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Le iniziative

Orsanmichele: domenica 26 e lunedì 27 la festa di Sant'Anna

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Il 26 luglio, come ogni anno, sarà celebrata la Festa di Sant’Anna.

Due, in particolare, gli appuntamenti in programma a Firenze, nella Chiesa e Museo di Orsanmichele dove è custodita, nella volta affrescata della terza campata della navata settentrionale (che sovrasta l’altare a Essa dedicato), l’immagine della Santa co-Patrona di Firenze, dipinta nel 1398 da Mariotto Di Nardo, una delle più antiche della città. Alle 11.30 sarà celebrata la Santa Messa in forma solenne; quindi alle 21.30 è prevista la cerimonia dell’“Omaggio dei ceri” alla Santa da parte di una rappresentanza del Comune di Firenze. La chiesa resterà aperta sempre aperta durante tutta l’estate e il giorno seguente – 27 luglio – come ogni lunedì il museo osserverà la consueta apertura dalle 10 alle 17 con ingresso gratuito, grazie alla presenza volontaria degli Amici dei Musei.

A tale scopo gioverà ricordare che il Museo di Orsanmichele, cui si accede da via dell’Arte della Lana, è un monumento unico e straordinario perché in esso si coniugano funzioni civili e religiose. È il luogo dove si custodiva il grano del comune, utilizzato soprattutto per far fronte agli anni di carestia. A metà del XIV secolo il granaio fu consacrato al culto cristiano.

Nel Museo al primo piano sono conservate le sculture originali, opera dei più celebri artisti fiorentini dal quindicesimo al sedicesimo secolo, che ornavano le nicchie all’esterno, sui quattro lati dell’imponente edificio di pietra forte, a mezza strada fra il Palazzo della Signoria e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

In particolare vi si possono ammirare opere di Lorenzo Ghiberti (San Matteo, Santo Stefano, San Giovanni Battista), Nanni di Banco (Sant’Eligio, San Filippo, Quattro Santi coronati), Donatello (San Marco), Baccio da Montelupo (San Giovanni Evangelista), Andrea del Verrocchio (Incredulità di San Tommaso), Giambologna (San Luca), Filippo Brunelleschi e Donatello (San Pietro) nonché il San Jacopo attribuito a Niccolò di Pietro Lamberti, la Madonna della rosa attribuita a Piero di Giovanni Tedesco.

 

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