Non gettare nell'ossario comune i resti di Pietro Pacciani, identificato come il Mostro di Firenze, perché se ne può estrarre il dona o almeno conservarli per qualsiasi evenienza investigativa. A chiederlo sono gli avvocati dei 'compagni di merende' sul rischio che si possa decidere in ogni momento di avviare all'ossario del cimitero di San Casciano i resti di Pietro Pacciani, che nessun parente chiede. L'obiettivo è' la comparazione con tracce di sangue o saliva che reperti dei delitti del Mostro di Firenze, ancora in archivio, potrebbero aver trattenuto. Gli avvocati, fra cui Rosario Bevacqua, storico difensore di Pietro Pacciani, Nino Filastò difensore di Mario Vanni e Antonio Mazzeo, anche lui nella difesa di Vanni, sottolineano che "il Dna, con le tecniche attuali, si sta rivelando un supporto molto importante per risolvere i delitti irrisolti" e nella vicenda del Mostro ce ne sono addirittura tre su otto senza un colpevole. "E' buon senso - convengono i legali - non disperdere i resti ossei di Pacciani e, se proprio non ci sono le condizioni per il prelievo del suo Dna, almeno si conservino. Perché, altrimenti, si dovrebbe cancellare, eliminare una prova?".
Il sito d'Italia, quotidiano diffuso via internet. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale Civile di Firenze n.5811 del 29 dicembre 2010.
Copyright Il sito d'Italia, tutti i diritti e i contenuti sono proprietà de "Il sito d'Italia"
Edito da Dedalo Comunicazione Srl, P.Iva 02200130975 - Direttore Responsabile Leonardo Varasano
Realizzato da Exupery Comunicazione