Di seguito il programma con tutti gli spettacoli del Teatro della Toscana per il mese di febbraio 2017.
Alla Pergola la coda del Borghese Gentiluomo con Solfrizzi, il Romeo e Giulietta con Lucia Lavia, Angelo Folletto e Alessandro Preziosi, le Sorelle Materassi Poli, Vukotic, Prati, e Una giornata particolare con la coppia Giulio Scarpati e Valeria Solarino.
Come ogni mese, i viaggi teatrali con Le Seggiole (In sua movenza è fermo e I racconti del terrore) e il calendario degli incontri dei Quaderni.
Al Teatro Niccolini di Firenze debutta in prima nazionale Cantiere Opera con Elio e Francesco Micheli, poi il D’Annunzio segreto di Edoardo Sylos Labini e la lunga tenitura di Elvira di Toni Servillo, che arriva fino a marzo.
Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci si entra nel vivo della stagione con il Truman Capote di Gianluca Ferrato, L’uomo nel diluvio di Valerio Amendola e Simone Malorni, Hitchcock con Anna Favella e Massimo Odierna e Lourdes di Andrea Cosentino. Infine in partenza a febbraio il Corso di Avviamento al Gioco Teatrale promosso al Teatro Studio dal Centro di Avviamento all’Espressione della Fondazione Teatro della Toscana.
Teatro della Pergola /Stagione
Fino al 5 febbraio
(ore 20.45, domenica 15.45)
Roberto Toni per ErreTiTeatro30
Emilio Solfrizzi in
IL BORGHESE GENTILUOMO
di Molière
traduzione e addattamento Annarosa Pedol
con (in ordine alfabetico) Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Nico Di Crescenzo, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Lydia Giordano, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta
scena Andrea Taddei
costumi Sandra Cardini
musiche Antonio Sinagra
luci Gaetano La Mela
assistente costumista Alice Rinaldi
aiuto regista Norma Martelli
regia Armando Pugliese
Armando Pugliese dirige Emilio Solfrizzi ne Il borghese gentiluomo di Molière.
Il signor Jourdain, che sogna di diventare un gentiluomo, è il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale, dell’ambizioso che pretende di comprare, col denaro, quei meriti e quei titoli di cui è irrevocabilmente privo.
Una produzione di Roberto Toni per ErretiTeatro30.
Un ricco borghese, il signor Jourdain, sogna di diventare nobile, tra persone prive di autentiche qualità come adulatori e scrocconi, che lo raggirano e assecondano la sua follia, pur di ottenerne un guadagno. È circondato dal maestro di musica, di ballo, di scherma, di filosofia. La trama si arricchisce delle rivalità tra i diversi maestri che scroccano denaro a Jourdain e ciascuno di loro ritiene e predica che la propria arte, la propria scienza, è il fondamento primo dell’esser un gentiluomo. A questi si contrappone la moglie, donna estremamente pratica e razionale che cerca di farlo rinsavire. Alla coppia dei Jourdain se ne aggiunge una secondaria, i rispettivi servitori dei due coniugi: la servetta Nicoletta, simpatica e coraggiosa, e Coviello, innamorati tra di loro.
Ne nasce una farsa, chiassosa e colorata, tipica del teatro comico: quella del Gran Turco. Coviello, vestito da turco e parlando un turco maccheronico, si presenta a Jourdain e gli fa credere che il figlio del Gran Turco, di lignaggio reale, è qui per sposare Lucilla, la figlia di Jourdain. Jourdain, lusingato dalle promesse di nobiltà, cade nel tranello e ne nasce un fragoroso balletto-farsa. Di fronte all’ennesimo rifiuto del ‘borghese’ di dare in sposa sua figlia al non nobile ragazzo che ama, tutti d’accordo gli giocano la beffa finale e anche la moglie che, pur criticandolo aspramente lo ha sempre protetto, gli si schiera contro lasciandolo definitivamente solo nella sua folle utopia.
Al termine della vicenda Jourdain continuerà a sognare tutto quello che non potrà mai avere, come succede ai grandi personaggi comici del teatro di Molière.
“Come l’avaro, come il malato immaginario, come l’ipocrita Tartufo, anche questo borghese che sogna di diventare un gentiluomo è, nella cultura letteraria europea, un archetipo: è il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale, dell’ambizioso che pretende di comprare col denaro quei meriti e quei titoli che non avrà mai”.
Armando Pugliese
Prezzi
Interi
Platea € 34
Palco € 26
Galleria € 18
Ridotti – Over 60
Platea € 30
Palco € 22
Galleria € 16
Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)
Platea € 26
Palco € 19
Galleria € 14
Ridotti – Under 26
€ 22
€ 17
€ 13
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
7 – 12 febbraio
(ore 20:45, domenica 15.45)
Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei, Aldo Allegrini
in coproduzione con Khora.teatro – TSA Teatro Stabile d’Abruzzo
ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare
traduzione Salvatore Quasimodo
con Lucia Lavia, Antonio Folletto
e con Alessandro Preziosi nel ruolo di Mercuzio
scene Marta Crisolini Malatesta
costumi Irene Monti
luci Pietro Sperduti
musiche Giacomo Vezzani
regia Andrea Baracco
L’amore e la tragicità dell’amore. Dell’amore Romeo e Giulietta celebra il mito in un modo tale da fare assumere all’opera la funzione di archetipo. Amore puro, rarefatto e senza condizioni.
Nella regia di Andrea Baracco, esponente di una nuova generazione di registi che si sta imponendo all’attenzione della critica e del pubblico, Lucia Lavia è Giulietta, Antonio Folletto è Romeo e Alessandro Preziosi interpreta la parte di Mercuzio.
Giovedì 9 febbraio, ore 18.00, Teatro della Pergola, Lucia Lavia, Antonio Folletto, Alessandro Preziosi incontrano il pubblico. Coordina Riccardo Ventrella. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Una produzione di Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei, Aldo Allegrini in coproduzione con Khora.teatro – TSA Teatro Stabile d’Abruzzo.
Romeo e Giulietta intreccia numerosi elementi nella vicenda dei due innamorati ‘nati sotto contraria stella’. Dalla ‘morte viva’ al drammatico scontro tra due generazioni – la lotta tra le ragioni dell’odio e le ragioni dell’amore – il dramma si arricchisce di temi la cui complessità va oltre la vicenda d’amore. La morte è presente in vario modo fin dall’inizio. Ma è con il duello tra Mercuzio e Tebaldo che essa entra realmente in scena e avvia quella sua presa di possesso della città cui la tragedia conduce. Non solo, ma che la prima vittima sia Mercuzio, simbolo di giovinezza e di libertà, della gioia di vivere e della stessa gioia di far teatro, è anche indicativo di chi sia l’oggetto di questo assalto della morte: non i vecchi, ma i giovani, non il declinare della vita, ma il suo sbocciare, non la stanchezza, l’aridità del cuore, ma la sua freschezza, il suo desiderio d’amore. Tebaldo uccide Mercuzio; Romeo uccide Tebaldo finché, come sappiamo, la morte aggredisce anche Romeo e Giulietta, e la ‘bella Verona’ celebrata all’inizio si trasforma in una tomba. Nulla di vivo resta se non i vecchi, la cui faida e il cui egoismo, non il caso, hanno ucciso i giovani. Romeo e Giulietta potranno finalmente stare insieme ma solo nella cripta, col loro amore per l’eternità raggelato nelle statue d’oro che i carnefici eleveranno a ricordo.
“Un irriducibile antagonismo sociale avvicina Romeo e Giulietta più ad una tragedia borghese che ad una tragedia della vendetta o simili; caratteristica tipica della tragedia borghese è quella di porre in scena personaggi non aristocratici in scene di vita famigliare; i Capuleti e i Montecchi sono ricchi borghesi e nel testo c’è ampio spazio dedicato alle loro abitudini domestiche; Shakespeare pare denunciare soprattutto lo spirito mercantile e pragmatico del borghese, tutto teso a fare sfoggio della propria raggiunta posizione sociale, preoccupato solo del vantaggio economico della propria famiglia. Le differenze tra Romeo e Giulietta sono abissali tanto da far riflettere sul perché del loro amore, ma questo è un altro discorso, mettono ferocemente in discussione quel patto col mondo, quella specie di abitudine ereditaria, di convenzione prolungata che i loro padri, o sarebbe meglio dire che la generazione precedente ha stipulato e che non sembra aver proprio alcuna voglia di ritrattare”.
Andrea Baracco
Prezzi
Interi
Platea € 34
Palco € 26
Galleria € 18
Ridotti – Over 60
Platea € 30
Palco € 22
Galleria € 16
Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)
Platea € 26
Palco € 19
Galleria € 14
Ridotti – Under 26
€ 22
€ 17
€ 13
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
14 – 24 febbraio
(ore 20:45, domenica 15.45, riposo lunedì 20)
Gitiesse Artisti Riuniti
in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi
Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati
SORELLE MATERASSI
libero adattamento di Ugo Chiti dal romanzo di Aldo Palazzeschi
con Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Gian Luca Mandarini, Roberta Lucca
scene Roberto Crea
costumi Ilaria Salgarella, Clara Gonzales, Liz Ccahua coordinate da Andrea Viotti – Accademia Costume&Moda, Roma-1964
musiche Mario Incudine
luci Luigi Ascione
regia Geppy Gleijeses
Un dramma familiare a tinte ironiche e dall’intrinseca assurdità.
Le Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi mostra come l’ingenuità caricaturale e la repressione delle passioni siano la causa della propria rovina.
Dirette da Geppy Gleijeses, Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati sono le tre sorelle Materassi, tra pathos e ironia, grottesco e pietà, il gusto satirico del Pinocchio di Collodi e del Decameron di Boccaccio, che viene ripreso proprio per la sua carica narrativa, che celebra i valori terreni dell’Amore, del Caso, della Natura.
Giovedì 16 febbraio, ore 18, Teatro della Pergola, Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati incontrano il pubblico. Coordina Riccardo Ventrella. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Le sorelle Teresa e Carolina Materassi sono due ricamatrici cinquantenni che, grazie a una vita di rinunce, nel culto ossessivo del lavoro, hanno acquisito una posizione di prestigio presso la buona società fiorentina. Con loro vive la sorella minore, Giselda, riaccolta in casa dopo un fallito matrimonio con un nobile dissoluto. L’equilibrio familiare viene sconvolto dall’arrivo di Remo, figlio di una quarta sorella morta ad Ancona: bello, spiritoso e pieno di vita. Il giovane approfitta dell’affetto e delle cure delle zie più anziane per soddisfare tutti i suoi capricci, spendendo più di quanto le zie guadagnino. Giselda è l’unica a rendersi conto della situazione, ma i suoi avvertimenti rimangono inascoltati. Per soddisfare le richieste di Remo, Teresa e Carolina spendono tutti i loro risparmi e si indebitano al punto di dover vendere la casa e i terreni ereditati dal padre.
Il quadro dell’asfittica vita provinciale, movimentata dall’arrivo del superuomo Remo, diventa il terreno su cui si esercita il gusto irridente dell’autore, che mette in ridicolo, con tocco leggero, sia il vuoto etico del giovane Remo sia la cieca devozione al dovere di Teresa e Carolina.
“L’opera, attraverso le vicende di due sorelle della piccola borghesia toscana del tempo, ripresenta i temi caratteristici dell’opera di Palazzeschi: la parodia dello stile di vita e della visione del mondo borghese, il fascino per il nonsense e i giochi di parole, il gusto per l’irrisione dei formalismi, la combinazione di drammatico e comico”.
Geppy Gleijeses
Prezzi
Interi
Platea € 34
Palco € 26
Galleria € 18
Ridotti – Over 60
Platea € 30
Palco € 22
Galleria € 16
Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)
Platea € 26
Palco € 19
Galleria € 14
Ridotti – Under 26
€ 22
€ 17
€ 13
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
28 febbraio – 5 marzo
(ore 20:45, domenica 15.45)
Compagnia Gli Ipocriti
Giulio Scarpati, Valeria Solarino
UNA GIORNATA PARTICOLARE
di Ettore Scola e Ruggero Maccari
adattamento Gigliola Fantoni
con Giulio F. Janni
e Anna Ferraioli, Matteo Cirillo, Paolo Minnielli, Federica Zacchia
scene Luigi Ferrigno
costumi Marianna Carbone
luci Raffaele Perin
video e suoni Marco Schiavoni
regia Nora Venturini
Lo spettacolo è dedicato al Maestro Ettore Scola, grande regista e sceneggiatore.
Una giornata particolare per il teatro. Il capolavoro cinematografico di Ettore Scola, con Marcello Mastroianni e Sophia Loren, arriva sul palcoscenico con Giulio Scarpati, che interpreta Gabriele, ex annunciatore dell’EIAR pronto al confino perché omosessuale, e Valeria Solarino nei panni di Antonietta, madre di sei figli, sposata a un impiegato statale fervente fascista.
Fuori la storia arriva solo attraverso l’eco della radio che trasmette la cronaca dell’incontro a Roma tra Mussolini e Hitler. In casa, due storie personali, in una giornata particolare, per le parole, certo, ma anche per cose molto più piccole, gli sguardi, i gesti, di scontro e comprensione.
6 maggio del 1938, giorno della visita di Hitler a Roma. In un comprensorio popolare, Antonietta, moglie di un usciere e madre di sei figli, prepara la colazione, sveglia la famiglia, aiuta nei preparativi per la parata. Una volta sola, inavvertitamente, apre la gabbietta del merlo che va a posarsi sul davanzale di un appartamento difronte al suo. Bussa alla porta, ad aprirle è Gabriele, ex annunciatore dell’EIAR che sta preparando la valigia in attesa di andare al confino perché omosessuale. Antonietta, donna ignorante e plagiata dall’affascinante figura di Mussolini, rispecchia in pieno il ruolo di donna del “regime” dedita alla famiglia, succube del marito e “mezzo di produzione” per la macchina bellica. È rapita dal fascino discreto di Gabriele e, inconsapevolmente, tenta di conquistarlo mentre lui è costretto a confessare la sua omosessualità causa anche del suo licenziamento. Mentre la radio continua a trasmettere la radiocronaca dell’incontro tra Hitler e Mussolini, Antonietta e Gabriele si rispecchieranno l’una nell’altro condividendo la solitudine delle loro anime. Gabriele regala ad Antonietta un libro (I tre moschettieri) che rappresenta il simbolo di una speranza ovvero che le donne possano affrancarsi dalla loro condizione di “schiave” in cui erano state relegate dal regime fascista, attraverso la conoscenza e la cultura.
“Abbiamo deciso di mettere in scena Una giornata particolare, superando timori e scrupoli verso il capolavoro cinematografico originale, perché a ben guardarla la sceneggiatura di Scola e Maccari nasconde una commedia perfetta. Un ambiente chiuso, due grandi protagonisti, due storie umane che si incontrano in uno spazio comune in cui sono “obbligati” a restare, prigionieri. Fuori il mondo, la Storia, di cui ci arriva l’eco dalla radio. Un grande evento che fa da sfondo a due piccole storie personali, in una giornata che sarà particolare per tutti: per Gabriele, per Antonietta, per la sua famiglia che si reca alla parata, per gli Italiani che festeggiano l’incontro tra Mussolini e Hitler, senza sapere quanto fatale sarà per i destini del Paese”.
Nora Venturini
Prezzi
Interi
Platea € 34
Palco € 26
Galleria € 18
Ridotti – Over 60
Platea € 30
Palco € 22
Galleria € 16
Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)
Platea € 26
Palco € 19
Galleria € 14
Ridotti – Under 26
€ 22
€ 17
€ 13
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
Teatro della Pergola / Eventi speciali
3-4; 10-11; 17-18; 24-25 febbraio, ore 21.15
Fondazione Teatro della Toscana
Marco Vichi e Lorenzo Degl’Innocenti
QUADERNI
Farsi raccontare delle storie è un rito antropologico che ancora oggi ci regala fughe in altre vite e in altri mondi. Ci aiuta a riflettere sulla nostra esistenza o semplicemente ci rilassa, facendoci abbandonare al suono delle parole.
Ogni sera il pubblico arriva, portandosi una tazza da casa, può degustare tè, cioccolato caldo e pasticcini, e ascoltare due o più racconti scelti e introdotti da Marco Vichi e letti da Lorenzo Degl’Innocenti.
Venerdì 3 Febbraio Natalia Ginzburg - Ilaria Mavilla
Sabato 4 Febbraio Mika Waltari - Francesco Recami
Venerdì 10 Febbraio Lucia Berlin - Laura Bosio
Sabato 11 Febbraio Luciano Bianciardi - Sacha Naspini
Venerdì 17 Febbraio Joe Lansdale - Lorenzo Sarra, Fortezza da Basso, sala Polveriera
Sabato 18 Febbraio Grazia Deledda - Christine Von Borries, Fortezza da Basso, sala Polveriera
Venerdì 24 Febbraio Michail Afanas’evič Bulgakov - Laura Del Lama
Sabato 25 Febbraio Raffaele La Capria - Paolo Ciampi
Prezzi
8 €
Le date del 17 e 18 febbraio sono all’interno della Prima Edizione del Festival del Libro di Firenze Firenze libro aperto, presso la Fortezza da Basso di Firenze, sala Polveriera.
L’accesso è dall’ingresso principale
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
Teatro della Pergola / Viaggi nel teatro
2/3/4 febbraio; 23/24/25 febbraio, ore 23.15
Fondazione Teatro della Toscana
in collaborazione con La Compagnia delle Seggiole
I RACCONTI DEL TERRORE
a cura di Sabrina Tinalli
con (in ordine alfabetico) Marcello Allegrini, Fabio Baronti, Luca Cartocci, Sabrina Tinalli, Silvia Vettori
costumi e maschere Giancarlo Mancini
musiche Vanni Cassori
I serie
Il cuore rivelatore | La maschera della morte rossa | La sepoltura prematura
23/24/25 febbraio – 30/31 marzo – 1 aprile
II° serie
Il ritratto ovale | Blackwood | Il gatto nero
2/3/4 febbraio – 9/10/11 marzo
Nella parte più nascosta e notturna della Pergola rivivono le ossessioni, i tormenti e gli incubi dell’animo umano. I racconti del terrore – mezzanotte a teatro con Edgar Allan Poe è il nuovo spettacolo itinerante proposto con la Compagnia delle Seggiole nelle ‘segrete’ che creano la bellezza sulla scena del massimo teatro fiorentino. Guida del percorso Poe e tutti i pensieri che stanno tra il sonno e la veglia, tra la vita e la morte, tra la realtà e la fantasia. Sei racconti da brivido del principe della letteratura dell’orrore e del giallo poliziesco che indagano le pieghe più nascoste e gli incubi dell’uomo, tematiche poi affrontate dall’indagine psicologica moderna. Un viaggio affascinante nei meandri del teatro e del mistero.
L’accesso può essere difficoltoso per i non deambulanti
Biglietti
Intero 7€
Ridotto 5€ - over 60, under 26, soci Unicoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana, possessori di Teatro della Toscana Card.
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 - biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
domenica 12 febbraio, ore 10 / 11 / 12
Fondazione Teatro della Toscana
IN SUA MOVENZA È FERMO
da un’idea di Riccardo Ventrella
testi e regia di Giovanni Micoli
con (in ordine di apparizione) Massimo Manconi, Luca Cartocci, Natalia Strozzi, Fabio Baronti, Sabrina Tinalli, Marcello Allegrini,
costumi Micol Joanka Medda
in collaborazione con La Compagnia delle Seggiole
La visita spettacolo nel Teatro della Pergola compie 13 anni e continua a svelare storia, personaggi e segreti del più antico teatro all’italiana. Oltre diecimila presenze per quasi 250 repliche sono i numeri che hanno fino ad oggi premiato un progetto che è diventato un modello per molti altri spazi museali e luoghi storici segnati dalla cifra stilistica della Compagnia delle Seggiole che li racconta e li attraversa insieme ai protagonisti che ne hanno tracciato la storia.
La Pergola è da sempre sede della “Città del Teatro”, un grande opificio autosufficiente nel quale si svolgevano tutti i mestieri della scena; crocevia, luogo di incontro, agorà della Firenze Granducale, grande tempio del melodramma, luogo deputato di mille trucchi e magie, sotto l’egida benevola dell’Accademia degli Immobili, che la costruì e possedette fino al 1942.
In sua movenza è fermo è un viaggio affascinante nel cuore della macchina teatrale, in compagnia delle “ombre gentili” dei personaggi che nel corso dei tre secoli della sua storia hanno reso grande e immortale la Pergola. L’impresario Lanari, l’inventore Meucci, la soprano Barbieri Nini, il macchinista Canovetti e la sarta di Eleonora Duse raccontano le loro vicende a metà fra il sogno e la realtà. Dal vicolo delle carrozze, antico accesso al palcoscenico, al pozzo e ai lavatoi, gli spettatori potranno visitare gli spazi del teatro per arrivare al suo cuore, il palcoscenico, dove si trova il tubo acustico che Antonio Meucci, macchinista alla Pergola, progettò per il teatro.
Come un corpo biologico, il teatro vive in ogni momento soprattutto nei suoi spazi ‘segreti’ e inaccessibili agli spettatori: nei laboratori, nei pressi della macchina scenica, nei sotterranei e nei depositi. Là dove ancora risuonano le voci dei tanti che hanno dedicato la loro vita a questa bruciante passione. Senza apparire sulle locandine, senza lasciar traccia di sé nei libri di storia.
Biglietti
Interi 15€
Ridotti 12€ (per OVER 60, Under26, abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era di Pontedera), Teatro della Toscana Card, Soci Unicoop Firenze)
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com.
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale Boxoffice e online.
Teatro Niccolini di Firenze / La stagione
Fino al 12 febbraio PRIMA NAZIONALE
(dal martedì al venerdì ore 21; sabato ore 19; domenica ore 16.45; riposo lunedì 6)
Fondazione Teatro Della Toscana e Parmaconcerti
con il sostegno della Fondazione Luciano Pavarotti
Elio e Francesco Micheli
CANTIERE OPERA
Il melodramma italiano secondo Elio e Francesco Micheli
di Francesco Micheli
pianoforte Simone Soldati
cantanti Vittoriana De Amicis, Claudia Sasso, Elisa Maffi, Laura Macrì, Marika Franchino, Matteo Desole
Cantiere Opera – Il melodramma italiano secondo Elio e Francesco Micheli sono 12 ‘lezioni-spettacolo’ sul meraviglioso (e troppo spesso sconosciuto) mondo dell’opera lirica, la forma di spettacolo dal vivo ancora oggi più diffusa al mondo. Con Elio e Francesco Micheli.
Mercoledì 8 febbraio, ore 18, Teatro Niccolini, Elio e la compagnia incontrano il pubblico. Coordina Riccardo Ventrella. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Una produzione Fondazione Teatro della Toscana – Parmaconcerti, con il sostegno della Fondazione Luciano Pavarotti.
Un viaggio alla scoperta dei capolavori di Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Nicola Campogrande, dei personaggi e delle storie che animano le loro opere, le storie d’amore e i tradimenti, le passioni e i gesti eroici, gli intrighi, le gelosie, i colpi di scena. La guida d’eccezione è Elio che insieme a Francesco Micheli, Francesco Micheli, regista d’opera e direttore artistico della Fondazione Donizetti di Bergamo e dello Sferisterio di Macerata, da martedì 31 gennaio a domenica 12 febbraio allestisce in prima nazionale al Teatro Niccolini di Firenze il Cantiere Opera: 6 compositori, affrontati ciascuno 2 sere consecutive, per un totale di 12 ‘lezioni-spettacolo’ su testi dello stesso Micheli sul meraviglioso (e troppo spesso sconosciuto) mondo della lirica, inventata in Italia, proprio a Firenze, e ancora oggi la forma di spettacolo dal vivo più diffusa al mondo. Al pianoforte c’è Simone Soldati, i cantanti sono Vittoria De Amicis, Claudia Sasso, Elisa Maffi, Laura Macrì, Marika Franchino, Matteo Desole.
La genesi, la storia, il successo e le alterne vicende delle opere più celebri si alternano all’esecuzione dal vivo delle arie che fanno parte della nostra identità. Le ‘lezioni’ sono dedicate a Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi e Puccini. La sesta racconta il ‘making of’ di un’opera inedita ancora in gestazione: il De Bello Gallico di Nicola Campogrande su libretto di Piero Bodrato e regia di Micheli, scritta espressamente per Elio.
Mercoledì 8 febbraio, ore 18, al Niccolini, Elio e la compagnia incontrano il pubblico. Coordina Riccardo Ventrella. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Cantiere Opera, una coproduzione Fondazione Teatro della Toscana e Parmaconcerti, con il sostegno della Fondazione Luciano Pavarotti, è inserito nell’abbonamento Il Teatro?#Bellastoria ideato e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e rivolto ai giovani tra i 16 e 21 anni.
31 gennaio – 1 febbraio
GIOACHINO ROSSINI
ovvero
la Rivoluzione in musica
Come ha fatto un compositore, ispirato tanto in cucina quanto in teatro, a sconvolgere il mondo fino allora conosciuto in poche mosse? Come è possibile che un baby-pensionato come Rossini a 37 anni smetta di comporre opere e continui a vivere serenamente fino alla morte, a 86 anni d’età? Un genio assoluto? Lo Stanley Kubrick della musica o un abile taroccatore? A voi l’ardua sentenza.
2 – 3 febbraio
VINCENZO BELLINI
ovvero
Che Romantico!
Misterioso e affascinante, tormentato e romantico. Vincenzo Bellini sì che è un compositore degno di questo nome: come le rock star, è un autentico eccentrico, bello e dannato, capace di far battere il cuore a mezza Europa con le sue storie strazianti. Vincenzo, sul palco o fuori, ti chiediamo: ma che ci fai tu alle donne? Nemmeno le soap-opera brasiliane saranno capaci di tanto.
4 – 5 febbraio
GAETANO DONIZETTI
ovvero
Matti da slegare
Donizetti? Chi è costui? Ma con quante zeta? Probabilmente se fosse una trasmissione TV, sarebbe “Chi l’ha visto?”, considerando che oggi di questo grande campione operistico la maggior parte della gente sa ben poco. Serio, gran lavoratore, complessivamente schivo: il classico bergamasco medio di cui ci sarebbe ben poco da dire se non avesse dato vita alle storie più incredibili e plasmando i personaggi più folli con una musica che non smette di accenderci. Scusate se è poco.
7 – 8 febbraio
GIUSEPPE VERDI
ovvero
Facciamo gli italiani?
Riusciranno i nostri eroi a tirar giù il pur beneamato Peppino Verdi dal piedistallo in cui l’ha collocato la nostra memoria, e con lui sdrammatizzare i monumenti post-risorgimentali che occupano le nostre piazze, fino all’idea stessa di tradizione e cultura?
Dietro il bronzo di Garibaldi a cavallo, la cartapesta delle scenografie dipinte o lo zum-pa-pà di Verdi c’è l’accanimento di ragazzi e ragazze, nostri predecessori, che hanno lottato per un paese più libero e più nostro, come i protagonisti del Trovatore o della Traviata, eroi che si sono sacrificati in nome di diritti di cui ancora godono i giovani di oggi. Un esempio? Far tardi il sabato sera.
9 – 10 febbraio
GIACOMO PUCCINI
ovvero
Buonanotte melodramma, buongiorno cinema!
Puccini è stato a lungo un compositore tanto amato dal pubblico quanto minimizzato in ambito musicale: un toscanaccio gaudente che non si è occupato tanto di teorizzare il senso del proprio lavoro quanto di farlo, e farlo da dio. Un grandioso profeta che ha anticipato l’uso della musica come sa fare il cinema, sontuosa colonna sonora che avvolge i personaggi di una spettacolare scenografia per le orecchie. Tale dispendio di mezzi per raccontare cosa? Storie di donne che lottano per una vita migliore, salvo soccombere quasi sempre. Davvero profetico, il nostro Giacomino.
11 – 12 febbraio
NICOLA CAMPOGRANDE
ovvero
l’opera che verrà
Che gioia poter avere a che fare con un compositore talentuoso, pieno di estro teatrale e, soprattutto… vivente!
Quale ghiotta occasione assistere alla nascita di un lavoro, in cui parole e musica si fondono per raccontare una storia. Se poi il libretto di questa nuova opera scaturisce dal De Bello Gallico di Giulio Cesare, la faccenda si fa seria. Le cronache di guerra di un condottiero che intuisce quanto sia importante raccontare le proprie gesta, comunicarle, per conquistare a pieno il potere, ci sono parse, come si suole dire, di scottante attualità.
Lunga vita a Nicola Campogrande.
Prezzi
Interi
I° Settore € 24
II° Settore € 20
Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di Teatro della Toscana Card)
I° Settore € 21
II° Settore € 18
Biglietteria di prevendita
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
Biglietteria serale presso il Teatro Niccolini a partire da un’ora prima dello spettacolo.
14 - 15 febbraio, ore 21
RG Produzioni
con il patrocinio Fondazione Il Vittoriale degli Italiani
Edoardo Sylos Labini
D’ANNUNZIO SEGRETO
drammaturgia Angelo Crespi
con Giorgia Sinicorni, Evita Ciri, Paola Radaelli, Chiara Lutri
e la partecipazione di Viola Pornaro nel ruolo di Eleonora Duse
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
disegno luci Pietro Sperduti
maestro d’armi Renzo Musumeci Greco
assistente regia Eliseo Pantone
assistente scenografa Laura Giannisi
regia Francesco Sala
Nel contrasto tra giorno e notte, euforia e malinconia, commedia e dramma, si svolge D’Annunzio Segreto, il nuovo spettacolo di Edoardo Sylos Labini sul Vate.
Tra amore e grande letteratura, gelosie e tradimenti, un excursus nella vita appassionata, nelle imprese e nei segreti di uno dei massimi poeti del Novecento.
Una produzione RG PRODUZIONI – KHORA.teatro, con il patrocinio della Fondazione Il Vittoriale degli italiani.
Siamo nelle stanze del Vittoriale negli ultimi anni di vita di d’Annunzio. Il Vate di giorno è ancora vivo, ironico, sprezzante, gioca in modo perverso con le sue amanti (grazie alla complicità della sua governante Amelie Mazoyer) le intrattiene, le manipola, le aizza l’una contro l’altra, progetta nuove imprese, litiga al telefono con Mussolini, pretende di essere coccolato, osannato, idealizzato. Di notte, al contrario, d’Annunzio, seduto al suo scrittoio, intesse un lungo e poetico dialogo con l’unica donna che lo ha amato e che lui ha amato, ma che ora non c’è più: il mito Eleonora Duse. Rivive le straordinarie prove teatrali, lo scandalo pubblico del romanzo Il Fuoco e una travolgente versione de La pioggia nel pineto.
Prezzi
Interi
I° Settore € 24
II° Settore € 20
Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di Teatro della Toscana Card)
I° Settore € 21
II° Settore € 18
Biglietteria di prevendita
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.076333– biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
Biglietteria serale presso il Teatro Niccolini a partire da un’ora prima dello spettacolo.
18 febbraio – 12 marzo
(dal martedì al venerdì ore 21; sabato ore 19; domenica ore 16.45; riposo lunedì 20,27 febbraio e 6 marzo)
Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa e Teatri Uniti
Toni Servillo
ELVIRA
da Elvire Jouvet 40 di Brigitte Jacques © Gallimard
traduzione Giuseppe Montesano
con Petra Valentini, Francesco Marino, Davide Cirri
costumi Ortensia De Francesco
luci Pasquale Mari
suono Daghi Rondanini
aiuto regia Costanza Boccardi
regia Toni Servillo
Elvira, da Elvire Jouvet 40 di Brigitte Jacques, è diretto e interpretato da Toni Servillo, e porta il pubblico all’interno di un teatro chiuso, quasi a spiare tra platea e proscenio, con un maestro e un’allieva davanti a un sipario tagliafuoco che non si alzerà mai, un particolare momento di una vera e propria fenomenologia della creazione del personaggio.
Un’altra occasione felice, offerta dalle prove quotidiane del monologo di Donna Elvira nel quarto atto del Don Giovanni di Molière, consiste nell’opportunità di assistere ad una relazione maieutica che si trasforma in scambio dialettico, perché il personaggio è per entrambi un territorio sconosciuto nel quale si avventurano spinti dalla necessità ossessiva della scoperta.
Una produzione Teatri Uniti, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.
Elvire Jouvet 40 è un vero e proprio testo di poetica, apologo del teatro, del mestiere dell’attore e della sua missione civile. A partire dal 1939, Louis Jouvet fece stenografare le sue lezioni di teatro. Il film si compone di sette di quelle lezioni impartite all’attrice Claudia sul personaggio di Elvira nella scena sesta dell’atto quarto Don Giovanni di Molière.
Donna Elvira è la sposa abbandonata di Don Giovanni. Nell’opera di Molière Elvira viene a trovare Don Giovanni due volte. La prima volta arriva dopo un lungo viaggio di ricerca cogliendo Don Giovanni di sorpresa per chiedergli giustificazioni. La seconda volta invece torna da lui scappando dal convento a cui era destinata (all’epoca di Molière purtroppo molte donne di buona famiglia erano destinate al convento) per salvare Don Giovanni dall’abisso in cui sta precipitando. Potrebbero essere due momenti scenici di ovvia semplicità ed invece Molière con le sue meravigliose parole da al personaggio di Elvira una grande espressività poetica, lirica ed un’estremizzazione delle emozioni. Una semplice richiesta di giustificazioni a Don Giovanni diventa un fiume di parole per colmare il silenzio spietato di lui. Elvira si scinde in due, ovvero, si divide tra la speranza e l’illusione che lui possa essere ancora quello che lei ha conosciuto e sempre desiderato e la consapevolezza che lui sia invece l’uomo cinico e crudele che ha già dimenticato il loro rapporto per dedicarsi ad una nuova conquista.
La presa di coscienza di Elvira e un coraggioso masochismo nel volerlo affrontare spingerà Don Giovanni a parlare e, una volta rivelato il Mostro, lei lo maledirà. Nella seconda scena, Elvira torna da lui completamente diversa, quasi capovolta, al limite della follia. Torna per avvertirlo di un grave pericolo, per salvarlo ma anche perché lo desidera ardentemente. Molière esprime un messaggio emotivo di rara intensità, in cui Elvira è dilaniata tra l’esaltazione dell’amore di Dio e quella di Don Giovanni. Elvira va al di là di se stessa per amore.
“Louis Jouvet formula a proposito dell’attore la famosa distinzione comédien/acteur e dice precisamente: “il comédien è per così dire il mandatario del personaggio, mentre l’acteur delega se stesso personalmente. Il comédien esiste grazie allo sforzo, alla disciplina interiore, a una regola di vita dei suoi pensieri, del suo corpo. Il suo lavoro si basa su una modestia particolare, un annullarsi di cui l’acteur non ha bisogno”. Trovo il complesso delle riflessioni di Jouvet particolarmente valido oggi per significare soprattutto ai giovani la nobiltà del mestiere di recitare, che rischia di essere svilito in questi tempi confusi”.
Toni Servillo
Prezzi
Interi
I° Settore € 24
II° Settore € 20
Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di Teatro della Toscana Card)
I° Settore € 21
II° Settore € 18
Biglietteria di prevendita
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci / La stagione
Fino al 5 febbraio
(ore 21, domenica 16:45)
Fondazione Teatro della Toscana
Gianluca Ferrato
TRUMAN CAPOTE QUESTA COSA CHIAMATA AMORE
di Massimo Sgorbani
scene Massimo Troncanetti
costumi Fondazione Cerratelli e Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola
suoni Giorgio De Santis
assistente alle scene Francesca Rossetti
assistente alla regia Jonathan Freschi
impianti e regia Emanuele Gamba
Truman Capote rivive a teatro. Gianluca Ferrato inscena l’autore di A sangue freddo, di cui lo scorso anno sono ricorsi i 50 anni dalla prima pubblicazione, in Truman Capote Questa cosa chiamata amore.
Un monologo da e su uno dei più grandi scrittori americani del ‘900, in uno spazio teatrale mutevole e leggero, una pelle prismatica di camaleonte pronto alla trasformazione, com’era la lucentezza della prosa di Truman Capote.
Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.
“Tutta la letteratura è pettegolezzo”. Così Truman Capote liquidava con una delle sue abituali provocazioni anti-letterarie qualsiasi visione sacrale dell’arte e dell’artista. ‘Pettegolezzo’ inteso come svelamento di ciò che non si sa, indagine sui lati oscuri dell’America, in modo leggero e profondo, snob e vivace come un vodka martini. È il Capote più irriverente, infatti, quello che emerge da Truman Capote questa cosa chiamata amore, in cui Massimo Sgorbani disegna per Gianluca Ferrato, diretto da Emanuele Gamba, un dandy, un esibizionista, un personaggio pubblico prima ancora che un grande scrittore: l’anticonformista per eccellenza, che può permettersi di parlare con la stessa dissacrante arguzia di Hollywood e della società letteraria newyorkese, di Jackie Kennedy e Marilyn Monroe, di Hemingway e Tennessee Williams, senza mai risparmiare se stesso, i suoi vizi, le sue manie, i suoi successi e fallimenti.
Un predestinato alla scrittura. Inizia a scrivere a otto anni, a diciassette le prime pubblicazioni, a diciannove vince il primo O. Henry Award della sua vita. Il suo stile è già formato, come ammetterà lui stesso negli ultimi anni della sua vita; cambia l’oggetto dei suoi racconti, la materia tra le mani, ma il suo stile è quasi identico a quello della sua giovinezza, e si basa tantissimo sul suono e sul ritmo delle parole.
Partito dai bassifondi, lavorando come fattorino, Capote ha conosciuto il successo con i racconti, per poi imporsi definitivamente con il romanzo-verità A sangue freddo di cinquanta anni fa (1966), storia del massacro di una famiglia e capostipite di un nuovo tipo di giornalismo letterario. Poi alcol e droga hanno infiacchito il suo talento, a lungo cristallino e unico. Ma trent’anni dopo la sua morte, per cirrosi epatica nell’agosto del 1984, a neppure 60 anni di età, non possiamo che rimpiangere il suo genio e anche la sua candida e disperata voglia di stupire e, probabilmente, di essere apprezzato e amato.
“Quando Dio ti concede un dono, ti consegna anche una frusta; e questa frusta è intesa unicamente per l’autoflagellazione”. Se per Capote il suo talento è stato una frusta, per tutti noi è stato solo piacere puro.
“Il suo stile, decadente, ironico e iconoclasta ha segnato un’epoca per la letteratura degli Stati Uniti. Truman Capote, geniale scrittore, giornalista e drammaturgo, è stato, dopo Hemingway, forse il più grande esempio di autore divenuto protagonista, e vittima, dello Star System a stelle e strisce. Dopo un’infanzia difficile e con l’aggravante, per l’America dell’epoca, dell’omosessualità, Capote, sotto i lustrini di feste e copertine di riviste, ha saputo raccontare tanto la frizzante società newyorkese, quanto il cuore più nero del suo Paese. Il tutto con una lingua costruita alla perfezione, vero elemento distintivo della sua produzione, tanto quanto i temi di cui si è occupato nei suoi libri, dalla colazione da Tiffany a Marlon Brando.”
Emanuele Gamba
Biglietti
Interi
Posto Unico: €14
Ridotti abbonati Teatro della Toscana (Pergola, Niccolini, Teatro Era), over 60 / under 26, soci UniCoop Firenze
Posto Unico: € 12
Ridotti residenti Comune di Scandicci, possessori ICard e EduCard
Posto Unico: € 10
Biglietteria
Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.
Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.
Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.
Circuito Regionale Box Office.
Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.
Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.
10 – 11 febbraio, ore 21
Blue Desk
con il sostegno di carrozzerie n.o.t. – Interno 5 / Start – Zètema Progetto Cultura – Comune di Roma
Valerio Malorni
L’UOMO NEL DILUVIO
uno spettacolo di Simone Amendola e Valerio Malorni
idea, testo e regia Simone Amendola e Valerio Malorni
compagnia Amendola Malorni
vincitore Premio In-Box 2014
finalista Premio Scenario
Lo spettacolo si confronta con lo spettatore su un’urgenza generazionale, sociale, del presente allargato, della società e del Paese in cui ci hanno costretto a vivere. In un momento in cui la parola emigrazione è così tragica e reale, tra la forma monologo e altri codici (video, relazione con il pubblico) assistiamo a un’impresa nella soggettiva di Valerio Malorni.
Una produzione Blue Desk, con il sostegno di carrozzerie n.o.t. – Interno 5 / Start – Zètema Progetto Cultura – Comune di Roma.
L’uomo nel diluvio è la sintesi di un linguaggio che è la sintesi di due storie diverse. Simone Amendola, una scrittura affinata nel cinema documentario, costruendo narrazioni partendo dalle vite reali. Valerio Malorni, un corpo a corpo col pubblico in ogni luogo, trasformando in teatro ogni luogo.
Il progetto nasce dall’incontro con un’immagine in un libro per bambini. Vi è raffigurata la moglie del patriarca di fronte alla porta di casa, nell’atto di mangiarsi le unghie. Il marito, impegnato nella costruzione dell’arca, le ha chiesto di scegliere ciò che intende salvare dal diluvio, ma lei, di fronte all’uscio di casa, non entra, indugia.
Biglietti
Interi
Posto Unico: €14
Ridotti abbonati Teatro della Toscana (Pergola, Niccolini, Teatro Era), over 60 / under 26, soci UniCoop Firenze
Posto Unico: € 12
Ridotti residenti Comune di Scandicci, possessori ICard e EduCard
Posto Unico: € 10
Biglietteria
Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.
Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.
Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.
Circuito Regionale Box Office.
Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.
Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.
17 – 18 febbraio, ore 21
Progetto Goldstein
Anna Favella e Massimo Odierna
HITCHCOCK
A love story
uno spettacolo di CK Teatro
scritto da Fabio Morgan
costumi Alessandra Muschella
disegno luci Martin Emanuel Palma
regia Leonardo Ferrari Carissimi
Due giovani attori si incontrano durante il provino per uno spettacolo teatrale dedicato alla filmografia del maestro del brivido, Alfred Hitchcock.
Le fitte trame dei film si intrecciano con la vita privata dei due protagonisti, Anna Favella e Massimo Odierna, in un divertente alternarsi tra finzione e realtà.
Una produzione Progetto Goldstein.
La fenomenologia della coppia e della relazione amorosa è uno dei temi più cari alla sceneggiatura hitchcockiana, che ne descrive in modo inimitabile le tante sfaccettature, in particolare quelle orientate verso la degenerazione: la seduzione e l’innamoramento, la fedeltà e il sacrificio, il sospetto e la gelosia, la paura di non essere amati e il tradimento, la noia e la solitudine, la comicità e la tragedia.
Due sono i piani su cui si muove il racconto e che si toccano, si sovrappongono, si allontanano: vita artistica e vita privata dei personaggi. Da un lato i protagonisti nel loro ruolo di attori: provano le scene, vanno in crisi, vivono l’ansia del debutto e l’esaltazione degli applausi, attendono spasmodicamente l’uscita delle critiche, disegnano il futuro tra incertezze e progetti, si rifugiano nella quotidianità sicura della tournée, malignano di produttori, carriere e segnalazioni, respirano il teatro. Ma troviamo gli stessi protagonisti anche quando il sipario si è chiuso e le loro vite proseguono nella realtà, con le vere personalità e i ruoli che improvvisamente si capovolgono, con la delicatezza di lei che si accompagna ad una forte determinazione e l’ostentata superbia di lui che protegge una fragilità recondita. Equilibri delicati, amore che diventa rabbia, lontananza che alimenta affetto.
I toni sono leggeri, da commedia brillante. Hitchcock è il terzo protagonista, evocato per tutto lo spettacolo grazie alle prove dei protagonisti di spezzoni tratti dai suoi film più famosi come Caccia al ladro, La finestra sul cortile, Psyco o Gli Uccelli, ma si ride più che rabbrividire. In realtà l’omaggio al Maestro del Brivido, più che nei contenuti, è nei dettagli: nei suoi celebri temi musicali che si impongono con il loro inconfondibile potere evocativo di suspense; nel femminile ondeggiare della gonna a corolla di lei che richiama l’eleganza di Grace Kelly o nel muoversi dinoccolato di lui, alto e sottile come Anthony Perkins. Sul finale l’omaggio si fa invece più evidente e le atmosfere provano a virare verso il thriller psicologico, cercando quella morbosità e quei traumi passati che riaffiorano dagli abissi dell’animo umano che hanno contraddistinto tutta l’opera di Hitchcock.
“Essendo il teatro il luogo principe dell’esperienza visiva, non ritengo possibile prescindere, nella contemporaneità teatrale, dalla tecnica cinematografica e dalle sue suggestioni. A questa idea risponde la scelta di incentrare lo spettacolo sulla filmografia di Hitchcock, perché quel tipo di cinema è legato a doppio filo con il teatro, e del teatro restituisce ampiamente i ritmi, i significati, il rapporto tra realtà e finzione. Il teatro deve essere anche un viaggio nella visione e nell’immaginario, così come il cinema di Hitchcock è un cinema che non dimentica la macchina teatrale, straordinaria ed imperfetta finzione che non riproduce la realtà ma la reinventa.”
Leonardo Ferrari Carissimi
Biglietti
Interi
Posto Unico: €14
Ridotti abbonati Teatro della Toscana (Pergola, Niccolini, Teatro Era), over 60 / under 26, soci UniCoop Firenze
Posto Unico: € 12
Ridotti residenti Comune di Scandicci, possessori ICard e EduCard
Posto Unico: € 10
Biglietteria
Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.
Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.
Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.
Circuito Regionale Box Office.
Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.
Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.
24 – 25 febbraio, ore 21
Pierfrancesco Pisani e CapoTrave/Kilowatt presentano
Andrea Cosentino
LOURDES
libero adattamento dall’omonimo libro di Rosa Matteucci
collaborazione alla scrittura scenica e azione Andrea Cosentino
musiche originali eseguite dal vivo da Danila Massimi
adattamento e regia Luca Ricci
spettacolo vincitore de I Teatri del sacro 2015
Dall’omonimo romanzo d’esordio di Rosa Matteucci (Adelphi), Lourdes dà vita a un divertente carnevale di personaggi, ciascuno con le proprie aspettative e speranze, tutti in viaggio verso Lourdes, tutti in attesa di un miracolo. Andrea Cosentino è Maria Angulema, che ha deciso di intraprendere quel lungo viaggio in treno come volontaria dama di carità, per chiedere alla Madonna spiegazioni sulla morte improvvisa del padre.
“Se c’è un posto che evoca non solo la fede, ma anche la speranza che la fede possa incidere fisicamente sulle nostre esistenze terrene, quel posto è Lourdes. Ma allo stesso tempo il santuario francese si porta dietro tutta la miseria terrena, fatta di corpi laceri, superstizioni, e dell’inquietante meccanismo “turistico” che inevitabilmente si innesca nei luoghi di culto più conosciuti.
Cuffietta in testa e divisa da “dama di carità”, Maria Angulema intraprende un viaggio per chiedere conto a Dio del “fardello di dolore” che si porta appresso da quando il padre è morto in un incidente stradale, e possibilmente restituirlo al mittente. Sentimento umanissimo, come quello che spinge i malati e menomati di ogni forma a cercare il “miracolo” a contatto con l’acqua benedetta di Lourdes.
È così che Maria Angulema si troverà immersa in una massa umana di malati veri, malati finti, sorelle di carità, portantini e pellegrini – vite e destini differenti, tanto assurdi quanto profondamente umani.
In fondo è dalla notte dei tempi che l’uomo si chiede che ci sta a fare il dolore in un mondo creato da un Dio giusto, tanto è vero che perfino la Bibbia, col mito di Giobbe, cerca di darne spiegazione. Ma siccome una spiegazione non esiste – almeno non una spiegazione che possa davvero alleviare i dubbi delle nostre precarie esistenze – il risultato di questa impresa impossibile può avere risvolti tragici, oppure assolutamente comici”.
Graziano Graziani
Biglietti
Interi
Posto Unico: €14
Ridotti abbonati Teatro della Toscana (Pergola, Niccolini, Teatro Era), over 60 / under 26, soci UniCoop Firenze
Posto Unico: € 12
Ridotti residenti Comune di Scandicci, possessori ICard e EduCard
Posto Unico: € 10
Biglietteria
Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.
Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.
Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.
Circuito Regionale Box Office.
Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.
Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.
Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci/ Corso di avviamento al gioco teatrale
Dal 17 febbraio
CORSO DI AVVIAMENTO AL GIOCO TEATRALE
Per bambini dai 3 ai 9 anni
Il Centro di Avviamento all’Espressione della Fondazione Teatro della Toscana organizza al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci un Corso dedicato ai più piccoli, dove si esplorano le possibilità espressivo-corporee istintuali del bambino.
Attraverso il gioco teatrale guidato, il bambino sperimenta le possibilità di trasformazione creativa del proprio corpo, la relazione con il gruppo e l’espressione delle emozioni attraverso la dinamica corpo-voce.
I piccoli alla fine del percorso parteciperanno ad una dimostrazione finale dove su un vero palcoscenico saranno i protagonisti di una grande avventura.
Sono previsti due corsi di 16 lezioni ciascuno (incluse lezione di prova e dimostrazione finale) divisi per fasce di età:
CORSO 3 / 5 ANNI | martedì ore 17.00 / 17.45
CORSO 6 / 9 ANNI | martedì ore 18.00 / 19.00
1° lezione di prova martedì 7 febbraio (è necessaria la prenotazione):
CORSO 3 / 5 ANNI | ore 17.00 / 17.45
CORSO 6 / 9 ANNI | ore 18.00 / 19.00
DOCENTI |
Giulia Cavallini, Michele Radaelli |
ISCRIZIONI |
Entro febbraio 2017 |
INIZIO CORSI |
7 febbraio 2017 |
COSTO |
€ 180 |
SEDE |
Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ | Via G. Donizetti, 58 Scandicci |
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI |
teatrostudio@teatrodellatoscana.it | Tel. 055 7351023 |
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