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Monday, 26 May 2014 - 15:19
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Elezioni a Firenze, sfide tra candidati a colpi di noia e voglia di finire

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

E’ finalmente finita la campagna elettorale fiorentina più amatoriale delle ultime chiamate alle urne cittadine. Se possibile peggiore di quella del confronto tra Valentino e Domenici. Più che altro si è respirata un'aria da giochi fatti, da corse obbligate, da programmi stampati all'ultimo minuto con le tracce di una Firenze raccontata in chiave futuristica talmente bella da non essere, appunto, vera.

 

Parole. Tantissime, belle, piene di enfasi, suggestive, calorose, rassicuranti. Più o meno tutte simili. Pochi manifesti, salvo le strisciate di qualche candidato; qualche, inguardabile, vela; due o tre comitati sparsi qua e là. Giusto per dovere, giusto per fare. Tantissimi soldi spesi per pubblicizzare pagine su Facebook. Ecco, sul social hanno speso più o meno tutti. Colpiti dalla sindrome dei 'mi piace', hanno finito carte di credito per fare propaganda a suon di banner. Ma ce n'erano talmente tanti che passavano inosservati.

 

Una campagna elettorale poco avvincente, che ha visto la chiusura fiorentina con la celebrazione di Nardella in piazza Signoria accanto a Renzi che parlava di “bello” e di una Firenze da fiaba della buonanotte. A parte il pessimo gusto di prendere quel luogo per decenni salvo dalle parole della politica, ad ascoltare il futuro sindaco ed il premier non c’era una piazza piena. Nessuno ha visto le presenze oceaniche che gli organizzatori si attendevano. Non diciamolo che è un mezzo flop, ma lo possiamo pensare.

 

In termini numerici c’erano più persone a sentire Grillo in Santissima Annunziata. Nardella non ha consenso personale, ma sarà un ottimo sindaco anche se ha condotto una campagna elettorale realmente di basso profilo, anche perchè gli avversari non ne richiedevano uno più alto, si è caratterizzato per manifestazioni come l'abbraccio da Guinness (se ne poteva fare decisamente a meno) e il pic nic alle Cascine. E da una 'tendinite' al polso destro per aver tagliato nastri inaugurali di cui si è perso il conto. Poi niente più.

 

Il ballottaggio sembra certo e con tutta probabilità contro Miriam Amato del Movimento 5 Stelle. C’è tanto consenso verso il movimento grillino. La grillina, superficiale sui temi cittadini, anonima per presenza politica, e altamente spinta dal consenso del suo leader, la spunterà certamente su quello che dovrebbe essere l’ultimo flop del centro destra fiorentino. La corsa con tre candidati differenti lascerà Stella senza ballottaggio.

 

Forza Italia a Firenze esprime forze veramente molto deboli, e non a caso ha ripiegato sull’ultimo, seppur preparato ma sognatore, capogruppo a Palazzo Vecchio. Ncd-Udc ha scelto una candidata tenace come Gianna Scatizzi, ma lo ha fatto praticamente ad un mese dal voto e non andrà oltre i soliti bacini da cui attinge il partito. Da notare come lo stesso sottosegretario del Governo Renzi, Gabriele Toccafondi, sia in 'prima linea’ a sfidare le scelte fiorentine degli ultimi anni. Divertente, ma non troppo. Infine Fratelli d’Italia che cerca di sfondare il muro del 4% più sull’onda dell’entusiasmo che circola intorno a Giorgia Meloni piuttosto che per la campagna elettorale del suo candidato Achille Totaro che comunque a Firenze ha riscosso sempre risultati personali di primo livello.

 

I colori di Cristina Scaletti non riusciranno ad inondare Palazzo Vecchio ma certamente l’ex assessore ha creato un movimento cittadino che ha coinvolto realtà che si vedranno rappresentate a in consiglio comunale. Tuttavia i Mi piace su Facebook saranno sempre troppi rispetto ai voti che prenderà. La sfida, puramente politica, di Tommaso Grassi e dell’ultima sinistra rimasta va avanti spedita. Il lusinghiero lavoro all’opposizione di questi anni è stato riversato in questa campagna elettorale con candidati impegnati nei diritti e nelle realtà fiorentine. Nella nuova politica i contenuti non sempre funzionano ma Grassi può contare su un consenso acquisito sui fatti che comunque gli consentirà un buon risultato.

 

Insomma non ci saranno, ovviamente, sorprese. Meno male è finita, ora toccano solo 15 giorni di finte paure. Poi Nardella inizierà a fare il sindaco di Firenze. E ricomincerà tutto. 

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