L'avvocato penalista Nino Filastò, legale in alcune delle più controverse pagine della storia giudiziaria italiana, tra cui quella del Mostro di Firenze, è morto nel capoluogo toscano all'età di 83 anni. Filastò fu il difensore di Mario Vanni, uno dei 'compagni di merende' di Pietro Pacciani, . "Dopo una lunga malattia, mio padre si è spento serenamente questa mattina nel letto della sua casa fiorentina poco dopo le 7", ha annunciato all'Adnkronos la figlia Silvia. La camera ardente dell'avvocato che aveva accompagnato l'attività forense con quella di scrittore sarà allestita da domani alle Cappelle del Commiato di viale Milton. Lo scorso 16 novembre all'età di 75 anni era scomparso Ruggero Perugini, il super investigatore della 'Squadra anti Mostro'. Nato a Firenze il 23 gennaio 1938, dove ha sempre vissuto e lavorato, Ninò Filastò è stato avvocato di parte civile nel processo per la morte di Ermanno Lavorini, il bambino di 12 anni di Viareggio ucciso a Vecchiano (Pisa) il 31 gennaio 1969; in quello per la strage del treno 'Italicus' compiuta nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974, mentre transitava presso San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna; per il disastro del traghetto Moby Prince nel porto di Livorno del 10 aprile 1991. Filastò era stato il difensore di Mario Vanni al processo sui 'compagni di merende' nell'ambito dell'inchiesta sul Mostro. Nel 1994 l'avvocato-scrittore pubblica il controverso libro "Pacciani innocente" (Ponte alle Grazie) in cui fornisce una visione personale della vicenda del mostro. Nel 2005 ha stampe "Storia delle merende infami" (Maschietto editore) in cui Filastò, oltre a proporre una tesi contraria alle sentenze sugli omicidi delle coppiette, esegue un'analisi critica del processo penale italiano, le cui dato problematiche derivano da metodi inquisitori storicamente irrazionali. Nel 2006 ha difeso il giornalista Mario Spezi accusato di depistaggio nelle indagini sul presunto omicidio di Francesco Narducci e quelle sul mostro di Firenze. Ninò Filastò ha svolto anche attività di regista e autore teatrale per il Gruppo di Teatro Sperimentale di Firenze. Come giornalista è stato collaboratore de "La Città". Ha pubblicato nel 2003 per Maschietto Editore "Il peposo di Maestro Filippo"; del 2004 è "Aringa rossa per l'avvocato Scalzi".
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