Anche il Consigliere Regionale Paolo Bambagioni (PD) sottoscrive la raccolta firme per la sostituzione delle tubature in amianto nei Comuni delle Province di Firenze, Prato, Pistoia e del Medio Valdarno.
La petizione è stata lanciata dalla campagna popolare “No Amianto Publiacqua” (noamiantopubliacqua.wordpress.com) con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica anche attraverso il lancio di una raccolta firme sulla piattaforma Change.org.
«Sono contento che i cittadini si dimostrino attenti a questi temi – afferma il Consigliere Bambagioni -. Raccolgo con piacere l’invito a firmare la petizione e a divulgare l’esistenza di questa situazione, allo scopo di chiarire quale sia il livello di rischio. È necessario che Publiacqua e le istituzioni si attivino tempestivamente per tutelare la salute dei cittadini». A margine della vicenda, il Consigliere Bambagioni ha inviato una lettera agli organi di Publiacqua per avere un incontro e approfondire la questione.
Come si legge nel testo della petizione, nei Comuni interessati serviti da Publiacqua, 46 in totale, risultano essere tutt’ora presenti 225 km di tubature realizzate con materiali contenenti amianto che rappresentano un duplice pericolo per la salute: sia perché, come riconosciuto dall’Unione Europea, anche l’ingestione di fibre può causare danni alla salute, sia perché, se l’acqua contiene fibre di amianto, evaporando può rilasciarle nell’aria esponendo al rischio di inalazione. Le zone in cui si concentra la percentuale maggiore di tubature sono Scandicci (con il 18% pari a 40,615 km), Pistoia (15% e 32,950 km) e Sesto Fiorentino (12% e 27,859 km).
Con una petizione indirizzata al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, all'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini, al Consiglio Regionale Toscano, ai Sindaci dell’AATO 3, al Presidente dell'AIT, al Direttore Generale dell'AIT, al Presidente di Publiacqua, ai componenti del CDA di Publiacqua, “No Amianto Publiacqua” chiede di predisporre un piano triennale che punti ad eliminare le condotte in amianto, in piena sicurezza per i lavoratori, e che abbia inizio immediato, senza attendere il nuovo piano d’ambito che entrerà in vigore dopo il 2021, avviando un piano di monitoraggio che verifichi il livello di contaminazione dell’acqua potabile nei 46 Comuni e ne renda noti i risultati.
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