Nasce dalla nuova collaborazione tra il Teatro delle Donne e l’Accademia della Crusca, dal sostegno di Unicoop.fi e del Comune di Sesto Fiorentino, "La Tancia", in scena mercoledì 6 luglio nel cortile esterno della biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino (ore 21, ingresso libero).
A interpretare il testo di Michelangelo Buonarroti il Giovane saranno sei attori formatisi alla Calenzano Teatro Formazione, attività formativa del Teatro delle Donne presso il Teatro Manzoni di Calenzano (Fi).
La commedia fu scritta nel 1611 dal nipote dell’omonimo artista ― noto anche per aver curato e organizzato la collezione dello zio nel palazzo di via Ghibellina, oggi nota come “Casa Buonarroti” ― ed è stata diretta e riadattata da Gherardo Vitali Rosati. Nello spettacolo si troveranno quindi invariate alcune pagine del testo, in ottava rima, alternate a sequenze interamente riscritte, per rendere più fruibile il testo e per avvicinarlo – anche tematicamente – alla sensibilità dei nostri giorni.
Commedia d’amore a lieto fine, "La Tancia" racconta la storia dei tanti pretendenti della protagonista, una “villana”: Ciapino e Cecco, anch’essi “villani”, e Pietro, un più altolocato “cittadino”. Se il padre vorrebbe far sposare la figlia al più ricco dei suoi pretendenti, la sorte aiuterà i giovani contadini.
Di fondamentale importanza, nel testo di Buonarroti, erano le musiche. Allestita per la prima volta al cospetto del Granduca Cosimo II dei Medici, questa commedia rusticale nasceva infatti dall’incontro dei versi dell’autore con la musica di Francesca Caccini, detta “La Cecchina”. Michelangelo ebbe un’intensa relazione con la virtuosa di corte, testimoniata da una fitta corrispondenza epistolare. Fu lei a mettere in musica molti dei suoi componimenti poetici, e con la Tancia il loro connubio raggiunse un livello considerato fra i massimi del teatro barocco, che infatti ebbe una discreta fortuna e fu ripresa per molti anni di seguito. Oggi, il musicista Tommaso Tarani si è basato su quelle melodie per comporre nuovi brani, dichiaratamente contemporanei ed eseguiti alla chitarra elettrica.
A quattrocento anni di distanza dalla prima rappresentazione, La Tancia è stata proposta al Teatro delle Donne dall’Accademia della Crusca, nell’ambito di un più ampio progetto sullo sviluppo della lingua fiorentina. E il Teatro delle Donne ha accolto la sfida mettendo in campo le risorse formative del centro di drammaturgia. A Gherardo Vitali Rosati (docente e coordinatore del corso 2015/2016 della Scuola di Scrittura Teatrale) è stato affidato il riadattamento del testo e la regia, ai giovani attori formatisi alla Calenzano Teatro Formazione il ruolo di interpreti.
Per discutere di questi temi, presentando il panorama originale in cui nasceva il testo e spiegandone le sue peculiarità, lo spettacolo, nella sua versione rivisitata, sarà introdotto da un intervento del presidente dell’Accademia, prof. Claudio Marazzini.
Gherardo Vitali Rosati - È attivo come drammaturgo, regista e critico teatrale. Fra i suoi testi: Fumo Blu, prodotto dal Teatro Metastasio-Stabile della Toscana e presentato al 58° Festival dei 2Mondi di Spoleto; Benvenuti a Los Alamos, debuttato a maggio al teatro dei Rozzi di Siena, per la regia di Annalisa Bianco, e The Medici Dynasty Show, lo spettacolo in inglese sulla storia di Firenze che ha registrato oltre 130 repliche. Fra le altre opere: Da Vinci-Von Hagens, per la mostra Body Worlds, Discovering Pasolini (co-autore), prodotto dal La MaMa E.T.C. di New York e presentato al teatro della Pergola, Une Algérie: 1830-1954, allestito in Francia dal Théâtre des Minuits. Come regista ha diretto Glory Hole, di Ilaria Mavilla, interpretato da Roberto Andrioli al teatro Manzoni di Calenzano. Molto attivo come critico, collabora con RAI3, per la rubrica Chi è di scena, e con testate cartacee quali il Corriere Fiorentino (Corriere della Sera/Firenze), Hystrio, Yale’s Theater Magazine (Usa), Liberté (Canada), La Règle du Jeu (Francia), Iti info (Russia). È membro della giuria del Premio Ubu e dell’International Ellen Stewart Award. Ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Storia dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Firenze (con Siro Ferrone), dopo una laurea specialistica all’Université de la Sorbonne Nouvelle di Parigi (con Georges Banu).
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