Di fronte alla morte si resta sempre senza parole, soprattutto quando si tratta di un suicidio. Difficile capire cosa passa nella mente umana, che spinge all'estremo, all'ultimo gesto. Ieri a farla finita è stato un marocchino di 27 anni, con numerosi precedenti. Il nordafricano si è impiccato alla grata della porta blindata della camera di sicurezza della questura. Erano le 23.20 di ieri, quando Youssef, si è messo al collo una lunga striscia di tessuto ricavata dalla coperta in dotazione, poi si è lasciato scivolare sul pavimento.
Durante il consueto giro, gli agenti addetti al controllo, hanno subito soccorso il magrebino. Le condizioni erano però disperate, inutile l'intervento del 118, che dopo aver tentato di rianimarlo, ha potuto solo constatare il decesso per strangolamento.
Youssef, era stato arrestato poche ore prima presso il pronto soccorso di Santa Maria Nuova per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Ubriaco aveva dato in escandescenza, ma ormai conta poco.
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