“Non abbiamo ricevuto istanza formale motivata, tale per cui l'amministrazione abbia avviato una revisione dei tempi per la presentazione del progetto definitivo e quindi difformemente da quanto previsto dalla delibera 1/2015, che per noi, quindi, rimangono fissati entro la fine del corrente mese”. Così, nel Consiglio Comunale odierno, l'Assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze, rispondendo ad una interrogazione presentata da Francesco Torselli di Fratelli d'Italia, in merito ad un possibile slittamento dei tempi, come ipotizzato dalla stampa, della presentazione del progetto definitivo del nuovo stadio da parte di ACF Fiorentina.
“Lei – ha replicato Torselli a Perra – ci conferma che oggi non è arrivata da parte della Fiorentina nessuna richiesta di proroga. Quindi sfatiamo il mito che aspetteremo fino a giugno per conoscere il futuro dello stadio di Firenze. Qualora ci fosse da parte della ACF Fiorentina una richiesta di proroga per presentare il progetto a giugno e l'Amministrazione Comunale dovesse acconsentire, noi avremmo grosse perplessità. Questo significherebbe non avere una risposta definitiva sul futuro di Mercafir entro la fine dell'anno, così gli operatori mercatali se ne andrebbero da Firenze e ridurrebbero l'attuale mercato ortofrutticolo al 'mercatino', cosa che tutti vogliamo scongiurare. Oggi lei Assessore – ha evidenziato Torselli – ci ha dato una notizia importantissima, ovvero che non era vera la richiesta di Fiorentina di proroga a giugno e che ad oggi non siete intenzionati a muovervi da quello che è disposto dalla delibera, ovvero che se entro la fine di febbraio o i primi giorni di marzo non arriva il progetto definitivo, l'area Mercafir prosegue per la sua strada col recupero dell'area nord (realizzandoci la riqualificazione del mercato alimentare polivalente, ndr) e lo stadio della Fiorentina, almeno per ora, rimarrà lettera morta. Personalmente – ha concluso Torselli – sono convinto che la famiglia Della Valle entro febbraio non presenterà niente, anche se c'è ancora qualcuno che ci crede e si illude”.
Donato Mongatti
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