Di seguito il programma con tutti gli appuntamenti di novembre 2016 del Teatro della Toscana.
TEATRO DELLA PERGOLA / Gli Spettacoli
1 – 6 novembre
(feriale ore 20:45, festivo ore 15:45)
Fondazione Teatro della Toscana
Teatro Stabile di Genova
Gabriele Lavia
L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA
…e non solo
di Luigi Pirandello
adattamento Gabriele Lavia
con Michele Demaria, Barbara Alesse
scene Alessandro Camera
costumi Elena Bianchini
musiche Giordano Corapi
luci Michelangelo Vitullo
regista assistente Simone Faloppa
regia Gabriele Lavia
A causa dell’infortunio di Massimo Ranieri, che ha comportato lo slittamento di calendario di Teatro del Porto, Gabriele Lavia trasferisce L’uomo dal fiore in bocca …e non solo sul palco del Teatro della Pergola, e aggiunge 4 date per venire incontro alle tante richieste del pubblico fiorentino, che la minor capienza del Niccolini non può soddisfare. In scena anche Michele Demaria e Barbara Alesse. Una produzione Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile di Genova.
Dopo Sei personaggi in cerca d’autore, passando per Vita di Galileo di Brecht, Lavia torna a Pirandello che più di ogni altro ha segnato la cultura, e di conseguenza il teatro, del nostro tempo, arricchendo il monologo originale con altre novelle che affrontano il tema della donna e della morte. Ecco spiegato quel …e non solo usato come sottotitolo.
Il denominatore comune sono le paure e il bisogno di esorcizzarle dietro una qualche forma di maschera, imposta dagli altri e infine accettata, per quieto sopravvivere. Tra l’essere e l’apparire.
Per questa produzione sono stati riaperti gli storici laboratori del Teatro della Pergola che hanno realizzato interamente l’imponente scenografia.
L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello è la scena maestra dell’incomunicabilità, della solitudine che si aggrappa alla banalità dei particolari più piccoli e insignificanti del quotidiano per cercare di rintracciare una superiorità della vita sulla morte. Gabriele Lavia, con Michele Demaria e Barbara Alesse, prova a trattenere quella vita un altro po’, prima della fine.
L’atto unico, rappresentato per la prima volta il 21 febbraio 1923 al Teatro Manzoni di Milano, è un colloquio fra un uomo che si sa condannato a morire fra breve, e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata (l’Uomo dal fiore in bocca, interpretato da Gabriele Lavia), e uno come tanti, che vive un’esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte (il Pacifico Avventore, interpretato da Michele Demaria). L’autore, come in altri casi, trasse il testo teatrale da una novella scritta anni prima e intitolata La morte addosso.
“La morte addosso potrebbe essere il sottotitolo di tutta l’opera letteraria di Pirandello – scrive Gabriele Lavia nelle note di regia – si sa che fin dalla sua fanciullezza il piccolo Luigi fu come “risucchiato” dall’orrore e dal mistero della morte. L’episodio, famosissimo, del cadavere e dei due amanti, accaduto al giovanissimo Luigi, in quello strano “fondaco” buio, segnò per sempre lo scrittore e la sua opera”.
L’originale pirandelliano, che non subisce alcuna modifica nella trasposizione teatrale che ne fece l’autore, è stato arricchito da Gabriele Lavia con altre novelle che affrontano il tema della donna e della morte (“per Pirandello sono “figure” inscindibili, vorrei dire “sovrapposte” ” scrive Lavia). Ecco spiegato quel …e non solo usato come sottotitolo.
La scena si apre in una simbolica sala d’attesa di una qualche stazione ferroviaria del Sud Italia. Si tratta di una scenografia imponente, disegnata da Alessandro Camera, e realizzata interamente nei laboratori del Teatro della Pergola, riaperti appositamente per questa produzione della Fondazione Teatro della Toscana e del Teatro Stabile di Genova. La struttura portante, alta almeno 9 metri, tutta in legno di pioppo, regge le vetrate annerite della vecchia stazione. Ai lati vi sono lunghe panchine con scanalature e braccioli a motivi semicircolari, mentre il pavimento è composto di 92 tasselli d’abete e ricoperto da uno strato di decorazione a motivi geometrici; al centro, incombente, un grande orologio che ha smesso di girare.
“Piove a dirotto, ma è estate (tempo assurdo!) per soddisfare il “sentimento del contrario” – annota Gabriele Lavia – così amato dalla poetica del nostro autore. C’è un uomo nella stazione e arriva anche un ometto pacifico, pieno di pacchi colorati, che perde sempre il treno e che lo perderà sempre”.
L’Uomo dal fiore in bocca comincia a parlare con un’insistenza crescente, ironica e disperata, dimostrando una straordinaria capacità di cogliere i più minuti e all’apparenza insignificanti aspetti della vita. Le sue considerazioni amare rivelano terribili verità: l’uomo infatti è in attesa di morire. Mentre è in preda a queste dolorose confessioni vede dietro la grande vetrata della sala d’aspetto l’ombra della moglie, interpretata da Barbara Alesse. È una donna preoccupata, lo vorrebbe curare col proprio affetto, ma a lui non è di consolazione, anzi, è un ostacolo alla sua stringente necessità di vita da vivere che lo porta a osservare i commessi che impacchettano la merce venduta.
“C’è una donna, che guarda dentro la sala d’attesa, da fuori della grande vetrata – conclude Lavia – e poi ci sono tante “donne...donne...donne” che non si vedono ma che sono l’assillo o l’incubo del nostro piccolo “uomo pacifico”. Chi è quella donna che passa? La moglie? La morte?”
La morte non è qualcosa che ci salta addosso e, quindi, possiamo scacciare. No, la morte, quando entra in noi, è invisibile.
Prezzi
Interi
I° Settore € 24
II° Settore € 20
Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola/Teatro Era), possessori di PergolaCard)
I° Settore € 21
II° Settore € 18
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
8 – 13 novembre PRIMA NAZIONALE
(feriale ore 20:45, festivo ore 15:45)
Compagnia Mauri Sturno – Fondazione Teatro della Toscana
Glauco Mauri Roberto Sturno
EDIPO
Edipo Re – Edipo a Colono
di Sofocle
con Ivan Alovisio, Elena Arvigo, Laura Garofoli, Mauro Mandolini, Roberto Manzi, Giuliano Scarpinato
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche Germano Mazzocchetti
regie Andrea Baracco – Edipo Re / Glauco Mauri – Edipo a Colono
A distanza di vent’anni la Compagnia Glauco Mauri Roberto Sturno ritorna a mettere in scena i due capolavori di Sofocle, per analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo, affidando la regia a Glauco Mauri per Edipo a Colono e ad Andrea Baracco per Edipo Re.
Due registi, due generazioni a confronto, esempio di collaborazione e di continuità, oltre che condizione indispensabile per il futuro del teatro.
Una produzione Compagnia Mauri Sturno – Fondazione Teatro della Toscana.
La Compagnia incontra il pubblico giovedì 10 novembre, ore 18, alla Pergola. Coordina Riccardo Ventrella. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
“Edipo re ed Edipo a Colono sono due capolavori fondamentali nella storia dell’uomo, per gli interrogativi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano. La storia di Edipo è la storia dell’UOMO, perché racchiude in sé tutta la storia del suo vivere. Edipo Re ed Edipo a Colono sono due opere scritte in epoche diverse della vita di Sofocle ed è nell’accostamento di questi due grandi testi che poeticamente si esprime e compiutamente si racconta la “favola” di Edipo alla ricerca della verità.
Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce. Solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. E’ questo che Sofocle con la sua opera immortale dice a tutti noi.
Il mito di Edipo, che ha avuto in Sofocle il suo più grande poeta, è stato una ricca fonte di ispirazione in letteratura, in musica e anche nella psicanalisi.
Convinti che il Teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere” affrontiamo queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprendere il nostro futuro. In un oggi così arido di umanità e di poesia questo è il nostro impegno e il nostro desiderio.” Andrea Baracco, Glauco Mauri
Prezzi
Interi
Platea € 34
Palco € 26
Galleria € 18
Ridotti – Over 60
Platea € 30
Palco € 22
Galleria € 16
Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)
Platea € 26
Palco € 19
Galleria € 14
Ridotti – Under 26
€ 22
€ 17
€ 13
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
18 – 27 novembre PRIMA NAZIONALE
(feriale ore 20:45, festivo ore 15:45; riposo domenica 23 e lunedì 24)
Casanova Teatro
Fondazione Teatro Della Toscana
Luca Barbareschi, Chiara Noschese, Gianluca Gobbi
L’ANATRA ALL’ARANCIA
di William Douglas-Home e Marc-Gilbert Sauvajon
con Ernesto Mahieux, Margherita Laterza
scene Tommaso Ferraresi
costumi Silvia Bisconti
luci Iuraj Saleri
regia Luca Barbareschi
L’anatra all’arancia è uno spettacolo “cult” del teatro comico, un titolo emblematico di quella drammaturgia che suscita l’ilarità con classe e attraverso un uso sapiente e sottile della macchina teatrale. La commedia, scritta nei primi anni Settanta, è opera dello scozzese Williams Douglas Home, poi adattata dal celebre autore teatrale francese Marc Gilbert Sauvajon. Del 1973 è un’edizione rimasta storica, diretta e interpretata da Alberto Lionello al cui fianco recitava Valeria Valeri. Celebre è anche la versione cinematografica che contava su Ugo Tognazzi e Monica Vitti nei panni della coppia protagonista con la regia di Luciano Salce.
La pièce viene proposta in questa stagione in una esilarante edizione, impreziosita da un cast di soli primi nomi: Luca Barbareschi – che firmerà anche la regia – Chiara Noschese, Gianluca Gobbi, Ernesto Mahieux e Margherita Laterza che animeranno l’ingranaggio della commedia sostenendo il ritmo e la vorticosa energia dello spettacolo con la precisione di una partitura musicale.
Una produzione Casanova Teatro – Fondazione Teatro Della Toscana.
Gilbert e Lisa sono una coppia sposata da 15 anni; più che dal logorio della routine, il loro ménage è messo in crisi dalla personalità del marito, inaffidabile, incline al tradimento, alle bugie, all’infantilismo. Esasperata, Lisa finisce per innamorarsi di un altro, l’opposto di Gilbert, di animo nobile, gentile e attendibile, che ai suoi occhi di donna tormentata e nervosa appare l’uomo dei sogni con cui rifarsi una vita. Punto sul vivo Gilbert studia una strategia di contrattacco e organizza un week-end a quattro, in cui Lisa e l’amante staranno assieme a lui ed alla sua segretaria. Il tutto sotto gli occhi di una sempre più interdetta cameriera.
Sarà un fine settimana di adulterio o di gelosie? Come reagirà Lisa alla presenza di una rivale?
L’imprevedibile piano di Gilbert, che al principio sembra a tutti sgangherato, è ricco di imprevisti e colpi di scena che si susseguono fino all’ultimo istante. Una vicenda leggera e piacevole che conquista lo spettatore con la simpatia dei personaggi, le soluzioni effervescenti e mai banali, i dialoghi gustosi e irresistibili ma mai privi di eleganza, e, naturalmente, l’interpretazione degli attori che in simili gioielli della concezione comica trovano un banco di prova per nulla scontato.
Prezzi
Interi
Platea € 34
Palco € 26
Galleria € 18
Ridotti – Over 60
Platea € 30
Palco € 22
Galleria € 16
Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)
Platea € 26
Palco € 19
Galleria € 14
Ridotti – Under 26
€ 22
€ 17
€ 13
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 - biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
29 novembre – 4 dicembre
(feriale ore 20:45, festivo ore 15:45)
La Pirandelliana
Nancy Brilli
BISBETICA
La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova
traduzione e drammaturgia Stefania Bertola
con Matteo Cremon, Federico Pacifici, Gianluigi Igi Meggiorin, Gennaro Di Biase, Anna Vinci, Dario Merlini, Brenda Lodigiani, Stefano Annoni
e nel ruolo del Dott. Jolly Valerio Santoro
scene Giacomo Andrico
costumi Nicoletta Ercole realizzati da Sartoria Tirelli
musiche Alessandro Nidi
luci Massimo Consoli
regia Cristina Pezzoli
foto di scena Federico Riva
Un classico senza tempo, travolgente e colorata da elementi popolari ed echi da commedia dell’arte. Cristina Pezzoli dirige Nancy Brilli nella Bisbetica dove, attraverso il gioco metateatrale, si sostituisce allo Sly di Shakespeare tutta la compagnia, facendola diventare il gruppo di attori che metterà in scena La Bisbetica domata.
Tutta la vicenda è arricchita da una verve comica che guida in modo parallelo i destini degli attori e dei personaggi della commedia. Una commedia nella commedia divertente, ricca di colpi di scena e che fa riflettere sui rapporti uomo-donna, con gioia, ironia e stupore.
Una produzione La Pirandelliana.
Il numeroso cast darà vita ad un doppio spettacolo in cui ciascuno sarà sia attore della compagnia che personaggio di Shakespeare. Una commedia nella commedia ma divertente, ricca di colpi di scena e che, col sorriso, porta a riflettere sui rapporti uomo-donna, un’occasione unica per vivere l’allegria, l’ironia e lo stupore con cui La bisbetica domata è diventata un cult. Senza tradire mai la commedia originale di Shakespeare si darà vita ad una rivisitazione in grado di affascinare lo spettatore restituendo la contemporaneità di questo autore senza tempo.
Per l’allestimento di questa nuova produzione abbiamo deciso di affidare ad un punto di vista femminile la trasposizione di una delle commedie più famose di Shakespeare: Cristina Pezzoli è colei che grazie ad una originale chiave registica porterà in scena questo nuovo allestimento.
Il titolo dell’opera è noto quanto la trama. La vicenda ha per protagonisti una serie di personaggi che si districano in un frizzante crogiuolo di equivoci e travestimenti. Ben nota per il suo carattere intrattabile, Caterina fatica a trovare pretendenti e quindi marito, a differenza della sorella minore Bianca, apparentemente dolce e mansueta, bramata da Gremio e Ortensio. Il padre delle ragazze, il nobile e avido Battista, decide dunque che nessun uomo avrà la più giovane finché la primogenita non si sarà accasata. Così gli zelanti corteggiatori fanno combutta e convincono il veronese Petruccio a chiedere in moglie Caterina incoraggiandolo con la prospettiva della dote. La storia narra una serie di trattative al rialzo che dimostrano quanto il padre delle ragazze veda in loro poco più che un fattore di guadagno.
Note di regia
“Confrontarsi con un classico pone sempre la questione sulla sua contemporaneità. In questo caso c’è una sfida in più da affrontare per proporre una versione di questa commedia che ha insita nel testo una visione fortemente legata ad un’ottica maschile in cui la donna trova realizzazione, assoluzione ai suoi traviamenti uterini nel matrimonio, nell’auspicabile rettitudine di una devozione all’autorità del marito. È vero pure che la narrazione beneficia di una serie di astuzie provenienti dai lasciti della Commedia dell’Arte, in grado di innescare situazioni pungenti, vivaci ed esilaranti. Quando Shakespeare scrisse la commedia, la condizione femminile non era molto favorita per l’epoca in cui si viveva tuttavia l’autore ha voluto dimostrare il suo disappunto sui matrimoni combinati che non erano altro che accordi economici mettendo invece in risalto il diritto di poter decidere della propria vita”.
Cristina Pezzoli
Prezzi
Interi
Platea € 34
Palco € 26
Galleria € 18
Ridotti – Over 60
Platea € 30
Palco € 22
Galleria € 16
Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)
Platea € 26
Palco € 19
Galleria € 14
Ridotti – Under 26
€ 22
€ 17
€ 13
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 - biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
TEATRO DELLA PERGOLA / Lezioni di Storia
LEZIONI DI STORIA. SPECIALE | Teatro della Pergola
a cura degli Editori Laterza
20 novembre 2016, ore 11
Alessandro Barbero – Il linguaggio del Papa
Rigore scientifico e capacità di comunicare, appassionare, incuriosire: i migliori storici salgono sul palcoscenico per parlare al grande pubblico. Questa la formula che ha decretato il successo delle Lezioni di Storia. Non era mai accaduto che migliaia di persone si mettessero in coda impazientemente.
Alessandro Barbera affronta le parole dei papi, che sono sempre state manifestazione di come si esprime la Chiesa nel mondo. Attraverso le loro parole si osserva l’evoluzione del rapporto della Chiesa con il mondo: nel medioevo essi erano sicuri che Dio avesse dato loro il potere, sia spirituale che politico.
Questa idea di autorità si sviluppa dopo l’anno Mille, con la forte esigenza di dimostrarlo: va da sé che il potere politico non ne era felice.
Gregorio VII, scomunicando Enrico IV, spiega che è ovvio che l’imperatore debba obbedire al papa poiché l’impero è stato inventato dai laici e dai pagani, dai romani, e quindi una cosa inventata da pagani deve essere subordinata a ciò che è stato donato al mondo da Dio, cioè la Chiesa.
Dal Medioevo in poi però, sarà sempre più difficile riuscire a imporre il pensiero che l’imperatore debba essere subordinato a Dio.
Dal ‘700 il linguaggio però cambia, perché nonostante la Chiesa rimanga convinta delle credenze passate, è il mondo intorno ad essa a cambiare, con movimenti come l’illuminismo, la libertà di stampa, la rivoluzione francese. Il tono da iroso diventa quasi lagnoso e prolisso.
In epoca moderna, il potere politico del papa è ridotto a livello sia militare che carismatico.
A questo punto il linguaggio del papa non è più adirato né implorante, ma deve spronare e far riflettere. Giovanni XXIII, con la sua enciclica Pacem in terris, parla di diritti, di esseri umani con diritti e doveri che scaturiscono dalla sua stessa natura: è la prima volta che un papa parla di ‘persona’, una persona che ha il diritto di crearsi un avvenire per sé e per la propria famiglia.
Biglietti
Interi € 8
Ridotti (per OVER 60, Under26, abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era di Pontedera), Pergola Card, Soci Unicoop Firenze) € 5
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 - biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
TEATRO DELLA PERGOLA / Viaggio nel teatro
13 novembre, ore 10 / 11 / 12
Fondazione Teatro della Toscana
IN SUA MOVENZA È FERMO
da un’idea di Riccardo Ventrella
testi e regia di Giovanni Micoli
con (in ordine di apparizione) Massimo Manconi, Luca Cartocci, Natalia Strozzi, Fabio Baronti, Sabrina Tinalli, Marcello Allegrini,
in collaborazione con La Compagnia delle Seggiole
La visita spettacolo nel Teatro della Pergola compie 12 anni e continua a svelare storia, personaggi e segreti del più antico teatro all’italiana. Oltre diecimila presenze per quasi 250 repliche sono i numeri che hanno fino ad oggi premiato un progetto che è diventato un modello per molti altri spazi museali e luoghi storici segnati dalla cifra stilistica della Compagnia delle Seggiole che li racconta e li attraversa insieme ai protagonisti che ne hanno tracciato la storia.
La Pergola è da sempre sede della “Città del Teatro”, un grande opificio autosufficiente nel quale si svolgevano tutti i mestieri della scena; crocevia, luogo di incontro, agorà della Firenze Granducale, grande tempio del melodramma, luogo deputato di mille trucchi e magie, sotto l’egida benevola dell’Accademia degli Immobili, che la costruì e possedette fino al 1942.
In sua movenza è fermo è un viaggio affascinante nel cuore della macchina teatrale, in compagnia delle “ombre gentili” dei personaggi che nel corso dei tre secoli della sua storia hanno reso grande e immortale la Pergola. L’impresario Lanari, l’inventore Meucci, la soprano Barbieri Nini, il macchinista Canovetti e la sarta di Eleonora Duse raccontano le loro vicende a metà fra il sogno e la realtà. Dal vicolo delle carrozze, antico accesso al palcoscenico, al pozzo e ai lavatoi, gli spettatori potranno visitare gli spazi del teatro per arrivare al suo cuore, il palcoscenico, dove si trova il tubo acustico che Antonio Meucci, macchinista alla Pergola, progettò per il teatro.
Come un corpo biologico, il teatro vive in ogni momento soprattutto nei suoi spazi ‘segreti’ e inaccessibili agli spettatori: nei laboratori, nei pressi della macchina scenica, nei sotterranei e nei depositi. Là dove ancora risuonano le voci dei tanti che hanno dedicato la loro vita a questa bruciante passione. Senza apparire sulle locandine, senza lasciar traccia di sé nei libri di storia.
Prezzi
Interi 15€
Ridotti 12€ (per OVER 60, Under26, abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era di Pontedera), Pergola Card, Soci Unicoop Firenze)
BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com.
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale Boxoffice e online.
TEATRO DELLA PERGOLA / Letture
18 novembre, ore 21:15, Piero Chiara _ Paola Zannoner
19 novembre, ore 21:15, Salvatore Satta _ Lorenzo Chiodi
25 novembre, ore 21:15, Miguel De Cervantes_ Daniele Nepi
26 novembre, ore 21:15, Benito Mussolini_ Bruno Frullini
Fondazione Teatro della Toscana
QUADERNI
con Marco Vichi e le letture di Lorenzo Degl’Innocenti
Durata: 1h circa.
Farsi raccontare storie è un rito antropologico che ancora oggi ci regala la possibilità di vivere altre vite, in altri mondi; ci aiuta a riflettere sulla nostra esistenza o semplicemente ci rilassa, facendoci abbandonare al suono delle parole. La storia della letteratura è piena di suggestioni sul potere salvifico della narrazione. Quaderni con lo scrittore Marco Vichi e l’attore Lorenzo Degl’Innocenti parte da qui: dalla lettura in pubblico di brani di autori scelti.
Gli incontri sono suddivisi in due parti: Marco Vichi fa un’introduzione durante la quale racconta gli autori selezionati, spiegando perché hanno individuato loro invece che altri, quando li hanno letti per la prima volta o cosa li ha colpiti di quelle pagine. Poi si fa silenzio e la scena viene presa da Lorenzo Degl’Innocenti che inizia la lettura dei brani. Protagonista allora diventa solo e soltanto la voglia di perdersi nei libri.
BIGLIETTI
Prezzi
Interi € 5
BIGLIETTERIA
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com.
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale Boxoffice e online.
Teatro della Pergola / Convegni
24 – 25 novembre
CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI SU EDWARD GORDON CRAIG
a cura di Università degli Studi di Firenze
Il 29 luglio 2016 cade il cinquantesimo anniversario della morte di Edward Gordon Craig, il Profeta del Nuovo Teatro, il Padre Fondatore della scena del Novecento, il creatore della figura del regista, il geniale attore, scenografo, pittore, regista, scrittore e teorico, che visse a Firenze dal 1906 al 1914.
La città fu per Craig fonte di ispirazione e luogo ideale, dove elaborò e pubblicò le sue opere più importanti: nel 1906, grazie all’intermediazione di Isadora Duncan, creò per Eleonora Duse le scene per la prima al Teatro della Pergola di Rosmersholm di Henrik Ibsen.
In occasione del cinquantenario l’Università degli Studi di Firenze in collaborazione con il Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux, il British Institute of Florence e la Fondazione Teatro della Toscana, daranno vita ad una serie di iniziative, tra cui un convegno internazionale di studi, nell’ambito delle attività didattiche del Dottorato di ricerca in Storia dell’Arte e in Storia dello Spettacolo, che si terrà al Teatro della Pergola il 24 e il 25 novembre.
La collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze si svilupperà anche con l’ospitalità della consueta rassegna di presentazione di libri “Libri a Teatro” e nello sviluppo di progetti di ricerca comuni sulla storia del Teatro.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Teatro della Pergola / Il laboratorio di Costumi e Scene
3/4, 10/11, 17/18, 24/25 novembre; 1/2 dicembre; ore 9/13 - 14/18
FASTI DI CORTE: IL COSTUME MASCHILE IN ETÀ ELISABETTIANA
Docente Diego Fiorini – Fondazione Cerratelli
Il tardo Cinquecento è sicuramente un periodo storico nel quale dalle corti europee si guardava con somma ammirazione ai fasti di Elisabetta I; Spagna, Francia e Italia si ispiravano alla moda inglese che dettava le leggi della moda del tempo.
Attraverso lo studio dei cartamodelli storici della Fondazione Cerratelli e in particolare di quelli che generarono i meravigliosi costumi della celebre Maria Stuarda del 1983 firmati da Anna Anni per il Teatro della Pergola, gli allievi realizzeranno un costume maschile partendo dall’analisi dei costumi di scena originali e acquisendo da essi tecniche esecutive e arguzie sartoriali.
CORSO 80 ore
NUMERO ALLIEVI Max 8 allievi
PREREQUISITI DI PARTECIPAZIONE Conoscenza basilare di tecniche sartoriali (manuali e a macchina)
COSTO 650€
RIDUZIONI Sconto del 10% sul corso per: abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era di Pontedera) e studenti universitari.
Sconto del 15% a chi segue due o più corsi.
7/9, 14/16 e 21 novembre, ore 9/13 - 14/18
L’ARMADIO DELLA NUTRICE: COSTUME FEMMINILE POPOLANO NELL’EPOCA DI SHAKESPEARE
Docente Dagmar Elizabeth Mecca
Al tempo di Shakespeare l’abito femminile dei ceti meno abbienti, pur presentando un aspetto modesto, era il risultato di un notevole lavoro poiché i processi di filatura e tessitura erano lunghi, sia perché le materie prime, essendo naturali, dovevano essere raccolte e trattate manualmente.
Chi indossava questo genere di indumenti inoltre li sottoponeva all’usura del lavoro, al lavaggio nei fiumi, tutti fenomeni che contribuivano a logorarli e a rendere necessari interventi di rammendo.
Il corso prevede la confezione di un costume da popolana formato da diversi elementi sui quali verranno sperimentate ed applicate diverse tecniche di invecchiamento, tintura a mano e scoloritura al fine di conferire ai capi un aspetto di usura a carattere scenografico.
CORSO Corso pratico di 56 ore
NUMERO ALLIEVI Max 8 allievi
PREREQUISITI DI PARTECIPAZIONE Conoscenza basilare di tecniche sartoriali (manuali e a macchina)
COSTO 430 €
RIDUZIONI Sconto del 10% sul corso per: abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era di Pontedera) e studenti universitari.
Sconto del 15% a chi segue due o più corsi.
19 novembre, ore 9/14 - 20 novembre, ore 9/13 - 14/18
L’ARTE DELLA PLISSETTATURA
Docente Roberta Bacci — Plissettatura Milady
Il termine francese plissé significa “pieghettato” e ci porta nell’ambito della decorazione del tessuto che, sottoposto ad un processo di piegatura, si presenta come “il mantice a soffietto di una fisarmonica”.
Ci addentreremo nelle pieghe di questa arte, per apprendere un metodo che regala ai tessuti una nuova forma e una nuova geometria decorativa, prima di trasformarli in abiti e accessori. Impareremo quali tessuti sono più o meno adatti ad essere plissettati e quali le procedure più importanti.
CORSO Corso teorico e pratico di 13 ore
NUMERO ALLIEVI Max 8 allievi
PREREQUISITI DI PARTECIPAZIONE Interesse per la sartoria
COSTO 160 €
RIDUZIONI Sconto del 10% sul corso per: abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era di Pontedera) e studenti universitari.
Sconto del 15% a chi segue due o più corsi.
Prima giornata del corso presso Plissettatura Milady (via R. Giuliani, n. 158/b, Firenze), la seconda presso il Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola.
22/23 - 28/30 novembre, ore 14/18
UN SECOLO PER CAPPELLO: COPRICAPI DI CORTE E QUOTIDIANI NELL’ETÀ ELISABETTIANA
Docente Dagmar Elizabeth Mecca
Tra le varie fogge di copricapi nell’Inghilterra dei Tudor spiccano quelli della ritrattistica legata all’immagine della regina Elisabetta I, con il suo emblematico copricapo a forma di cuore riccamente ornato di pietre preziose e perle in contrasto alle piccole cuffie bianche delle donne che lavoravano.
Il corso propone lo sviluppo di entrambi i generi di copricapo: la realizzazione di una cuffia in lino, e la costruzione del copricapo femminile da corte con tutte le sue guarnizioni.
CORSO Corso pratico di 20 ore
NUMERO ALLIEVI Max 8 allievi
PREREQUISITI DI PARTECIPAZIONE Conoscenza basilare di tecniche sartoriali (manuali e a macchina)
COSTO 280€
RIDUZIONI Sconto del 10% sul corso per: abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era di Pontedera) e studenti universitari.
Sconto del 15% a chi segue due o più corsi.
30 novembre, ore 10.00/13.00; 1/2, 6/7 dicembre, ore 9/13
ILLUMINOTECNICA
Luce e corpi illuminanti
Docente Samuele Batistoni
L’obiettivo del corso è quello di fornire un’introduzione all’utilizzo della luce in teatro. Si procederà alla definizione del concetto di luce e di disegno luci attraverso l’osservazione degli effetti dell’illuminazione sugli spazi, sugli oggetti e sulle persone.
Sarà affrontato poi il tema della luce in teatro con attenzione all’ottica e alla resa del colore, per esaminare poi gli apparecchi e le attrezzature utilizzate nel settore.
Infine, attraverso un’esercitazione pratica, si passerà allo studio della posizione e del puntamento dei corpi illuminanti.
CORSO Corso teorico e pratico di 19 ore
NUMERO ALLIEVI Max 10 allievi
PREREQUISITI DI PARTECIPAZIONE Interesse per la materia
COSTO 250 €
RIDUZIONI Sconto del 10% sul corso per: abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era di Pontedera) e studenti universitari.
Sconto del 15% a chi segue due o più corsi.
A conclusione dei corsi sarà rilasciato agli iscritti un attestato di partecipazione personalizzato. Per ricevere l’attestato è necessario raggiungere una frequenza di almeno l’80% delle ore.
I manufatti realizzati contestualmente ai corsi rimarranno di proprietà del teatro come elementi di repertorio e potranno avere un utilizzo finalizzato all’esposizione.
È possibile iscriversi ai corsi fino ad una settimana prima dell’inizio degli stessi.
Informazioni
formazione@teatrodellatoscana.it
055 2264354
Teatro Niccolini di Firenze
20 novembre, ore 21
Fondazione Enzo Hruby
in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana
ANASTASIYA PETRYSHAK E ZHdK STRINGS IN TOUR
Torna al Niccolini Anastasiya Petryshak con la seconda tappa del tour con la ZHdK Strings di Zurigo. Durante la serata Petryshak esegue Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi con il violino di Antonio Stradivari del 1718 e Holberg Suite, Op. 40, di Edvard Grieg.
La violinista nasce in Ucraina nel 1994. Allieva del Maestro Salvatore Accardo, acquisisce una solida formazione nelle più importanti istituzioni musicali italiane ed europee, diplomandosi e laureandosi con il massimo dei voti, lode e con la menzione d’onore. Vincitrice assoluta in numerosi concorsi nazionali ed internazionali, è impegnata in un’intensa attività concertistica come solista suonando in alcune fra le più importanti istituzioni concertistiche italiane ed estere accompagnata da importanti direttori ed orchestre. Specializzata nell’utilizzo e nello studio dei più preziosi violini antichi esistenti al mondo, è l’unica violinista a collaborare con il Laboratorio di acustica musicale del Politecnico di Milano e il Laboratorio di diagnostica non invasiva dell’Università degli studi di Pavia, prendendo parte a numerosi progetti di ricerca ed analisi di tutti gli strumenti della collezione appartenenti alla Fondazione Stradivari di Cremona, come i violini di Stradivari, Amati, Guarneri del Gesù e altri ancora. Nel 2015 è stata scelta per far parte del progetto ideato e voluto da Papa Francesco e dal Pontificio Consiglio per la famiglia "Il Grande Mistero", per celebrare la giornata mondiale della famiglia con una serie di concerti nelle cattedrali più importanti del mondo.
Biglietti
Prezzi
Platea e I° ordine di palchi: 16€
II° e III° ordine di palchi: 13€
Biglietteria di prevendita
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice.
Biglietteria serale presso il Teatro Niccolini a partire da un’ora prima dello spettacolo.
1 – 11 dicembre PRIMA NAZIONALE
Fondazione Teatro della Toscana
I PUGNI RICOLMI D'ORO
ovvero
COME UN RICCO SUDDITO RESTA SEMPRE UN SUDDITO
Fantasmagoria da Heinrich e Thomas Mann in salsa brechtiana
con Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell'Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Simone Tangolo
alla fisarmonica Olimpia Greco
assistente alla regia Giacomo Pedini
regia Claudio Longhi
nell’ambito del progetto Carissimi Padri… almanacchi della “Grande Pace” (1900-1915)
Dopo l’“introibo fiorentino” di febbraio 2016, ritorna al Teatro Niccolini il progetto Carissimi Padri… Almanacchi della Grande Pace (1900-1915), progetto annuale dedicato all’esplorazione, condivisa con la città di Firenze, delle ragioni (o piuttosto delle follie) che un secolo fa condussero l’Europa nel gorgo autodistruttivo della Grande Guerra. Nuova tappa la mise en espace I pugni ricolmi d’oro ovvero come un ricco suddito resta sempre un suddito, una fantasmagoria da Heinrich e Thomas Mann in salsa brechtiana.
Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.
Il lavoro è volto a indagare – con lo sguardo ironico e sempre tagliente di certo teatro didattico di brechtiana memoria – i bizzarri e spietati dispositivi storico-sociali grazie a cui, agli albori del XX secolo, il vecchio Continente, per quanto lanciato verso traguardi mirabolanti nel campo economico e culturale, si ritrovò a essere (mal) governato da improbabili ministri e imperatori, siccome da altrettanto grotteschi “sudditi” di rango.
Ripercorrendo alcuni momenti salienti della vicenda di Diederich Essling, protagonista del romanzo satirico Il suddito di Heinrich Mann (parabola al negativo del peggior self-made man primonovecentesco, ma perfetto prodotto dei lati sciocchi e più vacui della belle époque), riletto alla luce delle ‘impolitiche’ riflessioni di un altro Mann, ovvero Thomas (fratello minore e avversario del primo), la mise en espace gioca a mettere in luce quei tragicomici meccanismi di affermazione del potere e costruzione del consenso che, cent'anni or sono, furono fatali all'Europa. D’altronde, osservare gli errori di ieri è un modo per riflettere (con opportuno straniamento) sui pericoli, assai simili, con cui, mutatis mutandis, siamo chiamati a confrontarci oggi.
Per stare ancora con il ‘povero B.B.’: a guardare le cose lontane si vedono meglio quelle vicine...
Prezzi
Interi
I° Settore € 24
II° Settore € 20
Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di PergolaCard)
I° Settore € 21
II° Settore € 18
Biglietteria di prevendita
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
Biglietteria serale presso il Teatro Niccolini a partire da un’ora prima dello spettacolo.
TEATRO NICCOLINI DI FIRENZE / Alluvione. 50 anni dopo
4 – 5 novembre 2016, ore 21 PRIMA NAZIONALE
Accademia degli Infuocati
in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana
SOTTO UNA GRAN PIOVA D’ACQUA
L’Alluvione cinquant’anni dopo
di Sandro Bennucci, Marcello Mancini e Massimo Sandrelli
con gli attori de La Compagnia delle Seggiole Fabio Baronti, Luca Marras, Andrea Nucci, Sabrina Tinalli
L’Alluvione nei ricordi di Piero Bargellini (l’allora sindaco di Firenze), Enrico Mattei (direttore de ‘La Nazione’) e attraverso il diario minimo di un sedicenne dell’epoca (Massimo Sandrelli).
Una testimonianza e un monito per i meno giovani e per tutti coloro che non vissero direttamente quei giorni.
Ingresso libero
11 – 13 / 15 – 16 novembre 2016, ore 21 PRIMA NAZIONALE
Fondazione Teatro della Toscana
Marco Zannoni
FINCOSTASSÙ
di Alberto Severi
scene Emiliano Gisolfi
costumi Elena Bianchini
regia Lorenzo Degl’Innocenti
A 50 anni dal ’66, il giornalista e drammaturgo Alberto Severi riflette sull’alluvione che arrivò Fincostassù, al massimo di 13 metri sul livello stradale di Firenze.
Una sorta di spartito a più voci per attore solo, trascinato a testimoniare le varie fasi della catastrofe, assumendo di volta in volta l’identità di traghettatore beone o di sommesso eroe dell’acquedotto, di acida bottegaia o di cacciatore spaccone, di pittore dongiovanni o di pretino di curia, di rigattiere filosofo o di ciarliera moglie dell’orefice di Ponte Vecchio.
Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.
“Fin costassù” è arrivata l’acqua d’Arno nel 1333, nel 1844, nel 1966…
I fiorentini a volte sembrano indicare quasi orgoglio, ai “forestieri”, le lapidi apposte sui muri del centro storico, a segnare il livello raggiunto dalle acque limacciose del fiume in occasione delle alluvioni che hanno devastato Firenze nel corso dei secoli.
L’espressione semi-dialettale diventa qui il titolo, e il pretesto, per una sorta di spartito a più voci per attore solo: dove una sorta di proteiforme personaggio collettivo, trascinato suo malgrado dal bozzetto vernacolare al dramma a fosche tinte, viene chiamato dagli eventi a testimoniare le varie fasi della catastrofe, assumendo di volta in volta l’identità di traghettatore beone o di sommesso eroe dell’acquedotto, di acida bottegaia o di cacciatore spaccone, di pittore dongiovanni o di pretino di curia, di rigattiere filosofo o di ciarliera moglie dell’orefice di Ponte Vecchio. Il vernacolo con i suoi stereotipi, insomma, travolto e tuttavia ancora galleggiante nella Tragedia. Almeno mezzo secolo fa, nel 1966.
Fluisce, si ingorga e tracima, così, a imitazione dell’Arno in piena, una teoria di figure e vicende ora tragiche, ora comiche – e spesso tragicomiche –, per raccontare il diluvio come in diretta, a distanza di mezzo secolo, passandosi il testimone della narrazione-rappresentazione. Fino allo struggente finale affidato al personaggio di Angela, l’angelo del fango, con le sue limpide lacrime riparatrici, e al controcanto ironico di Polvere, il cenciaolo-filosofo che di Firenze rappresentava, già a metà del ventesimo secolo, l’estrema, dimessa incarnazione.
“Prima di comprendere il significato, se ne percepisce il suono. Fincostassù quindi suona, anzi, è suonato da una piccola e disperata orchestrina che affannosamente cerca di non essere sovrastata dal fragore della catastrofe. Ogni personaggio è uno strumento che interpreta il proprio sgomento davanti al fiume di fango che, a qualcuno divora tutto, ricordi, certezze, ricchezza e ad altri regala illusioni, speranze e umanità.
Il testo di Severi racconta l’alluvione prima, durante e dopo, con le domande che restano sospese come i segni sui muri delle case, con i forse, i se, con le ipotesi, i dubbi e soprattutto con quel reagire tipico della nostra gente, carico di ironia feroce, che fa dei fiorentini un popolo a sé.
In una lotta/danza con il suono, la luce e la materia che incombono, Marco Zannoni, attore dai mille registri, che riesce a coniugare la forza del dialetto con il più raffinato surrealismo, è l’interprete ideale di questa tragicomica suite teatrale.”
Lorenzo Degl’Innocenti
Prezzi
Intero
Platea / Palco I° ordine 15€
Palco II° e III° ordine 12€
Ridotti
Platea / Palco I° ordine 13€
Palco II° e III° ordine 10€
Riduzioni
Over 60, Under 26, soci UniCoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di Teatro della ToscanaCard
Biglietteria di prevendita
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
Biglietteria serale presso il Teatro Niccolini a partire da un’ora prima dello spettacolo.
17 novembre 2016, ore 21 PRIMA NAZIONALE
C.A.M.A.
Gionni Voltan
OLTRE GLI ARGINI
di Paola Presciuttini
immagini curate da Alessandro Pucci
regia Mario Mattia Giorgetti
Da quando il mondo è mondo l’alluvione, o diluvio che dir si voglia, è simbolo della fine e dell’inizio della vita. Le alluvioni ci sono sempre state e purtroppo ci saranno sempre. Anche l’Arno tracima i suoi argini una volta ogni cento anni dalla notte dei tempi, il fiume è la base della cultura e della storia della città, l’ha aiutata a crescere, l’ha invasa e distrutta, passa silenzioso sotto le gambe larghe dei ponti come un testimone discreto.
Il sarcasmo fiorentino, di cui l’autrice, Paola Presciuttini, e l’interprete, Gionni Voltan, sono rappresentanti per ragioni di ‘nascita, di cultura e di scelta’, quello stesso spirito che ha permesso alla città di non soccombere al disastro, è l’imbarcazione con la quale Oltre gli argini, regia di Mario Mattia Giorgetti, naviga sulle onde limacciose di una storia che non verrà mai raccontata abbastanza.
Una produzione C.A.M.A.
Provare a raccontare l’alluvione di Firenze del 1966 è un modo per coltivare la memoria collettiva, tessuto e trama di ogni convivenza civile. Un modo per sensibilizzare le autorità, e soprattutto i cittadini, a un tema tanto importante qual è quello del rapporto con il nostro ambiente e renderci consapevoli della nostra interdipendenza con gli elementi della natura, attraverso il ricordo di un evento che ha visto una città, una nazione e il mondo intero uniti con l’obiettivo comune di salvare un luogo che è patrimonio di tutta l’umanità.
Firenze, nonostante la catastrofe, si può dire sia stata fortunata, le vittime sono state relativamente poche, ma altrove? Altrove, nelle centinaia di alluvioni che ancora oggi devastano il mondo in ogni angolo, le cose vanno diversamente. Perché, dopo millenni di convivenza con i fiumi, non abbiamo imparato il rispetto per la loro potenza e per il loro carattere.
Il sarcasmo fiorentino, di cui l’autrice e l’interprete sono rappresentanti per ragioni di “nascita, di cultura e di scelta”, quello stesso spirito che ha permesso alla città di non soccombere al disastro, sarà l’imbarcazione con la quale navigare sulle onde limacciose di questa storia che non verrà mai raccontata abbastanza.
Gionni Voltan, diretto da Mario Mattia Giorgetti, narra ciò che la storia ha conservato di quella pagina catastrofica che è stata l’alluvione di Firenze. Per evitare di commemorare un triste fatto di cronaca, la storia viene rivissuta attraverso una serie di personaggi, immaginari, ma possibili e … potenza della narrazione, dall’Arno stesso, il fiume un po’ bizzarro, un po’ invadente, come lo sono tutti i fiorentini.
Durante lo spettacolo vengono proiettate immagini di quei fatti, immagini catastrofiche, talvolta anche singolari, impreviste, sempre “autenticamente” fiorentine, che furono registrate in quel Novembre del ‘66. Come il beffardo cartello di una trattoria del centro, affisso all’indomani dell’alluvione: “Stasera Umido!”
Il testo di Paola Presciuttini vuole raccontare una storia del passato ben conosciuta nel mondo, ma anche essere un monito per il futuro, considerate le catastrofi ambientali che si sono susseguite nel tempo e che continuano ancora oggi. Il testo proverà anche a raccontare la reazione un po’ scanzonata, ma naturale e spontaneamente ‘civile’ di un popolo, quello di Firenze, che reagì con forza, dignità e … ironia.
Prezzi
Intero
Platea / Palco I° ordine 15€
Palco II° e III° ordine 12€
Ridotti
Platea / Palco I° ordine 13€
Palco II° e III° ordine 10€
Riduzioni
Over 60, Under 26, soci UniCoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di Teatro della ToscanaCard
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.
Biglietteria serale presso il Teatro Niccolini a partire da un’ora prima dello spettacolo.
TEATRO STUDIO ‘MILA PIERALLI’ DI SCANDICCI / I progetti speciali
fino al 3 novembre 2016, ore 21-8
Fondazione Teatro della Toscana
IL SOGNO DI ALICE
Uno spettacolo con sonno e risveglio per 18 bambini dai 6 ai 10 anni
liberamente tratto da Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol
con Giacomo Bogani, Alice Casarosa, Consuelo Ghiretti, Alice Maestroni, Alessio Martinoli Ponzoni, Silvia Tufano
musiche originali Giacomo Bogani, Alice Casarosa, Irene Rametta
scene Marco Buldrassi, Emidio Bosco
allestimento Marco Bagnai
regia Sara Morena Zanella
Il sogno di Alice è uno spettacolo con sonno e risveglio, ideato per 18 bambini dai 6 ai 10 anni. Il progetto, liberamente tratto da Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol, è nato dal desiderio di vivere un’esperienza in teatro che potesse modificare, arricchire e stravolgere l’abituale rapporto tra spettatore e spettacolo.
Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.
Il sogno di Alice è allestito in ogni dettaglio come uno spazio di condivisione, esperienza e vicinanza, l’aspetto spettacolare ha una funzione marginale rispetto alla ricerca di creare un luogo accogliente e adatto per trascorrere la notte. Tutti gli spazi del teatro vengono coinvolti e riadattati alla dimensione del sogno: attraverso semplici elementi si creano labirinti, stanze, corridoi, passaggi segreti, mondi sospesi tra realtà e onirico dove è possibile incontrare diversi personaggi e paesaggi sonori. Come la protagonista del romanzo di Lewis Carrol, i bambini vengono accompagnati ad attraversare questi differenti paesaggi, sia interiori che esteriori, a incontrare le diverse situazioni, a risolvere indovinelli, ad accettare momenti surreali, a saltare, ballare, ridere, a volte anche piangere; ad affrontare la paura e insieme risolverla e trasformarla in una opportunità di crescita e cambiamento. Ogni luogo e situazione prevede la partecipazione attiva dei bambini: a loro viene chiesto di abbandonarsi al gioco, all’immaginazione, alla notte, al sogno, alla condivisione e all’autonomia.
I bambini devono arrivare in teatro accompagnati dai genitori alle ore 21, ognuno deve avere con sé il pigiama, un peluche o un altro oggetto caro per addormentarsi e il cuscino; i genitori devono lasciare un recapito telefonico reperibile per tutta la notte e salutare i bambini, i quali vanno accompagnati in uno spazio organizzato per poter sistemare i propri oggetti personali e indossare il pigiama. Appena sono pronti una musica li accompagna nella stanza dei sogni, dove una figura dolce e protettiva li fa accomodare nei letti. Attraverso un piccolo rituale e alcuni riferimenti al mondo dei sogni si cerca di risvegliare la mente creativa e creare le condizioni migliori per attraversare insieme la notte. Con gli occhi chiusi, sotto le coperte, si ascolta la storia di Alice. Le sue parole si fanno sempre più presenti e lentamente diventano realtà. Come accade ad Alice nel paese delle meraviglie anche i bambini vengono rapiti dal Bianconiglio, e con la stessa vitale curiosità lo inseguono nel suo mondo. Questo viaggio dura circa 2 ore, dopodiché si ritorna nel proprio letto e mentre la storia prosegue, questa volta nella direzione del sonno, si scivola fino al cuore nella notte. Cullati dalle parole e dalle note di una ninnananna si abbandonano al sonno e ad altri nuovi possibili sogni.
Alle 7 del mattino una musica lascia filtrare la luce del sole sotto le palpebre e una colazione è servita mentre i ricordi si intrecceranno alla realtà e i sogni restano sospesi tra il sonno e la veglia in un tempo indefinito, dove vicino a un albero insieme alla colazione si può condividere lo stupore e l’incanto di chi, forse, per una notte, ha vissuto in un sogno. Se uno sogna da solo è soltanto un sogno, ma se molti sognano insieme è l’inizio di una nuova realtà?
Prezzi
Posto unico 18€
Prenotazione obbligatoria inviando una email a teatrostudio@teatrodellatoscana.it
TEATRO STUDIO ‘MILA PIERALLI’ DI SCANDICCI / Alluvione. 50 anni dopo
22 – 23 novembre
Arca Azzurra Teatro
IL FILO DELL’ACQUA
di Francesco Niccolini
regia Roberto Aldorasi e Francesco Niccolini
con Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci
scene e video Antonio Panzuto
musiche originali Paolo Coletta
luci Marco Messeri
costumi Lucia Socci
Cinquant’anni fa l’Arno fu protagonista di un’autentica guerra, che non abbiamo più smesso di combattere. Raccontare oggi quella storia, storia d’acqua e resurrezione, non è una banale cerimonia del ricordo, ma un rito collettivo e fondamentale, per chi – non dimenticando – vuole cercare i veri problemi e prevenire altra distruzione. Senza fatalismo. E senza dare colpa all’acqua.
Il filo dell’acqua, scritto da Francesco Niccolini, regia di Roberto Aldorasi e Francesco Niccolini, segue tre voci per un canto che intreccia poesia, storia e la memoria di chi c’era. E poi la musica, le immagini, le parole di allora, i telegiornali, le opere d’arte, le prime pagine dei giornali, le voci, il pianto, tutto mischiato, vicino e lontano, in quel contraddittorio, spaventoso e al tempo stesso meraviglioso momento in cui tutto quello che è normalità e quotidianità salta e diventa straordinario e condiviso.
Una produzione Arca Azzurra Teatro.
Un racconto in forma di poema installazione e rito collettivo che parla di cinquant’anni fa come fosse oggi, perché l’alluvione di Firenze, quel 4 novembre 66, non fu la prima e non è stata l’ultima. Perché l’alluvione di Firenze è stata anche l’alluvione di tutta la Toscana, l’acqua alta di Venezia, l’allagamento di mezza Italia: tutto in una notte. Allora come ora. In nome dell’acqua. In nome della vita. In nome del bene comune.
La cronaca di quei giorni: incalzante, ora dopo ora; di più: minuto dopo minuto. Di come in ventiquattr’ore piovve l’acqua di 100 giorni, di come la città non fu avvertita. Minuto dopo minuto: l’ultima notte senza sapere, un risveglio da incubo, e ottanta ore di follia, raccontate mischiando ricordi, testimonianze, lettere, la voce di Sergio Zavoli in RAI, i titoli di giornali che mai arrivarono in edicola, semplicemente perché le edicole, in strada, non c’erano più. Giorni che sconvolsero l’Italia, da Venezia a Firenze. E la tragedia di una città abbandonata, che ogni cent’anni finisce sott’acqua, senza che mai – dal Trecento a oggi – sia stato preso rimedio, né studiato un sistema d’allarme.
Scandito dal ritmo perenne dell’acqua e della pioggia, il poema prende corpo: in scena due uomini, una donna, e un immenso aggrovigliarsi di oggetti travolti dall’acqua. Suoni, rumori, immagini, tutto che scorre. Insieme raccontano e restituiscono il ricordo di giorni orribili e meravigliosi. Sì, perché incredibilmente – nella mente di tutti i protagonisti – quei momenti restano allo stesso tempo i giorni dell’umiliazione e della meraviglia, del furore e dell’entusiasmo, dell’indignazione e della solidarietà. Del lutto e della rinascita. Come al solito, tutto mischiato.
Note di regia
“Il filo dell’acqua è la storia immensa di una catastrofe che poteva essere mille volte di più. Ma anche la storia di una catastrofe che, almeno in parte, poteva essere evitata. Un lungo racconto che non poteva essere affidato a una voce sola, perché storia corale, che parla di vita e di bene comune, di oblio e di un’umanità intera. Che parla di una città, Firenze, dei suoi ponti, delle sue opere d’arte, delle sue biblioteche, delle sue persone. Che parla di un paese, l’Italia, che da molti anni non riesce a interrompere questa lunga, terribile, umiliante corruzione del proprio corpo. E della propria anima.”
Roberto Aldorasi e Francesco Niccolini
BIGLIETTI
Interi
Posto Unico: €14
Ridotti abbonati Teatro della Toscana (Pergola, Niccolini,
Teatro Era), over 60 / under 26, soci UniCoop Firenze
Posto Unico: € 12
Ridotti residenti Comune di Scandicci, possessori ICard e EduCard
Posto Unico: € 10
BIGLIETTERIA
Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.
Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.
Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.
Circuito Regionale Box Office.
Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.
Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.
TEATRO STUDIO ‘MILA PIERALLI’ DI SCANDICCI / La stagione
6 – 11 dicembre
(feriale ore 21, festivo ore 16.45)
ANIMALI DA BAR
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
drammaturgia Gabriele Di Luca
interpreti Beatrice Schiros, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi
scene Maria Spazzi
costumi Erika Carretta
luci Giovanni Berti
allestimento Leonardo Bonechi
musiche originali Massimiliano Setti
assistente alle scene Aurelio Colombo
regia Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti
C’era una volta una metropoli. Dentro la metropoli, un quartiere. Dentro al quartiere, il bar. Qui Carrozzeria Orfeo continua a scandagliare i paradossi e le ipocrisie del nostro tempo con Animali da bar, Premio Hystrio Twister 2016, organizzato dalla rivista Hystrio.
In scena, con un linguaggio schietto e cinico, le contraddizioni della vita quotidiana: seduti al bancone di un bar, sei animali notturni, illusi e perdenti, provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, a una speranza che resiste troppo a lungo.
Gli Animali da bar sono personaggi strani: un vecchio malato, misantropo e razzista che si è ritirato a vita privata nel suo appartamento; una donna ucraina dal passato difficile che sta affittando il proprio utero a una coppia italiana; un imprenditore ipocondriaco che gestisce un’azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista inetto che, mentre lotta per la liberazione del Tibet, a casa subisce violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare che deruba le case dei morti il giorno del loro funerale; uno scrittore alcolizzato costretto dal proprio editore a scrivere un romanzo sulla grande guerra.
Sei animali notturni, illusi perdenti, che provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, a una speranza che resiste troppo a lungo. Come quelle erbacce infestanti e velenose che crescono e ricrescono senza che si riesca mai a estirparle.
E se appoggiati al bancone troviamo gli ultimi brandelli di un Occidente rabbioso e vendicativo, fatto di frustrazioni, retorica, falsa morale, psicofarmaci e decadenza, oltre la porta c’è il prepotente arrivo di un “Oriente” portatore di saggezze e valori… valori, però, ormai svuotati e consumati del loro senso originario e commercializzati come qualunque altra cosa.
Tutto è venduto, sfruttato e contrattato in Animali da bar. La morte e la vita, come ogni altra merce, si adeguano alle logiche del mercato.
E quando l’alcol allenta un pochettino la morsa e ci toglie la museruola… è un grande zoo la notte… una confessione biologica dove ognuno cerca disperatamente di capire come ha fatto a insediarsi tutta quell’angoscia. Giorno dopo giorno. Da anni, da secoli. Come abbiamo fatto a non sentirla entrare? E per quanto riguarda gli altri... beh, cerchiamo di essere realisti. Possiamo dire di conoscerci appena. Siamo tutti degli estranei.
D’altronde almeno una mezza dozzina di Cristiani desidera la nostra morte ogni giorno o no? In coda sulla tangenziale... il lunedì mattina in ufficio… chi non vorrebbe torturare il cane del vicino, o schiacciare qualche ciclista di tanto in tanto? Se volete provare l’esatta inesistenza di Dio, salite in una metro affollata di vostri simili in pieno agosto.
BIGLIETTI
Interi
Posto Unico: €14
Ridotti abbonati Teatro della Toscana (Pergola, Niccolini, Teatro Era), over 60 / under 26, soci UniCoop Firenze
Posto Unico: € 12
Ridotti residenti Comune di Scandicci, possessori ICard e EduCard
Posto Unico: € 10
BIGLIETTERIA
Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.
Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.
Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.
Circuito Regionale Box Office.
Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.
Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.
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