Ecco le dichiarazioni di Delio Rossi che da ieri sera è ufficialmente il nuovo tecnico della ACF Fiorentina. Il mister romagnolo (classe 1960, nato a Rimini) subentra a Sinisa Mihajlovic che, dopo 17 mesi alla guida dei Viola, è stato esonerato dalla Società Gigliata.
Intanto davanti allo stadio, durante la presentazione ufficiale nella sala stampa dell'Artemio Franchi di Firenze, si è radunata una numerosissima folla di tifosi.
“Introduce Corvino: "È un momento difficile presentare un allenatore quando si deve salutare chi lo ha preceduto. Conosco Rossi da tanti anni e sono soddisfatto di introdurlo. Delio Rossi ha firmato un contratto fino al 1013 con opzione sul 2014. Mi auguro che quello che abbiamo fatto in passato si possa ripetere anche qui a Firenze, spero che insieme ai componemti della squadra si possa avere tannte soddisfazioni come abbiamo fatto nel recente passato. Il passaggio dal ciclo Prandelli ad un altro non è stato indolore, quindi ho contattato Delio che mi ha dato subito la sua disponibilità".
Parola a Delio Rossi:
“Il mio primo pensiero va alla Dirigenza che mi dà la possibilità di allenare una squadra così importante, ringrazio i Della Valle e Corvino che mi danno l'occasione di vivere un'esperienza affascinante, Il secondo pensiero va a chi mi ha preceduto”.
“Ho subito dato la mia disponibilità e so che ci sono grandi aspettative nei miei confronti, spero di essere all'altezza. Sono stato spesso accostato a diverse società e fino a ieri alle 14 pensavo si trattasse solo di rumors di stampa. Ho sentito telefonicamente Andrea e Diego Della Valle, mi ha fatto piacere anche il messaggio di benvenuto del Sindaco Renzi, io faccio l'allenatore e non posso fare promesse, l'unica cosa che posso vendere è la mia professionalità e qui metterò tutto l'entusiasmo possibile dando tutto me stesso per portare in alto questi colori, ma gli obiettivi non vanno dichiarati, bensìcentrati”.
“La rosa della Fiorentina? - Ancora non ho visto i giocatori, non mi posso esprimere, sicuramente ci prefiggeremo degli obiettivi, ma li fisseremo in Primavera”.
“Montolivo? - Ho sentito dire molte cose, ma sono come San Tommaso, mi piace toccare con mano e quindi non ho preconcetti, vauterò tutto dopo aver conosciuto i giocatori”.
“Che Fiorentina mi immagino? - Per scelta non vado a vedere le partite in tribuna, le vedo in TV per non essere accostato alle squadre, osservandole in TV non si può giudicare. Il mio obiettivo è dare un'anima e un gioco alla squadra”.
“Il settore giovanile? - Non può esistere una grande Società senza un grande settore giovanile, io vengo da lì. Non mi costerebbe nulla buttare fumo negli occhi mettendo ogni tanto dei giovani, ma ci sono 2 categorie di calciatori, quelli bravi e quelli meno bravi, se schiero in campo un atleta è perché ci credo”.
Riprende Corvino: “Quanto ha influenzato il desiderio della piazza sulla scelta di Delio? - Cambiare un allenatore non è nella mia cultura, pensavo che la conferma di Mihajlovic fosse la cosa giusta. Da dirigente, in precedenza, non credevo fosse il momento di cambiare...adesso ringrazio Sinisa per tutto quello che ha fatto...ho fatto la scelta seguendo il senso di responsabilità”.
Torna la parola a Rossi: “Conosco la storia della Fiorentina, mi auguro di rinverdire quella presente, so che la piazza è esigente e ha il gusto del bello. Lo ripeto sono sempre riuscito a dare spirito e gioco alle mie squadre, ma non mi sbilancio, il mio credo è lavoro, lavoro e ancora lavoro. Cercherò in tutte le maniere di dare alla Fiorentina lo spirito della città”.
“Credo in una squadra propositiva e organizzata nelle due fasi, se questo significa avere una cultura zemaniana...allora sono zemaniano, ma ognuno ha le sue caratteristiche”.
“Do una grande importanza alla vita degli atleti, non faccio il poliziotto, ma l'allenatore, in ogni modo se ci sono delle regole vanno rispettate, voglio dei giocatori che vivono per la squadra, se uno non ha queste caratteristiche significa che non è idoneo a stare con me, anche se ha delle qualità tecniche, so che mi potrà far vincere delle partite, ma me ne farà perdere molte altre”.
“Jovetic? - Non posso parlare di persone che non ho allenato”.
Ancora Corvino: “Quella di ieri, per me, è stata la mia peggiore giornata vissuta a Firenze (riferendosi all'esonero di Mihajlovic, ndr) Sinisa è arrivato dopo Prandelli e non era facile subentrare al tecnico di Orzinuovi. In ogni modo il calcio è fatto anche di momenti e di episodi che possono condizionare la vita di un tecnico e di una società”.
“Quando arrivo in un posto, lo considero un punto di arrivo - prosegue Rossi - non un momento e mi auguro che Firenze possa rimanere la mia casa fino alla fine, la stessa cosa la pensavo quando sono arrivato da altre parti”.
“Il calendario? - Ci ho scherzato con mio figlio, in queste due settimane avremo la possibilità di lavorare, anche se mancheranno dei potenziali titolari che sono impegnati con le rispettive nazionali”. “Behrami? - Con me giocava terzino, è un irruento e un combattente e dopo la Lazio ha ricoperto diversi ruoli. Conosco altri giocatori che sono qui, molto probabilmente sanno come funziona il mio modo di interpretare il calcio - conclude - e spero che mi diano una mano”.
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