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sabato, 20 aprile 2013 - 08:07
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lettera

"Non basta la fede per salire al Colle", Renzi scrive a Repubblica e boccia i 'cattolici' al Quirinale

Il sindaco di Firenze 'stronca' la candidatura di Marini al Quirinale
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Matteo Renzi boccia la candidatura di Franco Marini al Quirinale e in una lunga lettera alla 'Repubblica' si spinge oltre pronunciandosi contro la scelta di un presidente cattolico. "Mi sembra gravissimo e strumentale il desiderio di poggiare sulla fede religiosa le ragioni di una candidatura a custode della Costituzione e rappresentante del Paese. Faccio outing: sono cattolico, orgoglioso di esserlo e non mi vergogno del mio battesimo", precisa e "sono tuttavia convinto che l'ispirazione religiosa, non solo cattolica non solo cristiana, possa essere molto utile alla societa'". Eppure, sottolinea, "nell'esperienza di sindaco di Firenze ho giurato sulla Costituzione, non sul Vangelo. Rappresento la citta' tutta intera, non solo quelli con cui vado alla Messa la domenica".

 

Renzi dedica parole di stima a Papa Bergoglio che "sta rendendo ragione della speranza cristiana con gesti di altissimo valore simbolico e di rara bellezza". Invece "i politici che si richiamano alla tradizione cattolica sono spesso propensi a porsi come custodi di una visione etica molto rigida. Non c'e' peggior rischio di incrociare il cammino con i moralisti - ammonisce - specie quelli senza morale. Personalmente dubito di chi riduce il cristianesimo a insieme di precetti, norme etiche alle quali cercare di obbedire e che il buon cristiano dovrebbe difendere dalle insidie della contemporaneita'". Un atteggiamento "cosi' frequente in larga parte del mondo politico cattolico", secondo il sindaco di Firenze e' perdente. "Ma ancora piu' in basso si colloca chi utilizza la propria fede per chiedere posti. Per pretendere posti. Per reclamare posti non in virtu' delle proprie idee, ma della propria confessione", ha aggiunto. Non si puo' "ridurre il messaggio di fede a un semplice chiavistello per entrare nelle stanze dei bottoni. Mi vergogno, da cattolico ma prima ancora da cittadino, di una cosi' bieca strumentalizzazione", incalza. E ancora: "Non mi interessa che il prossimo presidente sia cattolico. Per me puo' essere cristiano, ebreo, buddista, musulmano, agnostico, ateo. Mi interessa che rappresenti l'Italia. Che sappia parlare all'estero. Che sia custode dell'unita' in un tempo di grandi divisioni. Che parli nelle scuole ai ragazzi. Che spieghi il senso dell'identita' in un mondo globale. Che non sia li' per accontentare qualcuno". E che "sappia dialogare, ascoltare, rispettare. Che sia al di sopra di ogni sospetto". (AGI)

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