La musica si fa in fabbrica, sì ma nella Fabbrica del Nulla

La stagione al Teatro Puccini continua con un imperdibile appuntamento con la grande musica: un'azione di musica strumentale dall'accattivante titolo “La Fabbrica del Nulla”. Immaginiamo un luogo dove si crea, una fabbrica appunto, ma non una fabbrica qualsiasi. Un luogo immaginario ma reale, dove il creare è l'azione, il gesto che compie l'intenzione e da origine al suono.

L'azione creativa genera il senso, riempie di significato il luogo, così come tutti i nostri luoghi. Diventa quindi uno spazio magico, dove le geometrie e le dimensioni sono fatte dai suoni. Proprio da questa continua ricerca sonora si giungerà al raggiungimento di un dialogo tra suono e immagine, o meglio, alla “spazializzazione del suono”, per dirla con le parole di Riccardo Santangelo (Amadeus, novembre 2011), “La Fabbrica del Nulla” è uno spettacolo in cui i musicisti ”…..fabbricano un disco intenso, dove più di una volta si respira l’ampiezza vuota, appunto, di una fabbrica svuotata della sua funzione di luogo di vita per diventare un luogo del nulla [….] partendo dalla volontà di ri-costruire attraverso la ricerca di sonorità, e attraverso i propri strumenti di lavoro, qualcosa che possa tradurre la propria idea di libertà”.

 Si tratta di un procedere orizzontale: si parte dal suono per creare qualcosa che si traduca in concetto, una ricerca di sonorità che grazie all'elettronica si esalta a nuove frequenze. Quattro strumenti provenienti dall'area classica (pianoforte, chitarra, flauto e clarinetto) dialogano con il suono elettronico e le immagini attraverso un progetto di suono avvolgente, curato da Roberto Nigro, ad una scenografia essenziale realizzata da Tiziana Draghi, (leggii/lastre di ferro/schermi, immagini/video, luci/ombre), ed un progetto luci semplice ed essenziale a cura di Laura de Bernardis. Visuals di Alessandoro Anichini e Giovanni De Stefano in collaborazione con Gianmarco D'Agostino. La fabbrica è oggi più che mai tristemente associata ad incidenti e disagi, ma attraverso la ricerca musicale si tenta qui di creare una possibile dimensione “altra” in cui costruire qualcosa di nuovo, da cui ripartire. Il tutto ideato e interpretato da quattro grandi musicisti: Massimo Buffetti, piano e composizione, Stefano Agostini, flauti, Carlo Failli, clarinetti e Luca Guidi, chitarre. Lo spettacolo, presentato da Autorivari, si terrà mercoledì 22 febbraio h. 21 al Teatro Puccini in collaborazione con Spring Art Development® produzioni musicali. Sarà preceduto dalla presentazione del cd (RAI TRADE Edizioni Musicali Rai), venerdì 10 febbraio h. 18.30 presso Dischi Fenice SRL, (via S. Reparata 8/B). Una curiosità: tra i tanti flauti di Stefano Agostini anche un flauto basso, un flauto cinese a membrana e un flauto di bambù africano. Quindi i suoni saranno davvero magici, se ne sentiranno delle belle. A breve l'intervista con Massimo Buffetti, pianista e autore delle musiche.