Parola all'accusa nel processo bis per l'omicidio di Meredith Kercher in corso presso la Corte d'Assise d'Appello a Firenze che vede imputati Amanda Knox, che è negli Stati Uniti, e Raffaele Sollecito presente in aula. La requisitoria affidata al Sosituto Procuratore Generale di Firenze Alessandro Crini si concluderà con le richieste di condanna per i due imputati.
"NON FARE ERRORE DELLA CORTE DI PERUGIA" - "Chiedo alla Corte di non rifare l'errore" compiuto "nel metodo" dalla corte d'assise d'appello di Perugia, che ha assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito "atomizzando gli elementi" di accusa: ha "separato, invece di unire gli elementi", perdendo cosi' una visione di insieme. Lo ha detto il pg di Firenze, Alessandro Crini, nella requisitoria dell'appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher.
"ALIBI DI SOLLECITO E' FALSO" - La giustificazione di Raffaele Sollecito, fornita il 5 novembre 2007, che disse che la sera dell'omicidio di Meredith Kercher era in casa davanti al computer, "costituisce un primo elemento per caratterizzare la cosidetta falsita' dell'alibi". Lo ha detto il Crini durante la requisitoria al processo d'appello bis davanti alla Corte d'Assise di Firenze. "Dico che stavo interagendo con il pc - ha affermato Crini citando le parole giustificative di Sollecito - ma questo elemento trova riscontri negativi e questo dato conferisce dignita' al ragionamento sulla possibile falsita' dell'alibi". Per il pg Crini, gli accertamenti dei periti confermano che non e' dimostrato che Sollecito interagi' di persona con il suo pc e questo "rappresenta un alibi che non e' semplicemente fallito, perche' nel momento in cui tu lo consegni sai che non e' autentico. E' un alibi senza una base di veridicita', di autenticita'''. Risulta che il pc di Sollecito era acceso la sera del delitto per scaricare film ma, ha sottolineato il pg, "non risulta che con la tastiera ci fosse una relazione umana, cioe' che qualcuno stesse toccando i tasti per navigare in rete".
TESTIMONI ATTENDIBILI - E' "attendibile" il senzatetto Antonio Curatolo che "la sera del delitto" vide Raffaele Sollecito e Amanda Knox "nelle adiacenze dell'appartamento" dove venne uccisa Meredith Kercher. Lo ha detto il sostituto pg di Firenze, Alessandro Crini, durante la requisitoria. "Va apprezzata la credibilita'" anche del negoziante Marco Quintavalle, ha aggiunto Crini: "Ci consegna una certezza - ha spiegato il pg - quella di aver visto la Knox davanti al proprio negozio, all'apertura del bandone, quella mattina", dopo l'omicidio. I due imputati sostengono di aver passato quella sera e quella notte in casa di Sollecito e di essersi svegliati tardi.
"SENTENZA GUEDE NON CENTRATISSIMA" - La condanna di Rudy Guede a 16 anni di carcere, inflitta con rito abbreviato, per l'omicidio di Meredith Kercher "non mi e' sembrata centratissima". Lo ha detto il pg di Firenze, Alessandro Crini, facendo capire di ritenere la pena bassa. Guede, ha ricordato Crini nella sua requisitoria all'appello bis del processo ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito, "e' un assassino, condannato". Secondo il pg, "il finto furto fu un depistaggio: non puoi far sparire il cadavere e quindi cerchi di confondere le acque". Crini ha a tratti smorzato i toni della sua lunga requisitoria (sei ore per adesso), come quando, parlando delle impronte numero 36 trovate nella casa del delitto, ha ricordato "quel vecchio calciatore del Catanzaro, Palanca, che aveva un piede molto piccolo", o anche quando ha definito il testimone Luciano Aviello, ascoltato durante l'appello bis, "la Mercedes dell'inattendibilita'". A Crini e' sfuggita pure un'involontaria citazione di Corrado Guzzanti, rispondendo "la seconda che hai detto" a una domanda posta retoricamente alla Corte.
"DEPISTAGGIO REALE" - E' stato compiuto "un depistaggio reale" da parte degli autori dell'omicidio di Meredith Kercher per cercare di "attenuare l'impatto investigativo", cioe' per "togliere di mezzo qualcosa, per complicare la situazione, non potendo far sparire il cadavere si e' cercato di confondere le acque" per mettere in difficolta' gli investigatori. Lo ha detto il sostituto procuratore generale Alessandro Crini facendo riferimento al tentativo di far risultare un tentativo di furto (rompendo una finestra con una pietra) nell'appartamento di Meredith e alla 'ripulitura' delle impronte.
"AMANDA VIDE VIOLENZA" - Nella calunnia a Patrick Lumumba, Amanda Knox inseri' "l'urlo e la violenza", cioe' "elementi di verita': da dove derivano questi dati se non dall'essersi confrontata direttamente con questa vicenda?". Lo ha detto il pg di Firenze Alessandro Crini nella requisitoria al processo d'appello per l'omicidio di Meredith Kercher.
"AMANDA E RAFFAELE SULLA SCENA DEL DELITTO" - "La presenza della Knox e' difficilmente sganciabile dalla presenza di Sollecito sul luogo del delitto". Lo ha detto il pg al processo d'appello bis sull'omicidio di Meredith Kercher. Amanda disse alla madre che Patrick Lumumba non c'era, ha ricordato Crini: "Cosa ti da' questa certezza se non il fatto di essere stata presente?".
"RACCONTO AMANDA POCO PLAUSIBILE" - "La combinazione di tutti questi elementi riveste di poca plausibilita' questo racconto" di Amanda Knox. Lo ha detto il pg Crini parlando della ricostruzione dell'imputata su quanto avvenuto la mattina successiva all'omicidio. Per Crini, i sospetti sulla Knox "trovano un gancio nel racconto di questa signorina", per il fatto che "non e' convincente". Per Crini "la madre delle perplessita'" nasce dal fatto che Amanda disse di essere tornata a casa, dopo aver dormito da Raffaele Sollecito, per fare la doccia ma di non aver visto il caos provocato dal furto che sarebbe stato compiuto nella camera della sua coinquilina.
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