Il D. Lgs. n. 81 del 2008 al comma 1 dell’articolo 2 indica i datori di lavoro come i soggetti titolari di un rapporto di lavoro con i lavoratori o coloro che hanno la responsabilità di un’unità produttiva o di un’organizzazione, esercitando i poteri di spesa e decisionali, in base all’assetto e alla tipologia di organizzazione nell’ambito della quale i lavoratori svolgono l’attività. Per quanto riguarda le pubbliche amministrazioni, invece, sono considerati datori di lavoro i dirigenti che hanno poteri di gestione o i funzionari privi di qualifica dirigenziale purché preposti a un ufficio con autonomia gestionale. L’individuazione spetta all’ente di vertice delle specifiche amministrazioni, in considerazione della collocazione degli uffici e del loro ambito funzionale. Qualora non si proceda all’individuazione, o comunque essa non rispetti i parametri, è l’ente di vertice a fungere da datore di lavoro.
I casi in cui il ruolo di rspp in un’azienda può essere assunto direttamente dai datori di lavoro sono indicati dall’articolo 34 del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro: si tratta delle aziende della pesca con non più di 20 lavoratori, delle aziende zootecniche e agricole con non più di 30 lavoratori e delle altre aziende con non più di 200 lavoratori. Inoltre, ci sono alcuni casi in cui l’incarico di responsabile del servizio di prevenzione e protezione non può essere assunto dal datore di lavoro: si tratta delle industrie estrattive con più di 50 lavoratori, delle centrali termoelettriche, delle aziende industriali con più di 200 lavoratori, delle aziende per la fabbricazione e il deposito separato di munizioni, di polveri e di esplosivi e delle strutture di cura e ricovero, sia private che pubbliche, con più di 50 lavoratori.
Per chi ricopre il ruolo di rspp è previsto un obbligo di aggiornamento da ripetersi una volta ogni 5 anni, disciplinato dall’Accordo Stato Regioni del 21 dicembre del 2011. È ad esso che si deve fare riferimento per conoscere i programmi e la durata minima a seconda della fascia di rischio in cui rientra l’azienda. Per le aziende a rischio basso, come quelle del turismo, dell’artigianato, del commercio e dei servizi, il corso di aggiornamento avrà una durata di 6 ore. Per le aziende a rischio medio, come quelle del magazzinaggio, dei trasporti, dell’istruzione, della pubblica amministrazione, della pesca e dell’agricoltura, il corso di aggiornamento avrà una durata di 10 ore. Infine per le aziende a rischio alto, come quelle dei servizi residenziali del settore alimentare, delle costruzioni, della sanità, del legno e dei tessuti, il corso di aggiornamento avrà una durata di 14 ore (rientrano in quest’ultimo caso anche le raffinerie e le imprese del settore energetico, come pure le aziende di rifiuti e il manifatturiero.
Progetto81 è la realtà a cui ci si può rivolgere se si è in cerca di un ente che eroghi corsi di aggiornamento rspp. La formazione è il core business di questa azienda, e a seconda delle richieste della clientela i corsi possono essere svolti non solo online, ma anche in house, direttamente nelle varie sedi aziendali. La piattaforma e-learning è intuitiva e facile da utilizzare, e ha il pregio di annullare tutti i costi che hanno tipicamente a che fare con la formazione consueta. I corsi di aggiornamento rspp per i datori di lavoro vengono erogati attraverso la modalità e-learning, secondo quanto indicato dall’Accordo Stato Regioni del 7 luglio del 2016 con l’allegato V.
Il corso online, che si basa su videolezioni, può essere fruito in qualsiasi momento della giornata, visto che la piattaforma di e-learning è accessibile 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. In caso di necessità è possibile rivolgersi a un tutor, i cui dati di contatto vengono forniti con il messaggio di posta elettronica di attivazione del corso. L’esame finale prevede un test online con domande a risposta multipla; qualora il test non venga superato, in ogni caso, lo si può ripetere gratis, anche più di una volta. Dopodiché verrà fornito un attestato, spedito via mail o da scaricare dalla piattaforma.
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