Falsi certificati di residenza per ottenere permessi di soggiorno per stranieri extracomunitari. Con questa accusa sette persone (cinque uomini e una donna della Somalia e un uomo del Sudan) sono state rinviate a giudizio a Firenze dal gup Gianluca Mancuso dopo un'inchiesta della Dda. Le accuse contestate sono, a vario titolo, quelle di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e falsità materiale.
Per le indagini, condotte dalla squadra mobile e coordinate dal pm Giuseppina Mione, alcuni indagati avrebbero dichiarato residenze fittizie all'anagrafe comunale e all'ufficio immigrazione della questura così da risultare idonei al rilascio di permessi di soggiorno per motivi umanitari e di titoli di viaggio. In realtà vivevano in stabili occupati tra i quali risulterebbe anche l'edificio di via Spaventa, di proprietà dei Gesuiti, che fu occupato nel gennaio 2017 da somali che in precedenza vivevano in un capannone ex Aiazzone distrutto da un incendio, in cui morì un 44enne connazionale. Prima udienza del processo il prossimo 3 febbraio.
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