Una esercitazione, in programma ad ottobre, per testare la risposta delle strutture preposte e della popolazione in caso di esondazione del Mugnone.
E l’utilizzo di paratie mobili, da montare in meno di mezz’ora, lungo il corso dello stesso torrente in caso di emergenze. Sono solo alcune delle novità contenute nel piano stralcio per il rischio idraulico presentato ieri dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dalla responsabile del servizio di Protezione civile comunale Patrizia Verrusio. Il sindaco ha spiegato che continua l’impegno del Comune sul fronte della protezione civile e dell’attuazione delle misure di emergenza che sono di competenza comunale. Il sindaco ha poi aggiunto che con largo anticipo è stato approvato l’aggiornamento di tutto il piano comunale di protezione civile e oggi viene presentato, in anticipo di 7 mesi, l’adeguamento del Piano stralcio per il rischio idraulico. Nei prossimi mesi, ha continuato il sindaco, continuerà il lavoro per l’approvazione del nuovo Piano stralcio del rischio sismico che dipenderà sempre dal piano generale della Protezione civile e poi avremo l’aggiornamento del piano neve-ghiaccio, che è già in vigore. Il sindaco ha infine comunicato che si sta lavorando per un coordinamento maggiore con la Protezione civile della città metropolitana.
Tornando al piano stralcio per il rischio idraulico, questo si occupa dell’Arno e di tutti gli affluenti e i corsi d’acqua ad esso collegati.
La redazione del piano per il rischio idraulico trova le proprie fonti nel Piano Gestione Rischio Alluvioni (P.G.R.A.) redatto dall’Autorità di Bacino. Il P.G.R.A. individua tre classi di pericolosità: alluvioni rare (P1), con bassa probabilità di accadimento, ovvero con tempo di ritorno superiore a 200 anni; alluvioni poco frequenti (P2), con media probabilità di accadimento, ovvero con tempo di ritorno compreso tra 30 e 200 anni; alluvioni frequenti (P3) con elevata probabilità di accadimento, ovvero con tempo di ritorno fino a 30 anni. Il reticolo idraulico del comune di Firenze si può suddividere in 4 principali categorie: il reticolo principale, costituito dal fiume Arno. Il reticolo secondario, costituito da Ema, Mugnone, Terzolle, Greve, Mensola (in parte tombato), Fosso Dogaia, Fosso Dogaione, Fosso Macinante, Canale dell’Aeroporto. Il reticolo tombato, costituito da Fosso di San Gervasio, Torrente Affrico, Fosso dell’Arcovada, Fosso della Lastra, Fosso del Gelsomino, Fosso di Gamberaia, Fosso di Ricorboli, Fosso di Carraia, Fosso di San Rocco, Fosso del Pellegrino, Fosso dell’Erta Canina, Legnaia e Soffiano. E infine i canali, ovvero la Goricina e il Macinante.
Il piano analizza anche le situazioni che possono presentarsi in caso di condizioni meteorologiche sfavorevoli soffermandosi su due classi di pericolosità (le alluvioni poco frequenti e quelle frequenti). In caso di piogge intense in breve periodo (le cosiddette “bombe d’acqua”) le criticità riguardano il sistema smaltimento acque meteoriche e si verifica l’innalzamento repentino dei reticolo minore in particolar modo l’area urbana del Mugnone. In caso di piogge intense a scala locale, invece, si prevedono l’innalzamento del reticolo secondario e principale e, per criticità del sistema di smaltimento delle acque piovane, possono verificarsi allagamenti (si tratta di eventi in classe P2, quindi alluvioni poco frequenti). Infine il caso di piogge a scala di Bacino, che si può verifica principalmente per criticità connesse a previsioni di scala di bacino (si tratta di eventi su scala P1, quindi alluvioni rare).
Per quanto riguarda il sistema di allertamento, sulla base della delibera regionale sono individuati tre livelli di criticità: ordinaria (con effetti e danni localizzati); moderata (con effetti e danni diffusi); elevata (con effetti e danni ingenti ed estesi). Lo stato di allerta scatta per le due ultime fattispecie.
Le azioni e le attivazioni da parte della Sala Operativa della Protezione civile comunale in caso di criticità meteo sono il risultato di una attenta lettura e valutazione dei dati trasmessi dalla Regione Toscana. Sulla base di questa viene convocata l’Unità di Crisi che vede la partecipazione delle direzioni del Comune, dei Vigili del Fuoco, del comparto sanità (118, ospedali etc), delle aziende di pubblica utilità, delle associazioni di volontariato e di altri soggetti potenzialmente coinvolti dall’emergenza. La Sala Operativa procede all’attivazione dei presidi territoriali e all’attivazione di specifiche pianificazione a seconda dell’emergenza in atto e, in caso di evento di interesse sovracomunale, è in contatto con la Protezione civile della Città Metropolitana.
La Protezione civile si attiva anche per diffondere le informazioni alla popolazione attraverso i vari canali di comunicazione: dalle APP per smartphone ai canali social, da Firenze Alert System alle pagine internet di Protezione civile (http://protezionecivile.comune.fi.it) e dell’Amministrazione, dai pannelli a messaggio variabile al digital signage.
Molto importante anche la diffusione delle informazioni sui comportamenti corretti da tenere in caso di emergenza da rischio idraulico e sismico. Su questo punto la responsabile della Protezione civile ha annunciato che verranno organizzati incontri nelle scuole e che sarà potenziata la comunicazione nei confronti della popolazione. Va in questa direzione anche l’esercitazione, in programma a ottobre, che simulerà l’esondazione del Mugnone e che coinvolgerà anche la popolazione. E sempre il Mugnone sarà interessato da un’altra novità contenuta nel piano, ovvero l’utilizzo di paratie mobili. È stato infatti raggiunto un accordo con l’Aeronautica militare che custodirà le paratie mobili in modo che in caso di emergenza la Protezione civile è in grado di posizionare in mezz’ora nella zona del Ponte del Barco.
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