Un'infermiera ultracinquantnne, impiegata presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria, è stata condannata dalla Procura della Corte dei Conti di Firenze ad un risarcimento di tredicimila euro a causa della sua passione per la pornografia.
A seguito delle indagini, infatti, è stato provato che la porno-infermiera, durante l'orario di lavoro, anziché occuparsi dei pazienti, si ritirava in una stanza dell'azienda e, tramite il computer e la connessione internet dell'ospedale, visitava siti pornografici e si esibiva davanti alla webcam per i frequentatori di chat e siti a sfondo sessuale. L'azienda aveva richiesto ulteriori diecimila euro per il danno d'immagine , ma la Corte dei Conti si è limitata ad imporre il risarcimento per le ore lavorative non svolte e il denaro speso dell’Azienda ospedaliera per indagare sulla questione.
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