Rossi: "Ridurre i costi della politica col modello PCI" - Attacco al M5S di Roma

“Una cosa positiva, per carità, quest’idea dell’eliminazione dei fondi ai gruppi politici regionali. Tuttavia, la materia necessita di interventi equilibrati”. Lo dice in un'intervista al Messaggero Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, che per i compensi dei politici e dei dirigenti pubblici le cui nomine dipendono dai politici propone “il modello del Pci”. “Era semplicissimo”, spiega, “gli stipendi dei funzionari, anche quando diventavano sindaci come capitò a me a Pontedera, erano legati all’andamento dei contratti. Si potrebbero scegliere alcuni contratti come punto di riferimento e poi fissare uno o più multipli per gli incarichi politici, a seconda della loro delicatezza e della loro importanza. Credo che gli italiani apprezzerebbero”. La Regione Toscana, aggiunge, “non ha mai stanziato i milioni ai partiti assicurati dal Lazio gestito dal centrodestra. Da noi i fondi ai gruppi sono sempre stati poca cosa e quel poco non veniva mai speso del tutto. Con la nuova legislatura, poi, abbiamo ulteriormente sforbiciato le disponibilità a 60.000 euro annui. Abbiamo ridotto gli assessorati e portato le spese annuali legate a nomine politiche da 3 a 2 milioni di euro. Abbiamo anche abbassato il tetto dei compensi dei dirigenti a 130.000 euro e senza premi, perché un collaboratore di alto livello è chiamato a dare il massimo per definizione. Quando leggo che il capo di gabinetto della giunta Raggi, dunque una giunta 5Stelle, difende il suo compenso da 190.000 euro perché equiparato al suo stipendio da magistrato un po’ trasecolo. Come minimo non trovo coerente che i 5Stelle facciano dei costi della politica il pilastro del proprio consenso politico e poi nascondano la testa sotto la sabbia per i propri amministratori”. (ANSA)