"A volte si dice di abbassare i toni: ma contro il razzismo dobbiamo tutti alzare la voce, non arrendersi all'indifferenza". A parlare e' Cesare Prandelli, che in occasione della Giornata della Memoria che si celebra domenica ha rivissuto a Radio 24 la visita degli azzurri al famigerato lager nazista di Auschwitz, in Polonia, alla vigilia di Euro 2012, il 6 giugno scorso. Nell'intervista (che andra' in onda integralmente domenica, alle 14.30, nel corso del programma "A Bordocampo"), Prandelli commenta anche i recenti episodi di razzismo che hanno segnato il nostro calcio. "Non dobbiamo cedere all'indifferenza, anzi dobbiamo alzare la voce contro il razzismo. Sono stato favorevole alla scelta del Milan e di Boateng di abbandonare il campo dopo i cori razzisti a Busto Arsizio". Per Prandelli, quello del Milan "e' stato un gesto forte, magari difficile da riproporre sempre. Ma dobbiamo avere la forza di indignarci, di dire basta, magari di girare le spalle agli autori dei cori offensivi. E' importante parlarne, discuterne. Non possiamo far finta di niente. Dobbiamo dire basta". Ricordando la visita ad Auschwitz, "vale piu' di qualsiasi vittoria Mondiale. Dovrebbe essere obbligatoria per tutte le scuole. Percepivo nei ragazzi l'emozione e l'attenzione che cresceva man mano che la visita si avvicinava: ci siamo preparati, allenati direi, per quello che e' stato l'appuntamento piu' importante della nostra spedizione a Euro2012".
Di quella giornata Prandelli ricorda "tutto: le parole dei testimoni, il racconto che ci fecero proprio sulla banchina dove arrivavano i treni della morte. E soprattutto il silenzio, l'assordante silenzio di tutti noi. Mi colpirono gli scalini, il salire alcuni gradini consumati dal passaggio di migliaia di persone che da Auschwitz non tornarono piu'". Il ct rivela che quella giornata influi' moltissimo nella costruzione della squadra "perche' condividere esperienze come queste crea un vissuto comune, e rende il peso di quello ch facciamo molto relativo: albergo, allenamenti, partita, scompaiono di fronte a giornate come quella". "Da Rizziconi ad Auschwitz, la Nazionale deve essere generosa con il Paese, e deve essere d'esempio per tutta Italia - continua Prandelli - La visita ad Auschwitz vale piu' di qualsiasi vittoria, cosi' come aver giocato a Rizziconi, in Calabria, su un campetto realizzato su un terreno confiscato alla 'ndrangheta,in terre dove le mafie strappano i sogni dei nostri bambini. Sono iniziative che ci vedranno sempre in campo. Non e' uno sforzo, anzi e' un dovere per la Nazionale, che deve essere generosa con tutto il Paese, e d'esempio per l'Italia e per i suoi giovani", conclude Prandelli.
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