Nel 2013 e' stato registrato un aumento record del 16% nel valore delle esportazioni italiane di olio di oliva vergine che i recenti studi hanno dimostrato essere un'arma anti-invecchiamento, utile nel trattamento preventivo dei danni neurologici legati all'eta' e al morbo di Alzheimer senile. E' quanto emerge da un'analisi, relativa ai primi 5 mesi dell'anno, condotta su dati Istat da Coldiretti a commento dell'importante studio di due gruppi di ricercatori dell'universita' di Firenze - guidati da Massimo Stefani del dipartimento di Scienze Biomediche sperimentali e cliniche e da Fiorella Casamenti del Dipartimento Neurofarba - appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica PLoS One che riporta le conclusioni di osservazioni condotte su modelli animali. A favorire l'aumento delle esportazioni sono, infatti, certamente anche le notizie sulle proprieta' salutistiche di un condimento alla base della dieta mediterranea. Sul piano nazionale si registra pero' - sottolinea Coldiretti - un preoccupante calo dei consumi pari al 10% nel primo semestre dell'anno che rischia di avere un impatto anche sulla salute. L'olio di oliva resta in ogni caso il condimento piu' apprezzato dalgi italiani con un consumo nazionale stimato - sottolinea la Coldiretti - in circa 12 chili a testa. L'Italia - conclude Coldiretti - e' il secondo produttore mondiale di olio di oliva con circa 250 milioni di piante e una produzione che nel 2012 e' stata di circa 4,4 milioni di quintali e puo' contare su 40 oli extravergine d'oliva Dop/Igp.
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