Questa mattina Firenze si è svegliata nel grigiore di un autunno iniziato di colpo, senza transenne e senza più le strade sgombre e come un normale lunedì i fiorentini hanno ripreso l’auto: un’esigenza indispensabile o piuttosto un vizio difficile da perdere. E’ ricominciata la routine quotidiana.
Qualcosa però forse è cambiato per sempre: lo pensa, ci crede o forse ci spera il sindaco Matteo Renzi che sulla scia dei Mondiali di Ciclismo immagina il centro storico interamente pedonalizzato: “Il passaggio delle bici in Piazza Duomo non è stata una scelta casuale”.
Doveva essere una settimana d’inferno e invece in tanti hanno già nostalgia per quegli enormi gonfiabili che inanellavano il circuito, per i colori e persino per i divieti, per le strade libere e silenziose come non mai, per quel ferragosto d’autunno che per chi è rimasto in città rimarrà indimenticabile al pari degli spettacolari passaggi dei ciclisti a pochi metri dalla Catterdrale di Santa Maria del Fiore. Persino i più scettici oggi su facebook scrivono: “Rivoglio i mondiali!” oppure “Ci vorrebbe un mondiale a settimana!”.
Firenze può essere contenta, il bilancio è sostanzialmente positivo: i disagi sono stati più ventilati che effettivamente riscontrati, l’entusiasmo e la partecipazione nelle gare decisive alla fine si sono fatti sentire. Renzi in Consiglio Comunale ringrazia. “La scommessa sul piano organizzativo - dice- è stata vinta”.
Restano da chiarire le cifre sul famoso “indotto” che ballano dai più di 400 milioni come sostiene il Comune ai 150 milioni, dati forniti dalla Regione Toscana. Ma oggi è già lunedì, tutto è tornato alla normalità e forse in fondo a nessuno interessa più.
“Questi Mondiali ci hanno insegnato qualcosa; che la bici è uno strumento alternativo e che andare a piedi non è cosi drammatico” ha detto il sindaco. “l’uso dell’auto è stato ridotto del 16%, basterebbe convincere un cittadino su 10 a non prendere l’auto”. L’incremento dei treni, sebbene “non nelle ore di punta, perché non si può” ha precisato Renzi, ha funzionato. Meno bene per i mezzi dell’Ataf: districarsi tra il cambio frequenza corse e percorsi alterati non è stato semplice. Alla vigilia dell’evento a far discutere e preoccupare è stato soprattutto il problema della sosta “sono stati persi 3800 posti auto, ma ne abbiamo guadagnati 4300” il sindaco porta ad esempio le aree di sosta straordinarie di Costa San Giorgio e i circa 200 posti auto ricavati in Via del Sarto. “Sono misure eccezionali che possono essere un’occasione di aiuto concreto anche nel futuro “. E poi ci sono le buche e le strade riasfaltate “interventi che non sono mai stati fatti negli ultimi 40 anni “.
I benefici di una città a misura di pedone sono stati stavolta sotto gli occhi e le orecchie di tutti. “Il 25 ottobre ricorrerà l’anniversario della pedonalizzazione in Piazza Duomo - ha ricordato Renzi - spero che sia finalmente chiaro che quella pedonalizzazione era solo l’inizio di un percorso per la città, che non prevede solo un cambiamento viabilistico ma che è soprattutto una scommessa culturale, un concetto di città che mette insieme il progetto del Nuovo Parco alle Cascine, il Piano Strutturale a Volumi Zero, l’incremento degli spazi verdi, l’onda verde semaforica e le successive pedonalizzazioni”.
E allora via ai prossimi interventi sulla viabilità: il “rifacimento di via Pieraccini (zona Careggi) e prosecuzione del lavoro iniziato nel centro storico che sta diventando a misura di tacco”; passeggiare con un tacco 12 in via Tornabuoni pare non sia più un problema, lo era?
E ancora Por Santa Maria e via Panzani , infine “un appello alla Sovrintendenza perché si possa intervenire rapidamente in via Venezia”: togliere le pietre e rifare un manto stradale finalmente decente. Se “per la pedonalizzazione definitiva di Piazza San Firenze bisognerà prima aspettare di togliere tutte le bancarelle” per quella di Ponte Santa Trinita c’è già una data, il 10 novembre prossimo.
Già perché il sindaco Renzi non nasconde di avere un desiderio: quello di “riuscire a pedonalizzare tutto il centro storico”, ma - precisa- questo sarà possibile solo dopo il completamento della tramvia”. L’iter travagliato delle linee 2 e 3 ha visto ripetute inaugurazioni nel corso di due anni a questa parte ma i cantieri, quelli veri, non sono mai partiti. Renzi vorrebbe completare il lavoro prima della fine del suo mandato (cadute e ricadute di Governo e colpi di scena vari permettendo) almeno per quanto riguarda la linea 2, quella che dalla Stazione Santa Maria Novella dovrebbe portare all’Aeroporto. Il sindaco però oggi ha annunciato una modifica sostanziale rispetto al tracciato così come lo conosciamo (sulla carta o, come si dice, sul rendering) ; una modifica che prevede un percorso più ampio che “da Sesto arrivi a Bagno a Ripoli” il tutto con “un passaggio in sotterranea” presumibilmente a partire da Santa Maria Novella.
Sulla questione Renzi ha interpellato anche l’attuale (ancora per quanto?) Ministro dei Trasporti Lupi, il quale avrebbe mostrato un certo interesse. Ma prima di tutto c’è da risolvere l’incognita della compagine societaria, Impresa spa ha messo in vendita le sue quote. Senza un compratore: un socio vecchio o nuovo, purché finalmente bancabile nessun cantiere potrà partire. A frenare gli entusiasmi poco dopo è l’assessore alla Mobilità Filippo Bonaccorsi che rispondendo a una domanda d’attualità del consigliere Jacopo Cellai precisa: “come Amministrazione siamo ancora una volta alla finestra sperando che si concluda nel miglior modo possibile la questione della vendita fallimentare di Impresa spa”.
Il cambio culturale e prima ancora urbanistico che Renzi auspica stride con i tempi ristretti che mancano alla fine della legislatura. Firenze ha saputo gestire la propria indole troppo spesso insofferente al cambiamento per 8 giorni, sarà in grado di farlo in via definitiva? E Renzi si ricandiderà a sindaco di Firenze o sceglierà Roma? “Sull’argomento non ho cambiato idea” risponde. A saperla l’dea di partenza!
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