Il Gruppo Consiliare fiorentino del M5S lunedì scorso ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica sul tema del nuovo aeroporto di Firenze per chiedere che vengano valutate le affermazioni dell’Università di Firenze e di ENAC,
che sebbene da parti e interessi opposti, evidenziano con parole chiare il mancato recepimento nel Regolamento Urbanistico delle zone di rischio laterali alla pista dell’attuale aeroporto.
Lo dichiara l’Università nelle sue osservazioni pubblicate sul sito del Ministero dell’Ambiente nella sezione riservata alla Valutazione Ambientale Strategica e lo dichiara ENAC nelle sue note a dette osservazioni.
I piani di rischio devono individuare le misure urbanistiche per la tutela del territorio, attraverso l’individuazione di opere e attività non compatibili nelle vicinanze di un aeroporto.
Il compito del piano di rischio è previsto dal Codice della Navigazione in capo ai Comuni territorialmente competenti che prima della loro adozione devono sottoporre i piani al parere di competenza dell’ENAC.
ENAC il 24 novembre 2015 ha scritto al Ministero che il Comune di Firenze non ha mai provveduto ad elaborare il piano di rischio nonostante i diversi solleciti.
Di contro l’Università di Firenze il 30 ottobre 2015 aveva denunciando l’approvazione tecnica del progetto da parte di ENAC senza dare minimamente conto della mancanza dei piani di rischio per tutelare l’incolumità pubblica in relazione alle attività di manovra aerea. Sembra il solito gioco dello scarica-barile.
Il Comune di Firenze al quale abbiamo inviato un’interrogazione precisa su questo argomento i primi di novembre, ha risposto inviandoci il riassunto di una relazione degli uffici tecnici in cui nemmeno una parola viene spesa sulla mancanza di questi piani di rischio nel nuovo Regolamento Urbanistico, come se non se ne conoscesse l’esistenza.
Possibile che nessuno si sia accorto che i piani di rischio della pista attuale 05-23 impattano lateralmente sull’area del PUE di Castello?
Queste zone di tutela C, introdotte da ENAC nel 2011, prevedono un ragionevole incremento della funzione residenziale, con indici di edificabilità medi, ma devono essere “evitati insediamenti ad elevato affollamento, quali centri commerciali, congressuali e sportivi a forte concentrazione, edilizia intensiva, costruzione di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili”.
Quindi il fatto che nella zona ci sia già un aeroporto e che sulla base dell’art.707 del Codice della Navigazione e del Regolamento ENAC le zone laterali intorno alla pista debbano essere considerate zone di tutela a rischio C, dimostra che il PUE di Castello non è ammissibile.
Chi ha interesse che questo non venga reso noto? Chi preferisce mettere a rischio la popolazione favorendo gli interessi degli investimenti privati?
Ma non solo, nel caso del progetto del nuovo aeroporto (vedi Masterplan 2014-2029) i piani di rischio impattano sul PUE di Castello e sulla Scuola Marescialli con un indice di pericolosità molto più elevato, un rischio di tipo B, in cui è prevista una modesta funzione residenziale e permanenza di un numero limitato di persone.
In questo caso veramente dovrebbe essere verificata la compatibilità della nuova pista con le nuove urbanizzazioni (PUE di Castello) e con quelle già esistenti (Scuola Marescialli).
Per tutte queste ragioni e soprattutto per i dubbi che tutti questi “silenzi e omissioni” ci hanno procurato, noi del Gruppo Consiliare M5S di Firenze abbiamo sporto denuncia alla Procura. Vedremo nelle prossime settimane se il magistrato valuterà degni di considerazione i nostri dubbi.
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