Colpo di scena, si riapre il caso del Mostro di Firenze. Secondo quanto riporta il quotidiano La Nazione, stamani in edicola, c'è un nuovo indagato per i 16 delitti delle coppiette, a distanza di 32 anni dall'omicidio degli Scopeti, l'ultima azione del Mostro. E' Giampiero Vigilanti, 86 anni, residente a Prato e originario di Vicchio del Mugello, ex legionario, abile con le armi, legato agli ambienti dell'estrema destra e secondo gli investigatori vicino alla P2 e alla Gladio. Vigilanti fu perquisito nel settembre del 1985, tre giorni prima della perquisizione in casa di Pacciani.
L'uomo è sospettato di aver avuto un ruolo negli omicidi delle coppiette e i pm Paolo Canessa, storico titolare dell'inchiesta, e Luca Turco, ritengono che Vigilanti conoscesse Pacchiani, visto che come lui nel 1951 abitava a Vicchio, nel Mugello, quando il 'Vampa' uccise l'ex rivale sorpreso con la sua ragazza. L'ex legionario, negli ultimi mesi, sarebbe stato sentito più volte dal pm Canessa e portato anche sui luoghi degli omicidi.
I magistrati avrebbero approfondito la pista che porta all'estremismo di destra, legato ai servizi segreti e ad alcuni episodi temporalmente collegati con la vicenda del Mostro di Firenze, e già citato da un esposto dell'avvocato Vieri Adirani, legale dei familiari di Nadine Mauriot, una delle vittime del mostro.
I delitti delle coppiette, infatti, potrebbero essere stati programmati in ambienti eversivi di estrema destra per distrarre inquirenti e opinione pubblica, di quanto stava accadendo in Italia in quegli anni. Il coinvolgimento dell'uomo nella vicenda è tutto da chiarire, ma le sue dichiarazioni hanno portato anche ad una perquisizione nei confronti di un medico residente in Mugello, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti.
Sono anche state passate al setaccio le relazioni di Vigilanti con Pacciani, con un imprenditore deceduto di origini tedesche a suo tempo sotto indagine, con Salvatore Vinci, e anche con altri soggetti delle destra più estrema.
Vigilanti, come già detto, in passato era già risultato tra i sospettati, quando nella sua abitazione vennero ritrovati, nel 1985, tre giorni prima della perquisizione a Pietro Pacciani, alcuni articoli de La Nazione sul delitto di Sagginale del 1974, sulla strage dell'Italicus e anche alcuni ritagli sull'elezione di Cossiga a Presidente della Repubblica. Nel 1994, a causa di una denuncia per una lite con un vicino, Vigilianti riceve la visita dei carabinieri che gli trovano in casa 180 proiettili Winchester serie H, gli stessi usati dal Mostro di Firenze nei suoi delitti, e, ai tempi, ormai fuori produzione da una decina d'anni.
La Procura di Firenze non si è mai fermata dopo le condanne definitive di Mario Vanni e Giancarlo Lotti, i 'compagni di merende' di Pietro Pacciani morto prima che la giustizia si pronunciasse definitivamente sulle sue responsabilità, ha continuato a indagare, sempre sotto la guida Paolo Canessa, lo storico pm delle indagini sul Mostro di Firenze, che oggi è procuratore di Pistoia ma che è stato delegato dal procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, con il sostituto Luca Turco. Un mistero della cronaca italiana che oggi si riapre. Il Mostro di Firenze, così soprannominato dai media per la ferocia dei suoi delitti, è il serial killer autore di una serie di otto duplici omicidi avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia di Firenze.
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