Sarà Simone Cristicchi ad aprire il sipario del teatro Vittorio Alfieri di Castelnuovo Berardenga per la nuova stagione di prosa, che debutterà sabato 7 dicembre con lo spettacolo “Magazzino 18. L’esodo di italiani cancellati dalla storia”, scritto con Jan Bernas per la regia Antonio Calenda, produzione Il Rossetti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Magazzino 18: gli italiani taciuti dalla storia. Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante: il Magazzino 18. Simone Cristicchi è rimasto talmente colpito da questa pagina della nostra storia, che ha deciso di ripercorrerla in una canzone e in un testo teatrale che prende il titolo proprio da quel luogo di Trieste, dove gli esuli prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o viaggi verso lontane mete nel mondo lasciavano le loro proprietà, in attesa in futuro di rientrarne in possesso. Il giovane cantautore veste i panni di un ignorante archivista romano che il Ministero degli Interni manda a recuperare la catasta di oggetti abbandonati oltre il confine. Un viaggio in cui si evocano le immagini e si cantano le storie degli italiani d’Istria, di Fiume e della Dalmazia, che dopo il 1947 hanno deciso di abbandonare i propri beni e di imbarcarsi per l’Italia. In Jugoslavia sarebbero stati estranei, in Italia sono diventati cittadini affamati e diffidati. Eppure sono italiani, eppure fanno parte della nostra storia, ma la storia li ha taciuti, come fantasmi, come presenze controverse che Cristicchi riporta sul palco dell’Alfieri di Castelnuovo Berardenga.
“Nonostante le difficoltà economiche, grazie al sostegno del Comune di Castelnuovo Berardenga siamo riusciti, in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo a programmare una stagione di prosa di grande qualità artistica – spiega Giuseppe Scuto, direttore del Teatro Vittorio Alfieri – avremo all’Alfieri nomi di grande prestigio del panorama teatrale, con volti noti al grande pubblico e al tale4nto degli artistici emergenti”.
Sabato 25 gennaio sarà la volta di “Alatiel. Nel tempo della nostra mortifera pestilenza” dal Decameron di Giovanni Boccaccio, adattamento di David Riondino e Annalisa Bianco con David Riondino, Monica Demuru, Mirio Cosottini. Nel taglio di regia di Annalisa Bianco e nelle voci recitanti e cantanti di David Riondino (che assieme alla Bianco firma l’adattamento) e di Monica Demuru, prende vita questo spiazzante gioco scenico che ci racconta la peste come metafora, come simbolo, quasi come un personaggio scardinatore di equilibri. In un’ omogenea multiformità di linguaggi e di registri si plasma e si snoda una narrazione, lirica e sospesa, che in una germinazione continua crea e comp rende altre storie. Perché non occorre leggere Borges per scoprire che noi tutti viviamo in una rete di narrazioni incrociate, eternamente replicanti, eternamente destinate a scriversi e riscriversi come le esistenze stesse degli uomini.
La risata si tinge d’amaro domenica 23 febbraio, con Angela Finocchiaro protagonista di Open day di Walter Fontana, regia Ruggero Cara con Michele Di Mauro produzione Agidi. Lo spettacolo parte dal racconto di due genitori separati, costretti a incontrarsi per l’iscrizione della figlia alla scuola media superiore. Oltre alla compilazione di un modulo, viene loro richiesto di rispondere a un’intervista davanti a una webcam. Ci sono tutti gli ingredienti per riprendere i vecchi litigi, tormentarsi di accuse reciproche, ricordare tradimenti e rimpianti, scoprire nostalgie e farsi imbarazzanti domande sul futuro. Perché, se è vero che il passato non è sempre come te lo ricordi, è altresì vero che il futuro non è mai come te lo immagini. Un’intuizione drammaturgica perfetta per un testo intitolato, non a caso, “open day”: sullo sfondo del brillante (e tagliente) dialogo, ci immaginiamo, per tutto il tempo, la figlia quattordicenne, ev identemente figlia di due eterni adolescenti.
Il Divorzio di Vittorio Alfieri andrà in scena sabato 8 marzo, con Stefano Moretti, Marcella Favilla, Daria-Pascal Attolini, Riccardo De Leo, Alessandro Meringolo, Riccardo Ripani, Diego Casalis, Camillo Rossi Barattini, Fabrizio Martorelli, Fabio Bisogni, Roberto Carrubba, Alberto Onofrietti. Una produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa, per la regia Beppe Navello. Una truppa di giovani attori riapre lo scrigno del conte astigiano, resuscitando per la scena una sorprendente commedia dell’ultimo Alfieri, sdegnato dal baratro della politica e deluso, nei fatti, da tutto e tutti. In un Duemilatredici pericolosamente simile, c’è qualcosa di commovente nello scoprire in quest’opera così disillusa tutti i presagi del nostro declino. Orchestrata dalla sapiente mano di uno scrittore-genio, si muove in scena un’Italia da palude, piena di gente mediocre, di canaglie e di gaglioffi, tutti auto-assolti nel mal comune di una perenne ambiguità morale.
Domenica 16 marzo lo spettacolo di danza In visibile di e con Elena Burani, Piergiorgio Milano, Fabio Nicolini, Roberto Sblattero, Francesco Sgrò, porterà sul palco il doppio incrocio tra la danza del corpo e la danza dell’anima. In scena cinque figure, quasi entrano in punta di piedi, esili, come la loro stessa esistenza. Ma, come vuole la straordinaria potenza delle cose leggere e inaspettate, ci fanno scivolare nel racconto della follia tra le righe, quella follia insita nelle pieghe della normalità. Ci narrano, come si farebbe con un bambino, lo scarto assoluto ed enorme tra l’essere e le possibilità dell’essere, o le sue sciocche declinazioni. Scarto che spesso le nostre sensibilità non registrano ma che, a voler guardare bene e da vicino, non può che apparire lampante e irrimediabilmente, follemente privo di nessun senso.
Dal 14 al 21 dicembre: racconti da gustare. Insieme alla prosa, l’Alfieri ospiterà anche due appuntamenti speciali con il progetto “Scrittori in Teatro” a cura de Lo Stanzone delle Apparizioni. Due serate, a numero chiuso, con l’introduzione alla poetica degli autori di Giuseppe Scuto. Ogni incontro si concluderà con il buffet e una degustazione di vini nella sala Persev eranti (sottostante al teatro). Si parte sabato 14 dicembre con l’incontro-spettacolo su Céline, introdotto da Giuseppe Scuto, con Massimo Poggio e la musica di Mirio Cosottini. Sabato 21 dicembre, l’incontro-spettacolo su J. Saramago, prevede la narrazione scenica di Giuseppe Scuto, con Elena D’anna e le note di Giacomo Rossi. Sul palco dell’Alfieri spazio anche alla musica con il concerto “PER SPORT” degli Offlaga Disco Pax in programma venerdì 7 febbraio, alle ore 21.15, realizzato da Network Sonoro, Toscana, in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo.
Info e abbonamenti. Biglietti posto unico intero: 10 euro e 8 euro il ridotto. L’abbonamento a 5 spettacoli FTS intero è disponibile al costo di 40 euro e ridotto a 32 euro. Le riduzioni sono previste per gli under 26 anni e gli over 65 e per i soci Coop Centro Italia. Le prenotazioni dei biglietti e gli abbonamenti sono disponibili presso l’Urp del Comune di Castelnuovo Berardenga, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12.30, oppure chiamando il numero di telefono 0577351303. Per informazioni è possibile telefonare ai numeri 0577351345, 3338193407 e 3356188690. Durante la stagione teatrale, la biglietteria sarà aperta un’ora prima degli spettacoli e per maggiori informazioni si può chiamare il numero 0577351345. Sul sito fts.toscana.it è possibile dare un voto agli spettacoli. Per tutte le info si può visitare il sitowww.teatrovittorioalfieri.com o visitare la pagina Facebook del Teatro Vittorio Alfieri, www.facebook.com/TeatroVittorioAlfieri.
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