«Valuteremo gli impatti di una pista di 2.400 metri solo se ci sarà la rinuncia al termovalorizzatore della Piana fiorentina». È quanto affermano in una nota congiunta il consigliere regionale di Più Toscana-Federazione dei Cristiano Popolari, Gian Luca Lazzeri, e il consigliere di quartiere, Giovandomenico Guadagno.
«Un proverbio – proseguono Lazzeri e Guadagno – afferma: “la prima gallina che canta ha fatto l’uovo”. La gallina è l’Enac e l’uovo è il comunicato stampa di ieri (martedì 5 novembre, ndr) in cui si afferma che ci sarà “piena e leale collaborazione” con la Regione Toscana. Questo vuol dire che prima non c’è stata».
Per i due esponenti di Più Toscana-FdCP, «l’Enac ha presentato lo studio sull’ipotesi pista convergente o parallela a febbraio 2012 e mai si fa riferimento in questo studio alla lunghezza della pista di 2.400 metri. Questo, almeno ultimamente, ci pare che non ci sia stato. A questo punto è normale pensare male. Non è che Enac stia tirando la volata per l’aeroporto di Bologna o per altri scali alzando l’asticella dei problemi con l’intento di far saltare i nervi ai rappresentanti delle Istituzioni toscane? Infatti, troviamo del tutto singolare che, dopo tutte le fatiche per trovare la quadra sulla variante al Pit, da noi convintamente votata anche per la salute e la vivibilità dei cittadini della zona di via Pistoiese, Enac esca fuori con la storia della pista più lunga di 400 metri».
Per Lazzeri e Guadagno «la pista sarà di 2.000 metri, neanche un centimetro in più. Ipotesi diverse solo se ci sarà la definitiva rinuncia al termovalorizzatore della Piana fiorentina».
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