"La Regione Toscana obblighi al rispetto della legge i Comuni che hanno fatto bandi per il commercio su area pubblica. Questi Comuni devono rispettare il decreto legge n. 244 firmato dal Presidente della Repubblica in vigore dal 30 dicembre 2016, che prevede la proroga per le concessioni su area pubblica fino al 31 dicembre 2018". È quanto chiedono in una mozione il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia) e il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli.
"Abbiamo sempre sostenuto – ricordano - la necessità di prorogare le concessioni del commercio su area pubblica, ci era stato detto che in attesa di un provvedimento legislativo non era possibile fare niente. Ora che c'è il decreto si blocchino immediatamente i bandi, e i Comuni che in Toscana li hanno emanati li ritirino subito, non può esserci difformità di applicazione da Comune a Comune. Con la mozione presentata, chiediamo che la Regione Toscana, di concerto con Anci, intervenga per evitare abusi da parte di amministrazioni che non vogliono rispettare la legge".
Stella e Donzelli invitano le forze politiche a utilizzare "il tempo che il decreto legge concede con questa proroga, per elaborare un testo di legge che escluda dalla direttiva Bolkestein il commercio su area pubblica e gli stabilimenti balneari, vera risorsa economica per il nostro Paese. Le attività economiche – evidenziano - non possono continuare ad operare in un quadro di incertezza legislativa che non consente loro di programmare in maniera serena il futuro delle attività stesse e delle migliaia di famiglie che ci lavorano".
La Toscana è la regione del centro-nord con la più elevata densità di esercizi ambulanti rispetto alla popolazione residente: un giro d’affari di oltre un miliardo di euro, 14.000 esercizi, 650 mercati, 1.720 fiere, con diverse migliaia di addetti. "Un mondo che crea ricchezza e occupazione, ma che rischia di essere travolto dalla direttiva europea Bolkestein. Noi – sottolineano i due esponenti del centrodestra - siamo categoricamente contrari a rimettere a bando tutte le concessioni, con la prospettiva che fondi di investimento e multinazionali arrivino a Firenze e in Toscana a fare shopping di banchi e chioschi".
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