Il Pdl vince la sua battaglia in materia di case popolari. La richiesta di non consentire agli immigrati di scavalcare nelle graduatorie gli italiani aventi diritto, è stata favorevolmente accolta da tutto il Consiglio Regionale. Primo firmatario della proposta è il consigliere Giovanni Donzelli, che ci tiene a specificare: "Era necessario intervenire, non per discriminazione, ma per giustizia sociale”. Approvata all'unanimità la normativa sui punteggi per la definizione delle graduatorie di assegnazione delle case popolari. Le modifiche prevedono un aumento di punteggio di 0,25 per ogni anno di presenza in graduatoria per i richiedenti, non assegnatari, inseriti da almeno 4 anni nelle liste di assegnazione comunali. Un criterio approvato oggi dal Consiglio regionale raccogliendo e unificando le proposta di delibera 26 e 100, la prima delle due presentata dal PdL lo scorso maggio. “Siamo riusciti - continua Donzelli - a ristabilire un minimo di equità tra i cittadini che, a parità di requisiti, aspirano all’alloggio popolare e non riescono ad ottenerlo da anni. Il criterio della storicità di presenza in graduatoria supera, senza alcun tipo di razzismo o discriminazione, i frequenti e spiacevoli casi in cui alcuni cittadini, spesso italiani, pur avendone diritto, non riescono mai a vedersi assegnato l’alloggio poiché ad ogni aggiornamento della graduatoria si trovano scavalcati da nuovi richiedenti spesso provenienti da altre nazioni". Solo su Firenze i dati del 2010 ci dicono che se scorriamo i primi 350 aventi diritto ma non assegnatari scopriamo che il 35,42% aveva già partecipato ai bandi precedenti, e di questi ben il 68% è di origine italiana. Nelle graduatorie di Pisa, tra gli aventi diritto del 2006, 324 erano già presenti nel 2003, di cui 258 italiani, il 79,63%. “Questi dati portati ad esempio confermano come l’inserimento della storicità di presenza in graduatoria tra i criteri di assegnazione delle case popolari consentirà di premiare l’appartenenza dei richiedenti ad uno specifico territorio comunale oltre a rafforzare il legame civile e sociale con quella specifica comunità. Un risultato importante – aggiunge il consigliere regionale – che dimostra come l’opposizione del PdL in Toscana riesce ad essere costruttiva e a portare a casa risultati culturalmente e socialmente rilevanti, anche senza cedere ad alcun consociativismo e senza rinunciare al proprio ruolo di verifica e controllo senza infingimenti”, conclude Donzelli.
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