Finirono in manette con l'accusa di aver concepito una figlia solo per poterne abusare sessualmente. Ora i responsabili, un 41enne che era già ai domiciliari per detenzione di materiale pedopornografico, la compagna che abitava a Terni e un'altra donna, una 37enne emiliana, sono stati condannati dal tribunale di Firenze nel processo con rito abbreviato. Nove anni di carcere all'uomo e 6 anni alle due donne.
Le indagini che hanno portato agli arresti prima e poi al processo sono partite da accertamenti sul 40enne, da tempo sotto la lente degli investigatori.
L'esame delle chat Whatsapp tra l'uomo e le due donne ha messo in luce, come scriveva il gip nell'ordinanza che disponeva gli arresti, "la raccapricciante e gravissima reificazione delle due piccolissime bambine, meri oggetti sessuali dei tre adulti".
Il 40enne, già nel 2006 fu condannato a 1 anni e 6 mesi per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Nel novembre del 2019 il tribunale di Firenze lo aveva condannato a 2 anni e 4 mesi per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
Tenuto sotto osservazione, durante la perquisizione nella sua casa furono trovati anche bambolotti riproducenti neonati.
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