Papa Francesco,il Papa degli umili,dei poveri,degli ultimi,dei malati,il Papa di tutto il mondo,che prende le sue "pecorelle" e le guida nel nome del Signore,tracciando una linea,rompendo con gli schemi e con il passato. Questo Papa è entrato nel cuore di tutti,credenti e non,con i suoi moniti importantissimi se pensiamo al momento che sta vivendo la nostra società: riscoprire la bellezza della preghiera,del Vangelo,essere misericordiosi,servire il prossimo,spogliarsi delle ricchezze,come ha fatto lui stesso,preferendo la croce di ferro a quella d'oro,rinunciando a portare l'ermellino sulle spalle;non ultimo aspetto da sottolineare la scelta del nome "Francesco" come il poverello d'Assisi.Il vero senso della fede,non si testimonia con l'apparire bensì con l'intensità della preghiera.Non bastano le parole,servono i fatti,ed ecco la vendita di beni da destinare ai più bisognosi,lo sfoltimento dei paramenti,meno sfarzo quindi e più condivisione.Il Papa si è soffermato,domenica,sulla Sacra Sindone,sul quel volto sfigurato che rappresenta quello di tanti uomini e donne,vittime di guerra,di soprusi,che hanno sofferto nella loro vita,decide di parlare loro lanciando un messaggio di speranza perchè quel volto,"comunica grande pace". Questa immagine parla al nostro cuore,ci spinge ad avere fiducia a non perdere mai la speranza perchè la forza dell'amore,quella di Gesù Risorto,vince tutto.Nonostante le tenebre,Papa Francesco,riesce sempre ad intravedere uno spiraglio di luce.Il Signore non si stanca mai di perdonarci,siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono.
Carolina Pucci
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