Ieri sera, dopo 17 mesi dal suo arrivo a Firenze, si è conclusa l'esperienza di Sinisa Mihajlovic sulla panchina della ACF Fiorentina. Al suo posto arriva Delio Rossi: con la Società è stato raggiunto un accordo che legherà il tecnico di Rimini in Viola fino a giugno 2013.
Il romagnolo già questa estate, quando Mihajlovic pareva destinato alla guida dell'Inter, era già stato accostato alla Fiorentina ed il pubblico di Firenze si era subito infiammato, risvegliandosi dal letargo che da mesi lo affliggeva: striscioni di anonimi tifosi, radio e siti internet presi d'assalto con messaggi entusiastici. La gioia, però, durò un battito di ciglia e, a seguito della conferma del tecnico serbo con tanto di conferenza stampa, il dissenso nei confronti dell'allenatore e della Dirigenza riesplose, culminando con la contestazione durante il ritiro estivo di San Piero a Sieve. Da lì una serie di scivoloni: la Società classifica i tifosi i “veri” e “pseudo” ed il tutto raggiunse l'apice con una lettera di Andrea Della Valle che chiede al Sindaco e alla città: “Cosa dobbiamo fare?”.
La risposta, semplice e scontata, sarebbe stata riportare quell'entusiasmo che se ne era andato con la “partenza” di Cesare Prandelli, ma, di contro, si scatenò un dibattito delle autorità cittadine e della stampa degno di un concilio ecumenico. Il tutto costellato da patetiche prese di posizione di alcuni rappresentanti del tifo organizzato che, più che degli amanti della Maglia Viola, hanno fatto la figura degli scaccini al servizio della Società.
Inizia il campionato: si gioca a calcio e le buone prestazioni della squadra potrebbero porre fine a una brutta estate, anche perché si riaffaccia con prepotenza l'agognata “cittadella Viola”: un evidente segno di rilancio della famiglia Della Valle su Firenze. L'inizio non è malvagio, arrivano due vittorie interne con le modeste Bologna e Parma (inframezzate dalla sconfitta di Udine), ma poi la caduta: l'organizzazione di gioco è una chimera, seguono altre sconfitte ed il pubblico (che già in massa diserta il Franchi) chiede a gran voce il cambio dell'allenatore.
Ieri, dopo un ostinato accanimento terapeutico, è arrivato e a fargli compagnia: è stato ufficializzato il fallimento del dopo Prandelli. Le colpe della penuria di risultati non vanno certo addossate unicamente a Mihajlovic, sarebbe un errore grossolano, tutti hanno le loro responsabilità, ma come sottolineato dallo stesso Sinisa: questa è la legge del calcio.
Delio Rossi approda a Firenze alla vigilia di un ciclo di ferro e non sarà facile ottenere fin da subito eclatanti risultati, ma diamogli tempo: non ha la bacchetta magica ed non può operare una catarsi in pochi giorni. Ci auguriamo tutti che si riavvii lentamente il motore dell'entusiasmo e che finalmente si esca dall'apatia che da troppo tempo affligge gli amanti della Fiorentina.
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