Quarantacinque indagati e una raffica di perquisizioni che hanno portato al sequestro di materiale informatico, server e dispositivi illegali utilizzati per le connessioni e le attività di diffusione dello streaming, conosciute come IP TV.
E' il bilancio della vasta operazione condotta dalla Polizia di Stato nelll'ambito di un'inchiesta della procura di Catania contro la pirateria audiovisiva. Il blitz è scattato anche a Firenze, Palermo, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Ancona, Roma, Cagliari, Milano e Venezia e in altre 18 province italiane.
I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di accesso abusivo a sistema informatico protetto da misure di sicurezza, di frode informatica aggravata dall'ingente danno arrecato, e di abusiva riproduzione e diffusione a mezzo Internet di opere protette dal diritto di autore e opere dell'ingegno. Le indagini hanno messo in luce la presenza su Telegram, in vari social network e in diversi siti di bot, canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di accessi per lo streaming illegale di contenuti a pagamento tramite IPTV delle più note piattaforme. Un'importante "centrale", che gestiva circa l'80% del flusso illegale IPTV in Italia, è stata individuata, disattivata e sequestrata a Messina.
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