In sala stampa, il giorno dopo l’amichevole di Londra e il brutto infortunio, Daniele De Rossi racconta lo stato d’animo del gruppo:"E' un giorno triste. Nel calcio – sottolinea l’Azzurro parlando della frattura della tibia di Montolivo - non c'è cosa più brutta di un infortunio, soprattutto alla vigilia di una competizione che aspetti da anni. Perderemo anche qualche compagno per le scelte, ma perderlo così è peggio. Riccardo è uno dei 'vecchi' , ha sempre partecipato alle manifestazioni, sempre corretto. Speriamo di fare un grande Mondiale anche senza di lui e per lui. E' un'assenza difficile da compensare. Pensarlo così è triste. Ci ho parlato ieri, sta male. Da un incidente si guarisce, ma per un Mondiale se ne parla tra quattro anni. E poi, a un passo dalla partenza, sa di beffa”.
De Rossi, però, non perde la speranza: "Sono ottimista in vista del Mondiale. La partita con l'Irlanda ha dato solo alcune indicazioni; fisicamente eravamo in difficoltà perché abbiamo lavorato tanto in vista del 14. La partita non era il nostro obiettivo principale. Impossibile ieri essere brillanti, soprattutto contro squadre fisiche come quelle anglosassoni: non conoscono la parola amichevole, e lo dico in senso buono, giocano sempre agli stessi ritmi".
Con l'Inghilterra, insomma, sarà un'altra storia. "Giocheremo con l'Inghilterra in condizioni climatiche disastrose. Già l'anno scorso l'abbiamo visto e sarà anche peggio, ma anche l'Inghilterra si sarà preparata in questa funzione. Il nostro vantaggio per il discorso climatico sarà sottile. Due anni fa poi abbiamo vinto con loro solo ai rigori. In ogni caso tutti noi vogliamo lasciare il segno, è la manifestazione più importante che c'è. Io ho grande orgoglio per la mia terza partecipazione: ho già vinto a 22 anni , soffrendo la squalifica e rialzandomi, ma vorrei vincere ancora e fare bene. Sono tanti anni poi che non faccio la Champions, ma mi piacerebbe mettermi in mostra. L'Italia, poi, è tra le squadre che può vincere il Mondiale e arrivare fino in fondo. Siamo maestri quando arrivano manifestazioni del genere. Non dico che siamo favoriti, ma, se non si parte per provare a vincere, è inutile farlo. Questo poi è un gruppo che si sta unendo sempre di più, e l'infortunio di Montolivo potrebbe farlo ulteriormente”.
Partire tra le difficoltà non lo preoccupa: “Non ricordo partenze tra ali di folla o portati in trionfo. L'anno in cui siamo partiti nello scetticismo generale è stato l'anno che abbiamo regalato la gioia più grande, nel 2006. E questa, nonostante sia una Nazionale che ha diviso per le scelte e il codice etico, anche se non ha vinto ha ottenuto indiscutibilmente dei risultati. Sarà la Nazionale della qualità. C'è talento, palleggio, tocco di palla. Il calcio espresso in questa gestione ha sempre sfruttato questo tipo di giocatori. E poi abbiamo fatto una preparazione diversa, tanto lavoro fisico, più del solito, a volte noioso, ma tanto in vista del caldo. Sono cose però stimolanti per noi perché si vede che c'è uno studio dietro".
fonte: figc.it
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