Uno stadio da 42.000 spostato verso i “Campini” per allontanarsi dalle abitazioni di viale Fanti con 20.000 metri quadrati di strutture commerciali all'interno ed altri 30.000 (di commerciale e turistico-ricettivo) all'esterno (verosimilmente dove adesso sorge il Centro Sportivo e l'Olimpia ora AICS Campo Marte).
È questo il disegno che ha in testa il Presidente della Fiorentina Rocco Commisso che stamani ha illustrato (con un rappresentante della Deloitte, società che si occupa anche di servizi di consulenza strategica) l'impatto economico che avrebbe un nuovo stadio a Campo di Marte. I ricavi della Fiorentina salirebbero a 225 milioni l'anno e la città, con l'indotto, ne beneficerebbe significativamente, in 10 anni si stima un impatto economico di 5 miliardi di euro. Dei parcheggi e la viabilità dovrebbe occuparsene il Comune di Firenze, mentre l'investimento stimato per nuovo stadio ed opere connesse sarebbe di 250 milioni di euro.
Le maggiori entrate per il Club viola porterebbero la Società ad entrare nei “Top 20” dei club europei (come ricavi). Nella stagione2018-19, infatti, Roma, Olympique Lione, West Ham, Everton e Napoli hanno prodotto ricavi tra i 231 e i 207 milioni di euro.
Nello studio, nella marea di cifre, si porta ad esempio anche l'Atalanta, dimenticandosi di evidenziare che i maggiori ricavi (rispetto al Club gigliato) sono dovuti alla partecipazione alla Champions League e che i bergamaschi stanno ancora lavorando sulla riqualificazione dello stadio di Bergamo, mentre l'Udinese, che lo stadio riqualificato lo ha da anni, vive (da anni) nei bassifondi della classifica. Agli attenti lettori de Il Sito di Firenze rammentiamo che nell'anno solare 2017 (come risulta dal bilancio di esercizio) grazie alle plusvalenze e alla partecipazione all'Europa League (stagione 2016-2017) il valore della produzione (ricavi) fu di oltre 184 milioni di euro (vedi schema allegato).
Indubbiamente un nuovo impianto con aree connesse che opererebbero ogni giorno significherebbe maggiori ricavi per il Club viola, oltre a un volano per l'economia della città.
Ma per arrivare ad investire sulla nuova cittadella il Presidente Rocco Commisso lancia solo aut aut. “Portate l'architetto che volete, io sono disponibilissimo, chiunque sia. Dico ai politici, qui cadono i calcinacci, andate e fatelo. Andate in Europa, chiedete i soldi e fate i progetti, poi ne parleremo. Ma con i soldi di Rocco si fa quello che dice Rocco. Ovviamente nei limiti di legge” – ha tuonato stamani in conferenza stampa - “Senza stadio la Fiorentina vivacchierà e io non sono venuto qui per vivacchiare”. Tradotto: io metto i soldi se si fa ciò che voglio, sennò li metta la politica.
Entro un paio di mesi Commisso insieme al Comune di Firenze porterà a Roma il progetto per costruire il nuovo stadio ed aree produttive. Da quanto emerge dell'attuale Franchi sarebbero conservate solo la Torre di Maratona e le scale elicoidali. Un progetto che di reale “distruzione” dell'opera di Nervi che stamani ha prodotto (prima che iniziasse la conferenza del Presidente gigliato) una chiara presa di posizione dell'Onorevole Rosa Maria di Giorgi (PD): “La ristrutturazione del Franchi, ovvero di uno dei simboli dell'architettura del 900 merita un concorso di idee: dobbiamo chiamare a Firenze – ha dichiarato Di Giorgi - le migliori menti ed i migliori talenti: solo così potremo tenere insieme le esigenze di fruizione con quelle del rispetto della storia e della cultura". "Mi trovo molto d'accordo – ha sottolineato Di Giorgi - con quanto dichiarato dall'ordine degli architetti e da quello degli ingegneri, ed in perfetta sintonia con le parole di Massimiliano Fuksas. Firenze, attraverso la ristrutturazione del Franchi, può' ritrovare una centralità anche nella storia dell' architettura contemporanea - aggiunge Di Giorgi - Ho trovato invece inappropriate le parole del presidente della Fiorentina che rischiano di creare solo inutili polveroni (“voglio distruggere il Franchi” ha detto Commisso l'altro ieri, ndr)". "Confido nel fatto – ha concluso Di Giorgi - che si sia trattato solo di uso sbagliato dei termini, perché distruggere opere d'arte non è nelle nostre corde di democratici italiani".
Donato Mongatti
Nel video lo studio presentato stamani presso lo stadio Artemio Franchi di Firenze
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