Progetto Comune, hanno votato favorevolmente i consiglieri del PD; i consiglieri della Lista Nardella si sono astenuti assieme a Forza Italia. Nella Lega 5 voti contrari ma uno favorevole del Consigliere Montelatici. Al momento della votazione risultavano assenti, tra gli altri, i due consiglieri del Movimento 5 Stelle, ma la proposta era stata firmata, oltre che dal capogruppo PD Nicola Armentano, anche dal capogruppo del M5S De Blasi. Ubaldo Bocci (Gruppo Misto) risultato assente al momento del voto, durante la discussione dell'atto aveva annunciato voto favorevole.
Soddisfatti dell'approvazione i consiglieri di SPC Bundu e Palagi.
“Assieme a Firenze Città Aperta avevamo lavorato alla proposta da 6 milioni avanzata per il nostro Comune, perché ci fosse un intervento diretto teso a far fronte alle numerose emergenze presenti sul territorio. Le risorse stanziate – ricordano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – non bastano e sono legate a quanto arriva dal livello nazionale e regionale. Non sono bastati i soldi per gli aiuti alimentari, per i buoni spesa e per il contributo affitti: la richiesta continua a crescere. Inoltre tante persone e famiglie stanno denunciando la difficoltà a far fronte alle bollette, di cui si è sospesa solo la scadenza.
Riteniamo che ogni ipotesi di ulteriore indebitamento dell'ente utilizzando il proprio patrimonio immobiliare sia da rifiutare, mentre abbiamo proposto concretamente delle strade diverse. Siamo soddisfatti del risultato conseguito oggi in aula che attesta come la nostra opposizione sia interessata a trovare risposte per la nostra Città, pur avendo molte perplessità sul percorso chiamato "Patto per la Città" e su alcune affermazioni di queste settimane sotto emergenza. Ringraziamo Firenze Città Aperta per il lavoro che voluto condividere con noi, permettendo di arrivare a un atto modificato in parte rispetto a quando inizialmente pensato, ma non mutato nella sostanza. Il nostro voto è ovviamente quello di tutta la coalizione, in questi mesi sempre coerente a un programma elettorale che aveva saputo indicare una direzione politica confermata da questa mozione”.
Oggi – aggiungono Francesco Torrigiani e Tommaso Grassi di Firenze Città Aperta – è stato approvato un vero e proprio piano di spesa, con delle indicazioni che vanno nella direzione come indicato dal nostro atto. In particolare la Giunta ha ricevuto dal Consiglio l'indicazione di utilizzare le risorse dai risparmi delle utenze e ha proposto di non pagare gli interessi sui mutui in essere, dirottando le risorse per pacchi alimentari, buoni spesa, sostegno al pagamento delle bollette e ad un concreto sostegno all'affitto alle famiglie che stanno soffrendo questa situazione. La crisi non può aspettare e non può dipendere solo dall'azione del governo. Questo ci ha mosso.
Soddisfazione che dimostra come le proposte se elaborate entrando nel merito e calandosi nella realtà del nostro Comune possano vincere anche le resistenze politiche di chi ha raramente saputo ascoltare. Siamo convinti che la vittoria di oggi sia della Città e per la cittadinanza, prima che di qualunque parte politica”.
D.M.
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