Lo smart shopping: un’abitudine poco apprezzata dagli italiani

Considerando il panorama internazionale, in fatto di acquisti online e al supermercato, si sta sviluppando un’insolita abitudine. Il riferimento è ovviamente allo smart shopping, detto pure shopping intelligente, consistente nella tendenza a valutare sempre il rapporto qualità–prezzo, prima di aggiudicarsi un bene o un servizio. Lo smart shopping implica un agire mirato, delle riflessioni sul prezzo, sulla qualità del materiarle, sull’utilità e sulla presenza di offerte allettanti. Nel considerare i suddetti aspetti, i consumatori più attenti sono risultati quelli francesi, stando ad uno studio compiuto sulle abitudini dei clienti nei 25 stati membri dell’OCSE, l’organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nello specifico, questa difficile analisi è stata condotta da un gruppo di esperti di Bravo Sconto, una società fiorentina impegnata nella creazione di voucher e buoni sconto. Dopo aver completato la raccolta e l’elaborazione dei dati con riguardo ai 25 paesi membri, gli stessi sono stati tradotti in un indice, lo Smart Shopper Scale. Per i consumatori italiani, giunti al diciassettesimo posto, è emersa una scarsa abilità nella valutazione delle promozioni online.

Lo Smart Shopper Scale: ecco a cosa si riferisce

Lo Smart Shopper Scale index esprime la propensione alla spesa o al risparmio del consumatore, prima di procedere ad un acquisto online. Detto ciò, è opportuno osservare che questo particolare indice nasce dall’unione di ben 5 elementi: risparmi delle famiglie, debito delle famiglie, considerazione nell’acquisto, spesa complessiva relativa al costo della vita e spesa alimentare relativa al costo. Nella definizione di questi importantissimi parametri, la società fiorentina Bravo Sconto, leader nella creazione di voucher e buoni sconto, ha realizzato un accurato studio delle stime provenienti da diversi organi ossia l’organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico, Numbeo e il dipartimento statunitense per le politiche agricole. Terminata una lunga fase di studio e di raccolta delle informazioni necessarie, tutti i parametri acquisiti sono stati convertiti in una scala standard di modo che la base, pari a 0, indicasse la media. Confrontando i risultati finali dell’indagine, alcuni paesi come la Francia e la Germania, da sempre abili nella comparazione delle offerte online, sono risultati ben al di sopra della media nazionale mentre altri, tra cui l’Italia, decisamente al di sotto. Ciò conferma una bassissima capacità nella valutazione delle promozioni sul web.

Un indice influenzato da tanti fattori

Secondo gli esperti, quest’analisi internazionale dimostra che le abitudini e il modus operandi dei consumatori differiscono da Stato a Stato. In particolare, i francesi si sono rivelati i più saggi quando si tratta di spendere il proprio denaro, nonostante una soglia di indebitamento leggermente superiore alla media. Gli irlandesi sono risultati quelli che spendono meglio rispetto al costo dei prodotti. Nessuno ha fatto meglio dei tedeschi in termini di risparmio. Ottimi risultati pure per gli americani che manifestano una certa propensione al risparmio ed una spiccata intelligenza nello spendere gli introiti con riguardo al costo della vita. Confrontando le ricerche mensili sui principali motori di ricerca, si è scoperto che i consumatori italiani dedicano del tempo alla comparazione degli sconti solo se si tratta di lifestyle o moda. Non a caso, tra le piattaforme con il maggior numero di visite mensili compaiono delle multinazionali del calibro di Amazon ed Ebay. Il terzo e il quarto posto dei siti più esplorati sono occupati da Zalando e Shein, player della moda che hanno fatto registrare un vero e proprio boom nelle iscrizioni. Intanto, in diversi stati come Regno Unito, Spagna e Polonia cresce l’interesse per gli sconti proposti da app con servizi di consegna del cibo o della spesa a domicilio come Justeat, Uber Eats e Burger King.