La procura di Firenze ha chiuso le indagini su un presunto giro di spaccio di droga nelle province di Firenze e di Siena, avviate dopo la morte per overdose della ex ciclista professionista Ilaria Rinaldi (nella foto) trovata senza vita nella sua abitazione di Gambassi Terme nell'aprile del 2018. Secondo quanto appreso, tra gli indagati, 14 in tutto, figurerebbe anche un pusher albanese accusato tra l'altro di aver fornito in un'occasione cocaina alla ex ciclista. Secondo quanto appreso, l'uomo, arrestato durante le indagini, difeso dall'avvocato Cristina Masetti, in un primo tempo era accusato oltre che di detenzione a fini di spaccio, anche di morte come conseguenza di altro reato proprio in relazione al decesso della sportiva, tuttavia questa seconda accusa è stata poi archiviata. In base alle indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dal pm Giacomo Pestelli, l'attività del gruppo criminale non si sarebbe fermata neppure durante il lockdown per il Covid. Secondo gli investigatori, la droga veniva consegnata a domicilio a prezzi maggiorati e utilizzando le mascherine chirurgiche per nascondere le dosi. Per evitare i controlli in periodo di pandemia i pusher sostenevano di non poter togliere la mascherina perchè venuti a contatto con positivi al virus.
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