"Ci sono stati episodi contro Genoa, Napoli e Inter, poi contro la Juventus dove sono un po' scoppiato: forse dovevo scoppiare prima".
Così, ieri, il presidente del Club viola Rocco Commisso per l'arbitraggio di Juventus - Fiorentina, a margine dell'incontro fissato in occasione della cerimonia di premiazione della Panchina d'Oro a Coverciano dove ha incontrato il Presidente FIGC Gravina. Commisso ha mostrato la propria preoccupazione per i presunti torti arbitrali subiti che, come ha evidenziato lui stesso nelle esplosive dichiarazioni del post partita a Torino, non si limitano solo alla sfida con i bianconeri e adesso il Presidente vuole chiarezza dalla Figc. Gravina "è stato carino con noi, mentre con Nicchi non ho parlato. Io voglio bene al calcio italiano, ma la Fiorentina deve essere rispettata. Non voglio favori da nessuno - ha aggiunto Commisso - ma credo che la città meriti rispetto da parte di tutti. Non più di tutti, ma uguale a tutti".
Presente a Coverciano anche il Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri Marcello Nicchi. "Lo sfogo di Commisso? Io dico solo - ha detto Nicchi ai giornalisti - che gli arbitri italiani sono disgustati da questo comportamento".
In serata, ai microfoni di Radio Bruno, Commisso ha replicato alle parole di Nicchi sugli 'arbitri disgustati': "Non so come si fanno le cose qui in Italia, ma se è una minaccia gli daremo una risposta riservata". Che poi in merito a possibili ripercussioni negative sulla Fiorentina ha aggiunto: "Tranquillo non sarò mai perché ho già visto troppe cose. Sono andato a Coverciano per parlare con lui" ed invece "ho parlato con Gravina e i rapporti fino ad oggi sono buonissimi. Sono venuto qui a giugno e devo difendere i miei interessi e quelli dei tifosi di Firenze. Sugli arbitri non ho mai parlato, neppure dopo la prima giornata. Affetto dalla gente per quel che ho detto? Io leggo molto, ascolto la radio e sento il calore dei fiorentini e la responsabilità di rappresentarli. È mio dovere. Sono andato nello spogliatoio dopo la gara con la Juventus e i giocatori erano mortificati così ho detto che avrei preso la parola io per loro". Commisso, sempre a Radio Bruno, ha poi parlato dell'incontro prima della gara con Andrea Agnelli. "L'ho ringraziato perché il giorno prima della gara ho visitato lo Juventus stadium. Mi hanno fatto visitare tutto l'impianto, compreso gli spogliatoi. Prima della partita ho trovato tutti amici. Non c'è stato nessuno juventino dall'uscita dall'hotel fino a quando mi sono seduto allo stadio che mi abbia offeso, e di questo li ringrazio. Io non ce l'ho con la Juventus. Ho solo detto che con 350 milioni di monte ingaggi loro non hanno bisogno di aiuti. Buffon è stato un galantuomo quando è venuto nel nostro stadio, l'ho ringraziato per quel che ha fatto nella sua carriera anche per la Nazionale, ed ho parlato cinque minuti anche con Sarri. L'unico a testa bassa è stato Nedved. Non capisco come faccia ad avere tutta quell'arroganza, e poi ha detto quelle parole. Che pensasse alle cose di casa sua".
In tarda serata sono arrivate le parole del Presidente della FIGC Gravina - "Lo sfogo di Commisso credo possa essere ritenuto legittimo da parte sua e non condivisibile da parte mia, però capisco che in un momento di grande criticità forse anche per il risultato ci possono essere reazioni di questo tipo. Ma non può giustificare una alzata di toni come nelle ultime 24 ore".
Così Gabriele Gravina, presidente della Figc, a margine della serata di beneficenza organizzata a Milano da 'United Onlus' per raccogliere fondi in favore della Fondazione IEO-CCM, in merito alle polemiche scatenate dopo Juventus-Fiorentina.
"Il calcio deve riacquistare serenità nelle espressioni e nei giudizi. Dirigenti e società non fanno bene ad esasperare gli animi, dobbiamo essere anche noi come istituzione a mantenere profilo basso", ha aggiunto Gravina. "Oggi sono stato a colazione con Commisso, è stata una colazione molto serena. Le polemiche con Nicchi? Non entro nel merito delle diatribe personali. L'ho precisato a Commisso, l'arbitro può sbagliare ma da parte mia difenderò sempre l'istituzione, solo in questo modo diamo garanzia di affidabilità a tutto il mondo del calcio. Se viene meno idea del concetto imparzialità viene meno il concetto di calcio e sport", ha proseguito. "Da parte nostra è importante comunicare in modo sereno quelli che sono principi e regole, che richiedono sempre in ogni momento rispetto reciproco. Questo ho garantito a Commisso, e vale per tutti i dirigenti, atleti e protagonisti del mondo del calcio. Ci saranno sanzioni? No, non è il momento", ha concluso il Presidente della Figc.
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