Quest’anno, nonostante la crisi, i soci di Publiacqua Spa incasseranno ricchi dividendi relativi all’anno 2012. La società che eroga il servizio idrico agli abitanti delle Province di Firenze, Prato, Pistoia e parte di Arezzo ha messo a bilancio 23 milioni di utile, a fronte d’investimenti pari a 64,2 milioni contro i 78,5 previsti inizialmente. Rispetto all’anno 2011 si registrano una diminuzione degli investimenti, che passano da 69 a 64,2, e una crescita dell’utile, passato da 16 a 23 milioni.
Questi dati non hanno convinto il Comitato dell’Acqua Bene Comune di Pistoia che il 3 luglio, in sintonia con gli altri comitati, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Pistoia per sottoporre all’attenzione della magistratura le presunte irregolarità del bilancio triennale di Publiacqua, e precisamente la differenza di 18 milioni di euro fra investimenti dichiarati e investimenti effettivamente eseguiti.
Secondo il Comitato che sostenne il referendum contro la privatizzazione dell’acqua nel giugno 2011, la differenza tra gli investimenti previsti e quelli realmente sostenuti sarebbe stata caricata nella bolletta degli utenti. Le tariffe per l’approvvigionamento idrico in Toscana sono aumentate e sono tra le più alte in Italia perché i fruitori continuano a pagare la cosiddetta “remunerazione del capitale investito”, malgrado la sentenza della corte costituzionale, il parere del consiglio di stato, la sentenza del TAR Toscana e il voto di 27 milioni di cittadini che chiedevano la fine dei profitti sulla gestione del servizio idrico.
Inoltre - sostiene il Comitato referendario - si continua a distribuire dividendi piuttosto di utilizzarli per gli investimenti o per ridurre i debiti dell'azienda. Quest'anno i soci si spartiranno più di 11 milioni nonostante il voto contrario di diversi sindaci del Valdarno. Nei due anni successivi al referendum, che vide trionfare il si con il 95% dei voti, sono stati fatti profitti per quasi 40 milioni di euro e distribuiti quasi 23 milioni ai soci.
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