7 gennaio 2015 – 7 gennaio 2017. Oggi sono passati esattamente due anni da quando il Sindaco di Firenze Dario Nardella annunciò “la pubblica utilità” del progetto preliminare presentato il 14 luglio 2014 da ACF Fiorentina per il nuovo stadio ed opere connesse (87.000 mq di SUL complessive con commerciale, direzionale e turistico-ricettivo). Sembra ieri. Alcuni articoli di allora ipotizzavano per dicembre 2016 la famosa “prima pietra”, l'inizio dei lavori di costruzione dello stadio, ma oggi siamo ancora ben lontani. Il cronoprogramma riportato nelle tavole dello studio di fattibilità consegnato dalla Società dei Della Valle al Comune di Firenze indicava dicembre 2016 come data di inizio dei lavori, ma due aspetti hanno stravolto le previsioni.
Il primo è lo spostamento della Mercafir, che si rende necessario per far spazio al progetto viola. Bandi pubblici e indagini dirette hanno avuto esito negativo, adesso la strada è il trasferimento nei terreni di Castello di proprietà Unipol, soluzione graditissima agli operatori in concessione degli spazi dei mercati generali, ma vincolata dalla questione nuovo aeroporto.
Il secondo aspetto è che la ACF stessa non ha rispettato i tempi di consegna del progetto definitivo; lo scorso anno presentò istanza di proroga (che fu accolta) e le carte sono arrivate in Palazzo Vecchio con dieci mesi di ritardo. Carte che saranno oggetto di verifica da parte del RUP per verificarne la corrispondenza con la delibera di Giunta di quel famoso 7 gennaio 2015 che, affinché ci possano essere i successivi atti di assenso, indica precise prescrizioni.
A fine gennaio ci dovrebbe essere una conferenza per presentare alla stampa come sarà il nuovo impianto di Firenze, ma non è detto che quanto consegnato al Comune di Firenze sia sufficiente a far convocare la conferenza dei servizi decisoria (in base alla L 147/2013, art. 1, comma 304, lettera b).
Mercafir e nuovo stadio sono due procedimenti che procedono parallelamente. Il Comune ha annunciato che i mercati generali saranno spostati a prescindere dalla vicenda della cittadella viola: la necessità di riqualificazione, viste le strutture obsolete, è impellente per la seconda attività economica cittadina. La questione stadio, qualora ACF abbia consegnato all'Amministrazione cittadina quanto prescritto, prevede: approvazione del progetto definitivo, bando pubblico per i lavori (col proponente che gode del diritto di prelazione), aggiudicazione gara, progetto esecutivo e affidamento dei lavori, costruzioni.
Donato Mongatti
Nella foto: il cronoprogramma di ACF allegato allo studio di fattibilità (clicca QUI per ingrandire)
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