Sarà compito dei bambini quest'anno inaugurare il Festival del Maggio Musicale Fiorentino: sebbene non ufficialmente la loro messa in scena del Don Carlo da oggi sul palco del Comunale, sostituirà di fatto la tanto attesa regia di Ronconi tagliata dai provvedimenti del commissariato, poichè all'apertura di Maggio l'opera verrà proposta solo in forma di concerto.
Una rivisitazione, quella della complessa opera Verdiana, messa a punto da Venti Lucenti, ormai da tempo impegnati nella divulgazione della grande musica all'interno di progetti formativi sorprendenti per coinvolgimento ed effetto scenico. La regista Manu Lalli affiancata dal suo frizzante team è riuscita quest'anno a coinvolgere ben 900 bambini che si alterneranno sul palco del Comunale, provenienti dalle scuole primarie e secondarie Pieraccini, Lavagnini, Duca D’Aosta, Guicciardini, Nencioni, De Mattias e Pirandello. Un progetto ambizioso che è stato reso possibile dalla collaborazione tra Maggio Musicale, Comune di Firenze e Cassa di Risparmio.
Siamo nel 1600 ed un gruppo di commedianti si ritrova a Madrid per mettere in scena la fiaba di Don Carlo, opportunamente adattata ad un pubblico di bambini nelle parti più ostiche, e completa di un finale a sorpresa che omaggia il genio di Verdi al suo duecentesimo compleanno. Nei panni di Don Carlo Simone Mugnaini, Filippo II è Salvatore Paolo Maffei, Rodrigo è interpretato da Nicolò Ayroldi, Elisabetta di Valois è Silvana Froli mentre nel ruolo della Principessa di Eboli si alterneranno Kamelia Kader e Anastasia Boldyreva, accompagnati dall'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Ma i veri protagonisti saranno i bambini, con i loro talenti e la loro spontaneità, specchio di una realtà multietnica che si sta facendo sempre più strada tra i banchi di scuola: "In classe ci sono bambini del Sudan, del Sudafrica, e una grande componente di ragazzi cinesi" spiega una maestra della scuola primaria Duca D'Aosta "È per questo che abbiamo deciso di tradurre i testi dello spettacolo in mandarino, per cercare una strada di integrazione e collaborazione con una comunità spesso esclusa a causa di un grosso ostacolo linguistico." Un messaggio importante che si sposa perfettamente con il tentativo di seminare la passione per la lirica e la grande musica nel cuore di tutti i partecipanti in scena dal 21 al 25 marzo al Teatro Comunale di Firenze.
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